Coronavirus, Zaia: "Non abbiamo chiesto accessi a sanità privata, trend gestibile"

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Il punto del governatore del Veneto sulla regione: "Stiamo seguendo questa partita ancora con la sanità pubblica". E sottolinea: "Non chiudiamo nessun ospedale". In arrivo "centinaia di nuovi posti in terapia intensiva". In Veneto i casi sono 307, di cui 68 ricoverati

“Noi stiamo seguendo questa partita ancora con la sanità pubblica, ricordo che non abbiamo chiesto accessi ai privati". Lo sottolinea il presidente del Veneto, Luca Zaia, facendo il punto sul coronavirus nella regione. Zaia ha fatto accenno al pronto soccorso di Verona – alcune indiscrezioni ne riportavano la chiusura ma l’ospedale ha smentito - ribadendo che "non chiudiamo nessun ospedale. Nei protocolli, quando c'è un positivo bisogna fare isolamento fiduciario dei contatti. Avendo tra i positivi dei medici, i contatti dei medici sono altri colleghi, per cui ci stiamo attrezzando anche per questo" (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI – OMS: NON È ANCORA PANDEMIA - LO SPECIALE).

In Veneto 307 casi

Intanto oggi sono saliti a 307 i casi confermati di coronavirus in Veneto, 16 in più rispetto al bilancio di ieri sera. I pazienti ricoverati sono complessivamente 68, mentre rimangono 2 i decessi legati al virus. Dei casi nuovi accertati, 9 riguardano Padova, 3 Verona, 2 Vicenza, 1 rispettivamente Belluno e Rovigo.

Zaia: “Trend assolutamente sostenibile al momento”

"Il trend per ora è assolutamente sostenibile e non rispecchia gli algoritmi e le previsioni della crescita esponenziale", ha continuato Zaia. "La sanità sta tenendo - ha aggiunto, parlando con i giornalisti nella sede della Protezione civile a Marghera -, stiamo curando coloro che sono sintomatici, però ricordo che gli asintomatici sono più di 260 sui 307 complessivi".    

“Pronti centinaia di nuovi posti in terapia intensiva”

Sarà "importante, di qualche centinaio", l'aumento di posti in terapia intensiva in Veneto, a seguito dell'emergenza Coronavirus, ha poi anticipato Zaia. "Abbiamo già un programma - ha aggiunto - che presenteremo penso già giornata, in maniera pubblica, visibile e chiara a tutti. Resta un problema che è quello dell'approvvigionamento di nuovi macchinari, che noi già abbiamo ordinato e che già abbiamo acquistato ma che il mondo intero oggi chiede, per cui immaginate - ha concluso - che collo d'imbuto ci sia".

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