Il premier al termine del Cdm: “Somma da non utilizzare subito ma per far fronte a tutte le difficoltà”. Sul dialogo con l’Ue: “Grandi aperture su maggiore liquidità”. Poi sull’ipotesi di un commissario governativo: “Sarebbe un errore avocare i poteri delle Regioni”
Venticinque miliardi stanziati per affrontare l’emergenza coronavirus in Italia (GLI AGGIORNAMENTI). Lo ha annunciato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte al termine del Cdm, parlando di “una somma straordinaria da non utilizzare subito ma sicuramente da poter utilizzare per far fronte a tutte le difficoltà di quest'emergenza". Poi, interpellato sulla nomina di un commissario governativo, ha detto: "Sarebbe un errore in questo momento avocare a livello centrale i poteri delle Regioni, quando la sanità è in mano alle Regioni" (LO SPECIALE - ANTIVIRUS, L'ITALIA CHE RESISTE - DOMANDE E RISPOSTE SUL DECRETO #IORESTOACASA). Il ministro dell'Economia Gualtieri: al vaglio misure per gli affitti che tutelino anche i proprietari. Su Facebook intanto arriva il commento del leader della Lega Matteo Salvini: "Bene che il governo ci ascolti sugli aiuti a famiglie e imprese, passando da 3 a 25 miliardi di investimenti. Ma sull'emergenza sanitaria non hanno coraggio: siamo a più di 600 morti e 10.000 contagi. Proteggere la salute e la VITA degli Italiani, con ogni mezzo necessario, è fondamentale. Adesso. Non domani. Con coraggio, responsabilità è unita. Ce la faremo".
“Dall’Ue grandi aperture”
Sul tema degli aiuti da parte dell’Ue, Conte ha parlato di un buon “clima che si sta definendo a livello europeo" e ha detto: "Oggi pomeriggio avrò una videoconferenza con Ursula von der Leyen, la voglio ringraziare pubblicamente perché si era detta disponibile a venire in Italia". "Ieri con il Consiglio europeo era anche in collegamento Lagarde (Christine Lagarde, presidente della Bce ndr)”, ha detto il premier, parlando di “grandi riconoscimenti e aperture sul fatto che è necessaria maggiore liquidità e tutti gli strumenti per far fronte a questa emergenza". Dalla conference call con i leader Ue è emerso "che lavoreremo in coordinamento, manderemo i nostri scienziati per creare una task force europea per promuovere la ricerca e combattere l'emergenza". Poi, alla domanda sul tema degli eurobond, Conte ha risposto: "Nel corso del Consiglio Ue è emersa nelle conclusioni finali una formula che avevo anticipato, 'dobbiamo fare tutto quello che è necessario con tutti gli strumenti a disposizione'. Non posso dire ‘eurobond sì o no’ ma c'è la disponibilità a valutare tutti gli strumenti necessari". (LA SITUAZIONE IN ITALIA: GRAFICI E MAPPE - LA MAPPA ANIMATA DELLA DIFFUSIONE GLOBALE
“Prestissimo un commissario per gli acquisti”
"Sul commissario l'ho detto anche ieri alle forze di opposizione - ha continuato poi Conte - c'è la disponibilità del governo e mia personale a potenziare la macchina organizzativa”. Secondo il premier, “lo spazio in questo momento dove bisogna agire in modo efficace, coordinato ed efficiente è quello delle acquisizioni e distribuzioni delle forniture di apparecchiature di terapia intensiva e dispositivi di protezione individuale. È mia intenzione - ha concluso - come detto all'opposizione, nominare una persona che possa coordinare meglio questo. Lo faremo prestissimo".
“Nessuna chiusura verso misure più restrittive”
Interpellato poi sull’eventualità di introdurre misure più restrittive in Lombardia, come proposto dal governatore Attilio Fontana, o in altre regioni che dovessero chiederlo, Conte ha detto: “Ieri c'è stata una videoconferenza: ho dato mandato al ministro Speranza di sollecitare il governatore Fontana a formalizzare le richieste motivandole. Siamo in attesa di ricevere quelle richieste. Non c'è nessuna chiusura verso misure più restrittive". "Siamo disponibili - ha aggiunto - a seguire l'evolversi della curva epidemiologica e le richieste che dovessero pervenire". (FONTANA: SERVONO ULTERIORI RESTRIZIONI IN LOMBARDIA - GALLERA A SKY TG24: CHIEDIAMO MISURE FORTI)
“Non affidiamoci a istanze emotive”
Tuttavia il premier ha invitato alla prudenza: "Valuteremo tutte le richieste ma invito tutti coloro che partecipano al dibattito pubblico a procedere con grande attenzione e senso di responsabilità. Non vorrei che si iniziasse a chiedere misure restrittive e un domani il Paese si dovesse svegliare e accorgersi che si è concentrato su un obiettivo prioritario" di tutela della salute e "tutti gli altri interessi di rango costituzionale" sono stati messi da parte. Lo dice il premier Giuseppe Conte a Palazzo Chigi. "Non affidiamoci a istanze emotive - ha continuato Conte - L'obiettivo prioritario è tutelare la salute dei cittadini ma teniamo conto che ci sono anche altri interessi in gioco, che incidono sulla vita delle persone. Ci sono libertà civili, diritti sociali, c'è la libertà d'impresa che subisce restrizione e anch'essa ha un valore costituzionale. Dobbiamo sempre procedere con attenzione. Adesso già comincio vedere sondaggi...stiamo attenti. Abbiamo un comitato tecnico-scientifico che ci deve guidare e che potrebbe anche dirci che alcune misure non offrono garanzia di affidabilità".
Gualtieri: "Indebitamento fino a 20 miliardi"
Da Palazzo Chigi ha parlato oggi anche il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri (VIDEO) che ha annunciato che il decreto sulle misure economiche per l'emergenza coronavirus sarà varato "venerdì" e sarà da "12 miliardi". Poi, interpellato sul possibile sforamento del 3% nel rapporto deficit/pil, ha risposto: "Tecnicamente è un'autorizzazione del Parlamento a stanziare fino a 20 miliardi in termini di indebitamento, 25 mld in termini di stanziamento. Il livello di deficit dipende da quanto effettivamente sarà impiegato. La prima misura impiegherà la metà di queste risorse, l'utilizzo dell'altra metà dipenderà anche da eventuali risorse europee. E' ancora presto dire il livello di deficit che verrà raggiunto".
Gualtieri: allo studio anche norme sugli affitti
Gualtieri ha anche aggiunto che sono in fase di valutazione delle "misure sulle possibili difficoltà di pagare canoni di affitto per evitare anche che abbia un impatto sui proprietari, che devono magari pagare le imposte su una rata di affitto che non possono riscuotere". Al vaglio ci sono "possibili soluzioni tecniche a questo problema, e siamo pronti ad ascoltare i suggerimenti de Parlamento".