Il presidente del Veneto si sofferma sulle conseguenze economiche dell'emergenza: "Siamo in guerra, ma combattiamo". E spiega: "Siamo molto in difficoltà con le nostre imprese". E sulla strategia della regione sui tamponi: "Caccia quotidiana agli asintomatici"
Dopo l’emergenza coronavirus “servirà una seconda fase, una cura da cavallo” per l'economia. A dirlo è il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, intervenuto a Sky TG24. Ma, secondo Zaia, “ci vogliono risorse importanti per aiutare l’economia” già ora, perché “abbiamo due emergenze, quella sanitaria e quella economica. Noi siamo molto in difficoltà con le nostre imprese in Veneto, moltissime hanno meno di 15 dipendenti”. Zaia è convinto che il "Veneto non è in ginocchio, combattiamo". Ma "è una guerra". Il presidente veneto ha poi attaccato l’Europa: “Si è dimostrata inadeguata” (GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - DOMANDE E RISPOSTE DEGLI ESPERTI).
In Veneto quasi 6mila positivi, 216 decessi
Secondo quanto riporta l'ultimo bollettino della Regione Veneto, intanto, sfiora quota 6mila il numero dei casi positivi al coronavirus. In regione, infatti, si registrano 5948 casi, 310 in più di quelli conteggiati ieri alle 17. Superati i 16mila casi in isolamento domiciliare con una crescita anche dei decessi di sei unità, cifra che porta il totale delle persone decedute dell'inizio dell'emergenza in Veneto a 216.
La strategia del Veneto sui tamponi
Zaia poi si è soffermato sulla strategia del Veneto per quanto riguarda i tamponi e l’isolamento dei contagiati, partendo dal caso di Vo’ Euganeo: “Il 22 febbraio abbiamo avuto i primi due contagiati, a Vo’ Euganeo. Da subito abbiamo deciso di testare tutti coloro che erano presenti nel comune”, ha spiegato Zaia. “Abbiamo scoperto altri 66 contagiati e li abbiamo messi in quarantena. Dopo alcuni giorni abbiamo scoperto che erano scesi a 6, asintomatici. Noi facciamo una caccia quotidiana al contagiato che non sa di esserlo. Abbiamo fatto 65mila tamponi”, ha sottolineato ancora il presidente veneto (LA SITUAZIONE IN ITALIA - PERCHÈ I NUMERI REALI POTREBBERO ESSERE PIU' ELEVATI).
"Sui tamponi sono stato attaccato dalla comunità scientifica"
Alla domanda sul perché questa strategia sui tamponi non sia stata adottata a livello nazionale, Zaia ha risposto: “Sono stato attaccato dalla comunità scientifica, ma con loro abbiamo sempre avuto problemi di comunicazione e ho il dubbio che non sia mai decollata perché spesso non c’è consenso interno alla comunità scientifica".