
Il leader del gruppo palestinese Haniyeh lo ha comunicato ai mediatori egiziani e del Qatar. La replica israeliana: "Gli egiziani hanno unilateralmente forzato tutti i parametri in modo che Hamas fosse d'accordo e questa proposta è inaccettabile". E un ministro aggiunge: "Hamas non ha accettato l'accordo. E' il loro solito trucco". Tel Aviv: "Avanti l'azione a Rafah ma delegazione al Cairo". Intensi raid aerei israeliani sulla parte orientale della città di Rafah. Colloquio telefonico tra Biden e Netanyahu
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Sì di Hamas all'accordo sulla tregua. Il leader del gruppo palestinese Ismail Haniyeh ha informato il premier del Qatar Mohammed bin Abdul Rahman Al Thani e il capo dell'intelligence egiziana Abbas Kamel "dell'approvazione da parte del movimento della loro proposta sull'accordo di cessate il fuoco". Pronta la replica di Israele: "Gli egiziani hanno unilateralmente forzato tutti i parametri in modo che Hamas fosse d'accordo e questa proposta è inaccettabile per Israele". E il ministro all'Economia israeliano ha aggiunto: "Hamas non ha accettato l'accordo. E' il loro solito trucco".
Intensi raid aerei israeliani intanto sulla parte orientale della città di Rafah. Il Gabinetto di guerra dello Stato ebraico ha approvato ieri sera all'unanimità l'operazione a Rafah, di cui l'esercito ha preparato i piani. Secondo i media israeliani, una volta evacuata la popolazione in un'azione definita dall'Idf 'limitata e temporanea', l'operazione militare comincerebbe entro pochi giorni.
L'evacuazione di Rafah è 'inaccettabile', secondo l'alto rappresentante Ue Borrell, che invita l'Europa a reagire. Secondo l'Unicef, l'operazione militare israeliana avrebbe 'rischi catastrofici' per i 600mila bimbi di Rafah, molti disabili o malnutriti. Colloquio telefonico tra il presidente Biden e il premier Benyamin Netanyahu su Rafah.
Gli approfondimenti:
- LO SPECIALE
- Guerra Israele-Hamas, cosa c'è da sapere
- Cos'è Hamas
- Chi sono gli Houthi che attaccano le navi nel Mar Rosso
- Il piano di Netanyahu per il dopoguerra
- Perché l'Iran ha attaccato Israele?
- Hamas, cosa significa il triangolo rovesciato associato alle brigate Al-Qassam
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Iran, pronta contro Israele un’arma “mai usata prima”: cosa sappiamo
Il portavoce della Commissione per la sicurezza nazionale del Parlamento iraniano Abolfazl Amouei ha minacciato Israele di utilizzare un’arma mai adoperata finora: è possibile che il riferimento sia al missile ipersonico, svelato lo scorso giugno e in grado di raggiungere Tel Aviv in appena sette minuti. L’arsenale degli ayatollah, però, comprende anche altri missili con una gittata di 2 mila chilometri e in grado di colpire qualsiasi obiettivo in Medio Oriente. LEGGI
Idf, tre razzi Jihad islamica palestinese verso Sderot, due intercettati da Iron Dome
Tre razzi sono stati lanciati dal nord della Striscia di Gaza verso la città meridionale di Sderot. Lo fa sapere l'IDF, spiegando che due razzi sono stati intercettati dall'Iron Dome, mentre il terzo ha colpito un'area aperta. La Jihad islamica palestinese ha rivendicato l'attacco.
Fonti palestinesi, 'blindati verso Rafah da Kerem Shalom'
Secondo rapporti palestinesi, ripresi da Ynet, "veicoli blindati dell'IDF hanno attraversato la recinzione di confine nell'area di Kerem Shalom e stanno avanzando nei quartieri a est della periferia di Rafah". Secondo le stesse fonti ci sono "spari di carri armati e bombardamenti di artiglieria di tanto in tanto nella zona".
Missili, droni e caccia: ecco i sistemi di attacco e difesa aerea di Iran e Israele. FOTO
Dopo l'attacco della Repubblica islamica allo Stato ebraico e, in risposta, il lancio di droni contro la base di Esfahan, torna l'attenzione degli analisti internazionali sulle forze aeronautiche dei due Paesi. In caso di guerra aperta, ecco quali armi e sistemi hanno in dotazione e chi sarebbe avvantaggiato (anche grazie all'aiuto degli Usa). SFOGLIA LA GALLERY
Mo: Cdm delibera stato emergenza per Gaza, stanziati 5 mln
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci, ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza per intervento all’estero in conseguenza degli accadimenti in atto nella striscia di Gaza, ai sensi dell’articolo 29, comma 1, del decreto legislativo n. 1 del 2018. Per l’intervento sono stati stanziati 5 milioni di euro a valere sul Fondo per le emergenze nazionali. E' quanto si legge nel comunicato di Palazzo Chigi
Hamas, cosa significa il triangolo rovesciato associato alle brigate Al-Qassam
Tradizionalmente utilizzato per segnalare obiettivi militari da colpire, si sta diffondendo come simbolo della lotta contro Israele anche negli Stati Uniti: da giorni sui social circola l'immagine di un ragazzo all'Università della Pennsylvania che con le mani va a formare il triangolo durante le manifestazioni a favore di Gaza. LEGGI
Israele-Hamas, cosa c'è da sapere sul conflitto in corso
Con la situazione sul campo che è in costante evoluzione, abbiamo deciso di raccogliere qui di seguito alcune informazioni che permettano di farsi un'idea del contesto più ampio in cui gli eventi di queste settimane si inseriscono. L'APPROFONDIMENTO
Guterres: "Appello a Israele e Hamas per chiudere accordo"
Il segretario generale delll'Onu, Antonio Guterres, "rinnova il suo pressante appello sia al governo di Israele che alla leadership di Hamas affinché facciano il possibile per realizzare un accordo a Gaza e porre fine alle attuali sofferenze". Lo afferma in una nota il portavoce del Palazzo di Vetro. Guterres "è profondamente preoccupato dalle indicazioni secondo cui un'operazione militare su larga scala a Rafah potrebbe essere imminente. Stiamo già assistendo a movimenti di persone, molte delle quali versano in condizioni umanitarie disperate e sono state ripetutamente sfollate". Il segretario generale ricorda ancora una volta alle parti che la protezione dei civili è fondamentale nel diritto internazionale umanitario.
Abu Mazen: si faccia pressione su Israele dopo l'ok di Hamas
Il presidente dell'Autorità Palestinese Abu Mazen invita la comunità internazionale a fare pressione su Israele affinché si impegni a favore di una proposta di cessate il fuoco a Gaza, mediata da Egitto e Qatar, dopo che Hamas l'ha accettata. Lo riporta l'agenzia di stampa ufficiale palestinese WAFA.
Al New York Times il Pulitzer per storie su Gaza
I giornalisti del New York Times hanno vinto un Pulitzer per la copertura dell'attacco di Hamas contro Israele il 7 ottobre, il fiasco dell'intelligence israeliana e la vasta risposta militare di Israele. I premi 2024 per l'eccellenza nel giornalismo americano sono stati annunciati oggi a New York. Quello andato al New York Times era per il miglior giornalismo internazionale.
Israele: proposta Hamas lontana da nostre richieste
L'Ufficio del Primo Ministro israeliano ha dichiarato che la proposta di Hamas e' "lontana dalle nostre richieste". Una delegazione di negoziatori israeliani si incontrera' con i mediatori del Qatar per approfondire le discussioni per un accordo sulla liberazione degli ostaggi. Lo scrive il quotidiano israeliano 'Haaretz'.
In corso bombardamenti Israele su Rafah
L'esercito israeliano sta conducendo intensi bombardamenti sulla parte orientale della citta' di Rafah, dopo l'annuncio da parte di Hamas di aver accettato una proposta presentata dall'Egitto e dal Qatar per un cessate il fuoco nella striscia di Gaza. Lo riporta una corrispondente dell'AFP. Gli attacchi sono incessanti da una trentina di minuti, ha precisato questa corrispondente poco prima delle 21 ora italiana.
Spagna, si estende protesta nei campus contro 'genocidio a Gaza'
A una settimana dall'inizio della prima 'acampada' in Spagna, alla Facoltà di Filosofia dell'Università di Valencia, si sono estese oggi ad altri atenei iberici le proteste e le occupazioni degli studenti universitari che reclamano lo "stop al genocidio perpetrato da Israele a Gaza". Ispirati dalle mobilitazioni nelle ultime settimane nei campus negli Stati Uniti, comitati studenteschi di solidarietà al popolo palestinese hanno indetto manifestazioni e montato tende nei campus dell'Università di Barcellona, della Complutense di Madrid, nell'Università di Gerona in Catalogna, e in quella di Saragozza. Assemblee e associazioni di studenti si sono svolte anche negli atenei di Siviglia e Granada, in Andalusia, e in Galizia, nel nordovest della penisola. E hanno concordato di scambiare informazioni sulle azioni di protesta per coordinare le mobilitazioni con rappresentanti di altri Paesi, fra cui Italia, Germania e Stati Uniti, secondo fonti studentesche riferite dai media iberici, fra i quali El Pais.
Proteste pro-Gaza, sgomberato il campus di San Diego
Un totale di 64 persone, di cui 24 non studenti, sono stati arrestati oggi sul campus di San Diego dell'Universita' di California. Gli studenti arrestati sono stati sospesi", ha reso noto l'ateneo. Lo sgombero del campus oggi all'alba e' stato pacifico, ha indicato un portavoce della polizia. Intanto a Ucla, teatro nei giorni scorsi di scontri tra manifestanti e forze dell'ordine, le lezioni sono state spostate online a causa di un ritorno delle proteste sul campus di Los Angeles.
Idf: attacchi mirati contro Hamas nell'est di Rafah
L'esercito israeliano sta attualmente conducendo attacchi mirati contro obiettivi terroristici di Hamas nella parte orientale di Rafah, nel sud di Gaza. Lo rende noto lo stesso Idf su X.
Media: 'Hamas ha accettato proposta originaria, senza modifiche'
"Hamas ha accettato la proposta del 27 aprile senza modifiche sostanziali". Lo riporta Ynet citando quanto detto alla Reuters da "una fonte a conoscenza dei dettagli". Secondo la stessa fonte e "contrariamente alle prime reazioni di Israele", il movimento palestinese avrebbe accettato la proposta senza "particolari modifiche" anche se in "Israele lo negano" e "ora c'è una consultazione telefonica dei membri della direzione del gabinetto di guerra", scrive il media israeliano.
Sisi invita a 'maggiori sforzi' per l'accordo su Gaza
Seguo da vicino gli sviluppi positivi che si stanno verificando negli attuali negoziati per raggiungere una tregua globale nella Striscia di Gaza, e invito tutte le parti a compiere maggiori sforzi per raggiungere un accordo che ponga fine alla tragedia umana che i palestinesi soffrono e il completamento della sostituzione degli ostaggi e dei prigionieri". Lo afferma in un tweet il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi.
Israele: 'Avanti l'azione a Rafah ma delegazione al Cairo'
Israele ha deciso di inviare una delegazione al Cairo ma di continuare l'operazione a Rafah. Lo ha fatto sapere l'ufficio del premier citato dai media. "Il gabinetto di guerra - ha detto - ha deciso all'unanimità che Israele continui la sua operazione a Rafah per esercitare pressioni militari su Hamas". Al tempo stesso, ha proseguito, "anche se la proposta di Hamas è lontana dai requisiti necessari per Israele" sarà inviata una delegazione al Cairo "per esplorare la possibilità di raggiungere un accordo in condizioni accettabili per Israele".
Fonti palestinesi: 'Truppe entrano nell'est di Rafah'
Report palestinesi citati da Ynet riferiscono di un "improvviso ingresso via terra nella parte orientale di Rafah" di truppe israeliane. Le stesse fonti segnalano inoltre "interruzioni delle comunicazioni e dell'elettricità".
Al Jazeera, storia della tv del Qatar al centro delle polemiche
Dal 5 maggio l'emittente del Qatar non è più visibile per gli israeliani. Il governo Netanyahu ha votato la chiusura delle attività e la confisca delle attrezzature della tv, accusata di essere "il megafono" di Hamas a Gaza e di "istigare" contro Israele. Al Jazeera, dal 1996, anno del lancio delle sue trasmissioni in arabo, si è affermata progressivamente come fonte di notizie capace di competere con i grandi media occidentali. LEGGI QUI
Lapid chiede a governo inviare subito delegazione al Cairo
Il leader dell'opposizione israeliana, Yair Lapid, ha chiesto al governo guidato da Benjamin Netanyahu di inviare una delegazione al Cairo il prima possibile dopo la diffusione della notizia che Hamas ha accettato una proposta di cessate il fuoco avanzata da Egitto e Qatar. Lo riferisce il sito di Haaretz.
Famiglie ostaggi: 'Ora il governo dimostri il suo impegno'
"Accogliamo con favore l'annuncio di Hamas di promuovere il cessate il fuoco, che promuove il ritorno dei 132 sequestrati che sono stati tenuti prigionieri da Hamas da 7 mesi. Ora è il momento che il governo israeliano dimostri concretamente il suo impegno nei confronti dei suoi cittadini: il governo deve prendere l'accordo di Hamas e trasformarlo in un accordo per il ritorno di tutti i rapiti è la chiave per Israele. Sicurezza". E' quanto sottolinea il quartier generale delle famiglie per il ritorno dei sequestrati, dopo l'annuncio di Hamas di aver accettato l'accordo. Poco dopo l'annuncio - riporta Ynet - le famiglie dei rapiti hanno iniziato a bloccare le strade a Tel Aviv, in particolare ad Ayalon Nord allo svincolo di Rokah e all'incrocio di Karkur. Successivamente, i manifestanti di Tel Aviv si sono spostati a Derech Begin, prima di bruciare una "enorme clessidra: il governo sta bruciando il tempo dei rapiti nella prigionia di Hamas e ostacolando le transazioni", hanno detto. Una delle famiglie ha sottolineato che "il governo di Israele ha lasciato che Hamas commettesse un olocausto nelle nostre famiglie. Da 213 giorni i rapiti marciscono nella prigionia di Hamas e il governo guidato da Netanyahu continua a silurare gli accordi".
Vice Sinwar, 'prima tregua, poi cessate fuoco permanente'
Khalil al-Hayya, il vice di Yahya Sinwar, il capo di Hamas a Gaza, ha detto in un'intervista ad al Jazeera che Hamas "ha concordato un cessate il fuoco temporaneo nella prima fase dell'accordo". "Ma all'inizio della seconda fase, che include il rilascio dei soldati israeliani in ostaggio, sarà annunciato - ha spiegato - un cessate il fuoco permanente". I mediatori di Qatar e Egitto avrebbero promesso - prosegue nell'intervista - che "il presidente Biden sarebbe un garante che l'accordo venga messo in atto".
Intensi raid israeliani su Rafah
Intensi raid aerei israeliani sono in corso sulla parte orientale della città di Rafah.
Idf, evacuazione Rafah prepara operazione di terra
L'esercito israeliano ha ribadito l'appello a evacuare Rafah e ha sottolineato che ciò rientra nella preparazione di una "operazione di terra". "Chiediamo agli abitanti di evacuare stasera stessa le zone che abbiamo designato", ha detto il portavoce militare Daniel Hagari, aggiungendo che "l'inizio dell'evacuazione della popolazione dai quartieri orientali di Rafah" fa parte "della preparazione di un'operazione di terra nella zona".
Militari israeliani, 'operazioni a Gaza proseguono'
Le forze israeliane (Idf) "stanno esaminando ogni risposta" ma le operazioni militari israeliane continuano nella Striscia di Gaza. Lo ha detto il portavoce delle Idf, Daniel Hagari, rispondendo a chi gli chiedeva se le notizie diffuse da Hamas potessero influenzare i piani di Israele per Rafah.
Haniyeh ha informato l'Iran su accettazione dell'accordo
Il leader di Hamas Ismail Heniyeh ha informato l'Iran del fatto che la fazione ha accettato la proposta di cessate il fuoco presentata dai mediatori egiziani e del Qatar. Lo ha fatto sapere Hamas su Telegram spiegando che Haniyeh ha parlato con il ministro degli esteri Hossein Amir Abdollahian informandolo anche "dei dettagli dell'accordo".
Ministro Israele, 'gli ostaggi? Non sappiamo più niente'
"Non sappiamo se gli ostaggi vivi siano 33 come hanno detto fonti dell'intelligence o se siano di più. Il dramma è proprio questo, non sappiamo niente". Lo ha dichiarato il ministro israeliano dell'economia Nir Barkat incontrando la stampa a Roma. "Dei due bambini Bibas non abbiamo più informazioni, neanche dei loro genitori. Hamas tratta gli ostaggi come oggetti", ha affermato Barkat.
Usa, 'stiamo valutando la risposta di Hamas'
Il portavoce del dipartimento di Stato americano, Mattew Miller, ha confermato che Hamas "ha risposto" al piano per una tregua e che Washington "sta valutando la risposta in tempo reale".
Usa, ci opponiamo alla chiusura di Al Jazeera in Israele
"Ci opponiamo e siamo preoccupati per la chiusura di Al Jazeera in Israele". Lo ha detto il portavoce del dipartimento di Stato americano Matthew Miller sottolineando che gli Stati Uniti sostengono "la libertà di stampa in tutto il mondo".
Ministro Israele, allontanare Qatar da negoziati
"Bisogna allontanare il Qatar dai negoziati", meglio l'Egitto che "è più equilibrato". Lo ha affermato il ministro dell'Economia israeliano, Nir Barkat, in un incontro con un gruppo di giornalisti a Roma. Il Qatar, ha aggiunto l'alto esponente del Likud, "è uno dei Paesi più pericolosi, a oggi il più grosso finanziatore del terrorismo".
Israele: studiamo proposta ma azione Gaza prosegue
"Esploriamo qualsiasi proposta ma azione nella Striscia di Gaza prosegue": così il portavoce dell'esercito israeliano, Daniel Hagari, nel corso di un briefing, ha risposto a chi gli chiedeva se il sì di Hamas alla proposta di cessate il fuoco cambi le prospettive del governo di Benjamin Netanyahu rispetto a un'offensiva di terra a Rafah.
Egitto, domani Hamas al Cairo per i dettagli dell'accordo
Secondo fonti egiziane di alto livello una delegazione di Hamas arriverà domani mattina al Cairo per discutere degli ultimi dettagli dell'ipotesi di accordo approvata stasera. "Lo spirito positivo con cui la direzione del movimento ha risposto quando ha studiato la proposta di cessate il fuoco che ha recentemente ricevuto, e con questo stesso spirito si recherà al Cairo per raggiungere l'accordo", ha confermato Hamas a Skynews Arabia.
Axios: "Israele esamina la risposta di Hamas sulla tregua"
Il team negoziale israeliano, guidato dal capo del Mossad David Barnea, ha ricevuto e sta studiando la risposta di Hamas ai mediatori egiziani. "Stiamo verificando la proposta e le sue conseguenze", ha detto una fonte citata dai media.
Erdogan, Occidente pressi Israele per accettare la tregua
"Chiedo a tutti i Paesi occidentali di fare pressione affinché Israele accetti il cessate il fuoco". Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan durante una conferenza stampa ad Ankara dopo una riunione di gabinetto, trasmessa dalla tv di Stato turca Trt. "Siamo lieti che Hamas abbia annunciato di avere accettato il cessate il fuoco, su nostro suggerimento. Ora lo stesso passo dovrebbe essere fatto da Israele", ha detto il presidente turco.
Israele, accordo accettato da Hamas forzatura egiziana
"Gli egiziani hanno unilateralmente forzato tutti i parametri in modo che Hamas fosse d'accordo" dice un alto funzionario israeliano "e questa proposta è inaccettabile per Israele".
Israele: "Hamas non ha accettato l'accordo, è un trucco"
"Hamas non ha accettato l'accordo. E' il loro solito trucco". Lo ha detto il ministro dell'Economia israeliano Nir Barkat incontrando a Roma la stampa italiana e restando in contatto diretto con il governo in Israele.
Fonte Hamas: concordato cessate il fuoco di 6 settimane
"Abbiamo concordato un cessate il fuoco di sei settimane". Lo ha riferito una fonte di Hamas dopo l'annuncio dell'accordo sui termini della tregua. Lo riporta Ynet.
Gioia e spari in aria a Rafah dopo sì di Hamas alla tregua
Scene di gioia e spari in aria a Rafah dopo il sì di Hamas al cessate il fuoco. Lo hanno constatato i giornalisti sul posto.
Hamas: "La palla è ora nel campo di Israele"
"La palla è ora nel campo di Israele". Lo ha detto un esponente di Hamas citato dai media internazionali dopo che il leader Ismail Haniyeh ha fatto sapere che la fazione islamica "accetta" la proposta di mediazione di Qatar e Egitto sul cessate il fuoco a Gaza.
Onu, impossibile evacuazione sicura da Rafah
L'"evacuazione di massa" di una parte della popolazione di Rafah ordinata da Israele è "impossibile" da fare in modo "sicuro". Lo afferma il portavoce del segretario generale dell'ONU, assicurando che le Nazioni Unite non sono coinvolte in "evacuazioni non volontarie". "Gli ordini di evacuazione di oggi per Rafah orientale aumenteranno la sofferenza dei civili. E' stato dato loro l'ordine di spostarsi verso al-Mawasi che è già sovraffollato e manca di sicurezza e dei servizi umanitari di base. Un'evacuazione di massa di questa portata è impossibile da fare in modo sicuro", ha detto Ste'phane Dujarric alla stampa.
Hamas: "Accettiamo l'accordo sul cessate il fuoco"
Il leader di Hamas Ismail Haniyeh ha informato il premier del Qatar Mohammed bin Abdul Rahman Al Thani e il capo dell'intelligence egiziana Abbas Kamel "dell'approvazione da parte del movimento della loro proposta sull'accordo di cessate il fuoco". Haniyeh ha chiamato direttamente i due leader al telefono, annuncia un comunicato di Hamas su Telegram.
Raid israeliano a Rafah, in fiamme deposito con aiuti umanitari
Un raid israeliano ha colpito un deposito di aiuti umanitari sul lato palestinese di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo fa sapere Sinai for Human rights, ong che fa capo a una organizzazione di Londra. Sul suo profilo X, Sinai for human rights ha pubblicato foto che mostrano mezzi antincendio egiziani in azione per spegnere l'incendio. Secondo le fonti, questo attacco ha danneggiato alcuni camion utilizzati per trasportare gli aiuti alla popolazione palestinese ammassata a Rafah.
Al Jazeera, 'Hamas accetta l'accordo sul cessate il fuoco'
Hamas ha detto ai mediatori egiziani e del Qatar che accetta l'accordo sul cessate il fuoco. Lo riferisce al Jazeera che cita media internazionali, ripresa anche da Haaretz.
Arabia Saudita a Israele, non attaccate Rafah
L'Arabia Saudita ha messo in guardia Israele dal prendere di mira Rafah come parte di quella che ha definito una campagna "sanguinosa e sistematica" per assaltare tutte le aree di Gaza e sfollare i suoi cittadini. Lo afferma il ministero degli Esteri saudita in una nota.
Usa, Netanyahu promette riaprire il valico di Kerem Shalom
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu "ha concordato di garantire che il valico di Kerem Shalom sia aperto per l'assistenza umanitaria a chi ne ha bisogno". Lo afferma una nota della Casa Bianca riferendo il contenuto del colloquio con Joe Biden, che ha inoltre aggiornato l'interlocutore "sugli sforzi per garantire un accordo sugli ostaggi, anche attraverso i colloqui in corso oggi a Doha, in Qatar".
Gallant: "Costretti a operazione a Rafah da no Hamas ad accordo su ostaggi"
"Il rifiuto di Hamas di qualsiasi piano che consentirebbe il ritorno degli ostaggi ci costringe ad avviare l'operazione a Rafah", nel sud della Striscia di Gaza. Lo ha detto il ministro israeliano della Difesa, Yoav Gallant, incontrando le famiglie degli ostaggi tenuti prigionieri nella Striscia di Gaza dall'attacco del 7 ottobre in "Anche dopo l'avvio dell'operazione a Rafah, continueranno tutti gli sforzi per riportare a casa gli ostaggi", ha assicurato il ministro. "Le attività per il ritorno dei vostri cari proseguono, anche adesso - ha detto - Siamo impegnati per il raggiungimento degli obiettivi della guerra". Intanto l'Onu in un comunicato ha definito l'ordine di evacuazione dei civili da Rafah impartito dall'esercito israeliano come "disumano"
Palestinesi d'Italia: sabato indossate la Keffiah
Sabato 11 maggio è la giornata internazionale della Keffiah e l'associazione dei Palestinesi in Italia invita sui suoi social a indossarla "per mostrare il nostro sostegno e la nostra vicinanza alla causa palestinese". La Keffiah - ricorda Api - è il simbolo della lotta palestinese per l'autodeterminazione, la giustizia e la libertà. Il motivo a foglie di olivo rappresenta la perseveranza, la forza e la resilienza, il motivo a rete rappresenta i pescatori palestinesi e il legame del popolo con il Mediterraneo, mentre quello in grassetto rappresenta le rotte commerciali. "L'11 maggio - si legge sui social dell'Api - rappresenta un'opportunità unica per tutti noi di esprimere solidarietà con il popolo palestinese attraverso la partecipazione alla Giornata Mondiale della Keffiah! Indossare la keffiah non è solo un gesto simbolico, ma un modo per dimostrare che siamo uniti nel desiderio di un futuro in cui il popolo palestinese possa vivere libero sulla propria terra".
Tajani: 'Sempre detto non bisognava attaccare Rafah'
"Noi abbiamo sempre detto che non bisognava attaccare Rafah per i rischi per la popolazione civile, ma di fronte a un irrigidimento generale bisogna continuare a insistere, anche se non si può essere sempre ottimisti" specialmente "a breve termine". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel corso di una conferenza stampa presso la sede della Stampa estera a Roma. "Mi pare che ci sia stato un peggioramento nel corso delle trattative, Hamas ieri ha attaccato di nuovo Israele" e per il momento "non si trova un accordo sui contenuti dell'accordo", ha aggiunto il titolare della Farnesina.
Mattarella: conflitti divorano risorse, costruire la pace
"Pace e Sviluppo hanno destini incrociati. Non può esservi l'uno, senza l'altra. Viviamo in un'epoca con il maggior numero di conflitti dalla fine della seconda guerra mondiale che divorano enorme risorse nella corsa agli armamenti, sottraendole allo sviluppo. L'appello alla costruzione delle condizioni necessarie per la pace e per porre fine ai conflitti non potrebbe essere più necessario e urgente". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando alle Nazioni Unite.
Media arabi: 'Hamas ha sospeso i negoziati al Cairo'
Hamas ha deciso di sospendere i negoziati al Cairo. Lo ha riferito Haaretz che cita media del Qatar.
Mezzaluna Rossa: 'In migliaia lasciano Rafah est'
"Migliaia" di abitanti di Rafah stanno lasciando la parte orientale della città che si trova nel sud della Striscia di Gaza. Lo afferma la Mezzaluna Rossa palestinese.
Francia ribadisce 'ferma opposizione a offensiva a Rafah'
La Francia ribadisce la sua "ferma opposizione" ai piani israeliani di un'offensiva militare di terra a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, e il ministero degli Esteri francese "ricorda che lo sfollamento forzato di civili costituisce un crimine di guerra secondo il diritto internazionale". All'indomani del colloquio telefonico tra il presidente francese Emmanuel Macron e il premier israeliano Benjamin Netanyahu, Parigi insiste per il rilascio "immediato" degli ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza dall'attacco del 7 ottobre in Israele e per "un cessate il fuoco duraturo che garantisca la protezione di cui hanno bisogno i civili".
Cooperante palestinese a Rafah: 'Gente impazzita non sa dove andare'
A Rafah ''la gente è impazzita, non sa più dove andare''. E' ''una situazione gravissima'' quella che il cooperante palestinese Sami Abu Omar descrive ad Adnkronos dopo ''l'annuncio da parte dell'esercito israeliano di voler invadere Rafah''. Lui, come moltissimi altri, a Rafah aveva trovato rifugio insieme alla famiglia dopo che a dicembre era stato costretto a lasciare la sua casa a Khan Yunis, poi distrutta nei raid israeliani. Oggi ha visto arrivare ''i volantini lanciati su Rafah dai droni per chiedere a chi si trovava a est di Rafah di andare verso ovest''. Ovvero, ''hanno chiesto a centomila persone che si trovano a est di Rafah di andare verso la zona vicino al mare''. Ma, spiega, ''si tratta di una zona già strapiena di gente, dove sono concentrate quelle persone che sono venute dal nord, da Gaza city e da altre città'' dell'enclave palestinese. ''Sono a Rafah e vedono persone che vanno avanti e indietro, c'è molto traffico, davvero non si sa che fare'', aggiunge.
C'è stato il colloquio tra Biden e Netanyahu su Rafah
Si è svolta ed è terminata la telefonata tra il presidente Biden e il premier Benyamin Netanyahu su Rafah. Lo ha riferito Haaretz che cita media internazionali.
Anp: 'Contatti intensi per evitare massacro a Rafah'
La presidenza dell'Autorità palestinese afferma di essere impegnata in "contatti intensi" con le parti nella regione e a livello internazionale, Stati Uniti "in particolare", per evitare un "massacro" a Rafah, la città dell'annunciata offensiva militare israeliana su vasta scala nel sud della Striscia di Gaza. Lo riferisce l'agenzia palestinese Wafa che dà notizia di un comunicato con la rinnovata richiesta "all'Amministrazione Usa di intervenire immediatamente per impedire questo massacro" che avrebbe "ripercussioni pericolose".
Belgio a favore ingresso Palestina come membro Onu
"Il Belgio sosterra' l'ingresso della Palestina nelle Nazioni Unite. E' un primo passo importante per la pace". Lo ha scritto su X la ministra degli Esteri belga, Hadja Lahbib, dopo aver incontrato a Bruxelles Riyad al-Maliki inviato speciale del presidente dell'Autorita' palestinese, Abu Mazen.
Egitto: Israele eviti escalation in momento delicato negoziati
"Chiediamo a Israele di mantenere il massimo della moderazione e di evitare un'ulteriore escalation in questo momento delicato dei negoziati sull'accordo per il cessate il fuoco". E' il monito arrivato dall'Egitto con una nota del ministero degli Esteri, mentre sembra imminente l'offensiva israeliana a Rafah. "L'Egitto sta tenendo colloqui con tutte le parti per trovare una soluzione che impedisca un'esplosione", si legge nella nota.
Giordania su Rafah: 'Impedire altro massacro di palestinesi, ora basta'
"Un altro massacro di palestinesi è in divenire. Israele avverte i palestinesi affinché lascino Rafah mentre minaccia un attacco". Scrive così su X il ministro degli Esteri della Giordania, Ayman Safadi, convinto che "tutti" debbano "agire ora per impedirlo" perché un fallimento nel fermare l'annunciata offensiva militare israeliana su vasta scala in questa città nel sud della Striscia di Gaza lascerebbe una "macchia indelebile" sulla comunità internazionale. "Sono stati permessi troppi massacri - aggiunge - E' abbastanza".
Scoperti esplosivi a Tulkarem, arrestati 13 ricercati in Cisgiordania
Le forze di sicurezza israeliane hanno eliminato un "terrorista armato", distrutto un laboratorio di esplosivi e trovato un fucile Kalashnikov a Tulkarem, in Cisgiordania. Lo riferisce l'Idf, aggiungendo che nel corso dell'operazione sono stati scoperti esplosivi. Tredici persone ricercate - ha fatto sapere l'esercito israeliano - sono state arrestate durante la notte in tutta la Cisgiordania.
Von der Leyen: 'Cina si attivi per limitare proliferazione missili e droni Iran'
L'Ue ritiene che "la Cina possa svolgere un ruolo importante nel limitare la proliferazione irresponsabile dei missili balistici e dei droni iraniani". Lo sottolinea la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, a Parigi dopo il trilaterale con il presidente cinese Xi Jinping e il presidente francese Emmanuel Macron. Oggi con Xi a Parigi, aggiunge, "abbiamo discusso della situazione in Medio Oriente, che desta grande preoccupazione in entrambi. Non bisogna risparmiare alcun sforzo per allentare le tensioni e prevenire un conflitto più ampio nella regione. Ancora una volta, chiediamo un cessate il fuoco e il rilascio di tutti gli ostaggi. Continueremo a lavorare per fornire tutto il sostegno umanitario possibile, mentre lavoriamo per una soluzione a due stati. Abbiamo anche chiarito la nostra preoccupazione per il fatto che l'Iran rappresenta una minaccia diretta alla stabilità nella regione", conclude.
Xi: compito urgente è un cessate il fuoco globale a Gaza
Il presidente cinese Xi Jinping, sul "conflitto israelo-palestinese", ha detto che "il compito urgente è realizzare un cessate il fuoco globale il più rapidamente possibile". Xi, incontrando il presidente francese Emmanuel Macron e la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, ha affermato - secondo la diplomazia di Pechino - che "la priorità fondamentale è garantire l'assistenza umanitaria" a Gaza, mentre la via d'uscita primaria è l'attuazione "della soluzione dei due Stati. La Cina sostiene la piena adesione della Palestina all'Onu" e "una conferenza di pace internazionale con base più ampia, autorevole ed efficace".
Wsj, Hamas non ha risposto a invito Egitto a recarsi domani al Cairo
Funzionari egiziani hanno chiesto alla delegazione di Hamas di tornare al Cairo domani per riprendere i colloqui sul cessate il fuoco, ma l'organizzazione palestinese non ha risposto. Lo ha riferito il Wall Street Journal, secondo cui oggi i mediatori arabi hanno affermato che Stati Uniti, Egitto e Qatar stanno intensificando gli sforzi per raggiungere un accordo in previsione di un'offensiva israeliana a Rafah. Il direttore della Cia, William Burns, è atteso a breve in Israele dopo essere volato a Doha dal Cairo.
Ateneo Vermont cancella discorso ambasciatrice Usa all'Onu
L'Università del Vermont ha cancellato il discorso dell'ambasciatrice Usa all'Onu Linda Thomas-Greenfield alla cerimonia di laurea di quest'anno a causa delle proteste pro-palestinesi in corso nel campus. Lo ha annunciato l'ateneo. Gli studenti hanno chiesto la cancellazione del suo intervento a causa delle politiche Usa di sostegno a Israele per la guerra a Gaza, e in un post su Instagram il gruppo Students for Justice in Palestine dell'università ha celebrato la notizia, definendo Thomas-Greenfield una "criminale di guerra".
Appello dell'Anp agli Usa: 'Impedire il massacro a Rafah'
L'Autorità nazionale palestinese ha lanciato un appello agli Stati Uniti perché impediscano un "massacro" a Rafah, dopo che Israele ha annunciato l'avvio a breve dell'operazione militare nel sud della Striscia. "Chiediamo all'amministrazione americana di intervenire immediatamente per prevenire questo massacro e mettiamo in guardia dalle sue pericolose ripercussioni", ha detto la presidenza palestinese in un comunicato.
Princeton, 17 studenti in sciopero fame in solidarietà con Gaza
Ancora proteste contro la guerra a Gaza in un altro ateneo della prestigiosa Ivy League americana. Nell'università di Princeton, almeno 17 studenti hanno iniziato uno sciopero della fame "in solidarietà con Gaza" e per far accettare le proprie richieste, in primis quella di interrompere i rapporti con Israele. Da parte sua, l'università ha fatto sapere alla Cnn che medici del campus stanno monitorando lda venerdì scorso la situazione sanitaria dei ragazzi che stanno solo bevendo acqua. La protesta è guidata da "Princeton Israeli Apartheid Divest" che chiede che l'università interrompa i rapporti con tutte le società che "traggono profitto o sono impegnati" nella "campagna militare, l'occupazione e le politiche di apartheid" di Israele. Chiesto anche l'impegno a "un pieno boicottaggio culturale e accademico di Israele".
Inoltre si chiede "una completa amnistia" per tutti i procedimenti penali e disciplinari avviati contro gli studenti per precedenti proteste nel campus, che nei giorni scorsi hanno portato ad almeno 15 arresti. Procedimenti che sono stati contestati in una lettera firmata da oltre 120 professori e altro personale docente di Princeton, in cui si chiedono le dimissioni della vice presidente Rochelle Calhoun, considerata la "vera minaccia" della comunità universitaria.
Brigate Al-Quds: spari contro soldato israeliano a Gaza
Le Brigate Al-Quds, il braccio armato del gruppo palestinese della Jihad islamica, hanno riferito che i suoi combattenti hanno sparato a un soldato israeliano a est del quartiere di Shujayea di Gaza City. Lo scrive al Jazeera. In una dichiarazione su X, il gruppo ha aggiunto di colpito un gruppo di soldati e veicoli israeliani nel cosiddetto Corridoio Netzarim con colpi di mortaio di grosso calibro.
Proteste pro Gaza, Columbia University ha annullato la cerimonia delle lauree
La Columbia University ha annullato la cerimonia per le lauree a causa delle proteste contro la guerra a Gaza. Lo riporta Axios.
Francia: "Sfollamento forzato di civili è crimine di guerra"
La Francia si dice "fortemente contraria" all'offensiva israeliana a Rafah e sottolinea che "lo sfollamento forzato di una popolazione civile costituisce un crimine di guerra". E' quanto si legge in una nota del ministero degli Esteri di Parigi. "La Francia ribadisce che è fermamente contraria ad un'offensiva israeliana su Rafah, dove più di 1,3 milioni di persone si rifugiano in una situazione di grande disagio".
Hezbollah: 'Lanciati decine di razzi su una base israeliana'
Il movimento scita filoiraniano libanese Hezbollah ha reso noto di aver lanciato oggi "decine di razzi Katyusha" contro una base israeliana nelle alture siriane del Golan occupate da Israele, come rappresaglia per un attacco israeliano nell'est del Libano. I combattenti di Hezbollah hanno lanciato "dozzine di razzi Katyusha" contro "il quartier generale della divisione Golan... nella base di Nafah", ha ha affermato Hezbollah in una nota citata da portale di notizie libanese Naharnet, precisando che l'azione è stata una "risposta all'attacco del nemico contro la regione della Bekaa". "Aerei da guerra nemici hanno lanciato un attacco intorno all'1:30 di questa mattina contro una fabbrica a Sifri, ferendo tre civili e distruggendo l'edificio", ha scritto in precedenza l'agenzia di stampa nazionale ufficiale del Libano. Sifri si trova nella valle della Bekaa in Libano, vicino alla città di Baalbek, a circa 80 chilometri dalla frontiera Israele-Libano. L'area di Baalbek, nel Libano orientale, è una roccaforte di Hezbollah ed è stata ripetutamente colpita da Israele nelle ultime settimane.
Ong Gb: "A Rafah niente zone sicure, raid Israele sarebbe strage"
L'ordine di evacuazione imposto da Israele a Rafah, all'estremo sud della Striscia di Gaza, è destinato ad avere "conseguenze catastrofiche" per i civili palestinesi che vi sono ammassati. Lo affermano i volontari di Action Aid, una delle principali ong umanitarie britanniche, avvertendo inoltre - di fronte alla prospettiva di un'azione militare diretta d'Israele in città - che per i rifugiati e la popolazione residente non vi è "alcuna safe zone" residua e sottolineando le responsabilità dei governi occidentali ad alzare la voce contro una tale eventualità. "Obbligare all'evacuazione oltre un milione di sfollati palestinesi da Rafah, in assenza di zone sicure verso cui destinarli, condurrà a conseguenze ancor più catastrofiche" sul piano umanitario, ha dichiarato una portavoce di Action Aid citata oggi dalla Bbc. In un contesto già segnato "dalle più gravi condizioni di fame, malattie diffuse e caos nella storia recente" per un simile numero di civili, ha aggiunto: rilanciando l'appello alla comunità internazionale, condiviso da altri attivisti, a "impedire ulteriori atrocità" nella Striscia e a considerare "almeno l'invasione di Rafah una linea rossa" davvero invalicabile. Il governo conservatore britannico di Rishi Sunak pare lavorare in queste ore sotto traccia sulla questione, al fianco degli Usa, dopo aver esplicitamente denunciato come inaccettabile nelle settimane scorse un eventuale attacco su Rafah per bocca del ministro degli Esteri, David Cameron.
Media: oggi colloquio tra Biden e Netanyahu su Rafah
Nelle prossime ore si terrà un colloquio telefonico tra il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ed il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, sulla situazione a Rafah. Lo ha riferito Barak Ravid di Axios sul social X, citando un funzionario israeliano.
Nbc: colloqui Israele-Hamas non sono falliti del tutto
Non sono falliti del tutto i colloqui tra Hamas e Israele per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza. Lo hanno indicato due fonti regionali all'Nbc. Un negoziatore arabo coinvolto direttamente nei colloqui con Israele e gli Stati Uniti ha affermato che i negoziati non sono crollati e quindi non è ancora chiaro quando o se potrebbe iniziare l'operazione a Rafah, malgrado l'ordine di evacuazione partito dalle Idf. Lo stesso ha confermato un funzionario israeliano, il quale ha sottolineato che la presenza del direttore della Cia, William Burns, in Israele rappresenta un segnale che ci sono ancora discussioni in corso.
Fonti Egitto: rinforzata la sicurezza al valico di Rafah
"La sicurezza sulla linea di confine tra Egitto e Striscia di Gaza è stata rinforzata con forze sufficienti, e il valico di Rafah è sicuro e pronto ad affrontare una invasione di Rafah palestinese nelle prossime ore": lo afferma una fonte di sicurezza di alto livello precisando che "l'Egitto è pienamente preparato all'eventuale invasione". Una fonte ufficiale nel Governatorato del Nord Sinai ha rivelato che c'è la disponibilità ad accogliere un certo numero di palestinesi in caso di sfollamento forzato verso l'Egitto e ad insediarli temporaneamente in qualsiasi area disponibile nei pressi del confine. Intanto alcuni camion di aiuti in viaggio verso la Striscia sono tornati indietro sul lato egiziano.
Flai e Cgil inviano 2 container di aiuti a Gaza
Più di trenta tonnellate di generi di prima necessità, stoccati in due container, sono partiti da La Spezia per la Striscia di Gaza. Si tratta di materiale sanitario, vestiario, alimenti, raccolti grazie all’impegno della Flai e di tutta la Cgil. Un magazzino della Caritas diocesana della Spezia, a Santo Stefano Magra, ha funzionato da hub logistico, una volta concluso il vaglio del materiale in accordo con la Mezzaluna rossa egiziana, i container sono stati trasportati al porto di Livorno e imbarcati alla volta di Alessandria d’Egitto. Proseguiranno in tir e dovranno superare 13 check-point, per poi arrivare alla porta di Rafah. Lì il materiale passerà di mano dalla Mezzaluna rossa egiziana a quella palestinese, e saranno le Ong che operano nella Striscia a provvedere alla distribuzione.
Hamas: quasi 35mila palestinesi uccisi a Gaza finora
Quasi 35 mila, 34.735, palestinesi sono stati uccisi a Gaza in sette mesi di guerra con Israele: è il bilancio del ministero della Sanità di Gaza. Almeno 78.108 persone sono rimaste ferite negli attacchi israeliani a Gaza dal 7 ottobre, ha affermato il ministero in una nota.
Hamas: 'Operazione a Rafah non sarà picnic per Israele'
L'annunciata operazione militare a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, non sarà "un picnic" per le forze israeliane. Lo ha dichiarato in una nota Hamas, precisando che "la nostra resistenza coraggiosa , guidata dalle Brigate al-Qassam, è totalmente pronta a difendere il nostro popolo". Il movimento palestinese ha esortato la comunità internazionale ad agire urgentemente per fermare l'operazione, sottolineando come l'attacco minacci la vita di centinaia di migliaia di civili indifesi, inclusi bambini, donne e anziani. Hamas ha anche invitato le organizzazioni umanitarie, a partire dall'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unrwa), a non lasciare Rafah.
Autorità della Striscia di Gaza: 'Israele bombarda due zone di Rafah dopo ordine evacuare'
Secondo la difesa civile di Gaza, Israele ha bombardato i due quartieri di Rafah che ha ordinato ai palestinesi di evacuare.
Ft: 'Nazioni arabe aprono a peacekeeping multinazionale a Gaza'
Secondo il Financial Times, alcune nazioni arabe, finora unanimemente convinte del diritto dei palestinesi all'autodeterminazione, avrebbero iniziato a sostenere l'idea di una forza multinazionale di mantenimento della pace per Gaza e la Cisgiordania, mentre si accelerano i colloqui su un piano postbellico praticabile per la regione. "Un diplomatico arabo - riporta il quotidiano senza citare il Paese di provenienza - ha affermato che le riserve di alcune capitali su quella ipotesi si sono attenuate nelle ultime settimane". E cercando di mostrare "il loro impegno nel processo di pace" sarebbero ora "pronte ad aiutare", sapendo che Israele teme per la sua sicurezza nella prospettiva di uno Stato palestinese. Un altro diplomatico arabo citato da Ft ha affermato che "qualsiasi forza dovrebbe essere approvata dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ed essere schierata per un periodo provvisorio per dare alle autorità palestinesi il tempo di sviluppare proprie forze di sicurezza in grado di gestire pacificamente la situazione". Un terzo funzionario dice che ci sarebbe accordo sulla necessità di presentare un'alternativa alla permanenza delle truppe israeliane nella Striscia, ma non è chiaro quale forza potrebbe essere dispiegata e quali Stati siano disposti a prendervi parte. Secondo il diplomatico arabo l'Egitto sosterrebbe l'iniziativa mentre altri Paesi, tra cui Arabia Saudita, Giordania e Qatar, sarebbero contrari allo schieramento di forze di pace arabe. L'idea era stata ventilata al segretario di Stato americano Antony Blinken quando ha incontrato le controparti arabe al Cairo a marzo. Il ministro egiziano Sameh Shoukry - conclude Ft - avrebbe affermato che il Cairo sarebbe "disposto a svolgere pienamente il proprio ruolo" fatta salva una valutazione costi-benefici e "una valutazione complessiva del risultato finale".
Ex ostaggio 18enne si arruola in Idf, miliziano Hamas la voleva in sposa
Ha deciso di arruolarsi nell'esercito israeliano la 18enne Noga Weiss, ex ostaggio di Hamas, minacciata dal suo carceriere che sarebbe diventata sua sposa e avrebbe cresciuto i suoi figli. Orfana di padre, ucciso dai miliziani di Hamas lo scorso 7 ottobre durante l'assalto al Kibbutz Be'eri, Noga era stata rapita insieme alla madre Shiri e insieme a lei liberata a novembre dopo 50 giorni di prigionia nella Striscia di Gaza. Noga ricoprirà il ruolo di mashakit tash, ovvero sottufficiale responsabile delle condizioni di servizio, una sorta di assistente sociale per i soldati.
Borrell: "Inaccettabile l'evacuazione di Rafah, l'Ue agisca"
"Gli ordini di evacuazione di Israele ai civili di Rafah fanno presagire il peggio: più guerra e carestia. È inaccettabile. Israele deve rinunciare a un'offensiva di terra e attuare la risoluzione 2728 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. L'Ue, insieme alla Comunità internazionale, può e deve agire per evitare questo scenario". Lo scrive su X l'alto rappresentante Ue Josep Borrell.
Fonte: parti vicine a intesa ma stop con evacuazione Rafah
Israele e Hamas erano vicini a raggiungere un accordo sulla tregua a Gaza e il rilascio di ostaggi ma la decisione dell'esercito israeliano di avviare l'evacuazione dei civili palestinesi da Rafah Est porterà alla sospensione dei colloqui. Lo ha riferito il giornalista di Axios, Barak Ravid, citando una fonte del gruppo militante palestinese.
Media Israele: "Se Hamas accetta l'accordo, Rafah si ferma"
"Se Hamas accetterà un accordo" i preparativi per l'attacco a Rafah "potrebbero essere fermati". Lo ha detto, citato da Ynet, un alto funzionario israeliano aggiungendo che tutto "è reversibile".
Accampamenti pro-Palestina negli atenei di Cambridge e Oxford
Gli studenti delle università di Oxford e Cambridge hanno allestito campi filo-palestinesi, come accade da settimane nei campus americani e in altre parti del mondo. Lo riporta Sky News. I filmati pubblicati sui social media mostrano accampamenti allestiti sui prati fuori dal Kings College di Cambridge e dal Pitt Rivers Museum di Oxford. A Oxford sono comparsi cartelli legati alle ringhiere, "Accampamento di solidarietà a Gaza", mentre a Cambridge gli studenti sono stati visti legarsi sciarpe intorno alla bocca e al naso. L'organizzazione Cambridge for Palestine ha detto che una manifestazione dovrebbe iniziare in città alle 15 di questo pomeriggio.
Medio Oriente, drone di Hezbollah verso il nord di Israele: 2 feriti
Le Forze di difesa israeliana hanno riferito che ''è stato identificato un drone verso l’area di Metula, nel nord di Israele''. Si tratta, come ha sostenuto Hezbollah, di un drone che i miliziani libanesi hanno usato per prendere di mira una postazione militare israeliana.
Il Times of Israel spiega che due israeliani sono rimasti feriti nell'attacco con di droni carichi di esplosivi nella zona di Metula.
Unicef: "Rischi catastrofici per i 600mila bimbi di Rafah"
L'Unicef avverte che un assedio militare e un'incursione a Rafah comporterebbero rischi catastrofici per i 600.000 bambini che attualmente si rifugiano nell'enclave. Si stima che ora ci siano circa 1,2 milioni di persone a Rafah, la metà bambini, dove un tempo abitavano circa 250.000 persone. Per Unicef, a Rafah circa 65.000 bambini hanno una disabilità preesistente, circa 78.000 bambini hanno meno di 2 anni, almeno 8.000 bambini sotto i 2 anni soffrono di malnutrizione acuta e circa 175.000 bambini sotto i 5 anni - ovvero 9 su 10 - sono colpiti da una o più malattie infettive.

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Netanyahu contestato allo Yad Vashem: "Dimettiti"
Un uomo ha contestato il premier Benyamin Netanyahu durante la cerimonia di commemorazione della Shoah a Yad Vashem, urlandogli di dimettersi. Lo mostrano alcuni video diffusi sui social e ripresi dai media. L'uomo ha gridato verso Netanyahu: "Quanti segnali ci vogliono perché un primo ministro torni a casa? Non dobbiamo andare di nuovo verso la distruzione".
L'Egitto: "Nessuno uscirebbe vivo da un'invasione a Rafah"
Una invasione di terra a Rafah sarebbe solo "una perdita assoluta" anche per Israele, "nessuno ne uscirebbe vivo", compresi gli ostaggi israeliani ed è improbabile che eventuali leader di Hamas non si siano già messi al riparo. Lo ha ribadito il capo dell'Ufficio stampa statale egiziano Diaa Rashwan in una trasmissione televisiva in onda ieri sera, aggiungendo che l'azione "metterebbe inevitabilmente a repentaglio il trattato di pace tra Egitto e Israele. Se Israele dovesse invadere Rafah nel sud di Gaza - ha detto il portavoce -, "non riuscirebbe a raggiungere i suoi obiettivi di guerra, compreso il ritorno degli ostaggi in vita". E tanto meno l'eliminazione della leadership di Hamas: "Non penso che un bambino che gioca a nascondino si posizionerebbe volentieri dove sa che sarà trovato", ha osservato Rashwan. "La leadership della resistenza non sta di certo aspettando lì". "Il mondo non tollererà ulteriori massacri e gli ostaggi potrebbero essere uccisi. Netanyahu sarà disposto a sopportarne le conseguenze?", si chiede Rashwan, sottolineando che l'invasione "metterà a repentaglio il trattato di pace tra Egitto e Israele". "Israele è stato impegnato in guerre con l'Egitto per 30 anni, dal 1948 al 1977, e poi ha vissuto in pace con l'Egitto per 45 anni", ha detto Rashwan. "Sacrificherà quei 45 anni o ne farà tesoro?". Il capo dell'ufficio stampa statale egiziano ha infine definito Netanyahu "un nuovo Nerone', imperatore romano ritenuto responsabile del grande incendio di Roma nel 64 d.C., suggerendo che "un'invasione di Rafah non comporterebbe alcun vantaggio e destabilizzerebbe ulteriormente la regione".
L'ufficio di Netanyahu: "Bugia che il premier abbia silurato l'intesa"
L'ufficio del premier Benyamin Netanyahu ha definito una completa "bugia" e un "deliberato inganno dell'opinione pubblica" le affermazioni attribuite ad una fonte israeliana secondo cui Netanyahu sarebbe il responsabile di aver silurato l'ultimo round di trattative al Cairo. "Hamas - ha detto l'ufficio del premier riferendosi probabilmente ad una notizia riportata dal New York Times - è l'unico che abbia sabotato ogni accordo non muovendosi di un millimetro dalle sue richieste estreme che nessun governo israeliano potrebbe accettare. Soprattutto quella relativa al ritiro da Gaza e la fine della guerra".

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Ministero degli Esteri tedesco: "Israele sbaglia con lo stop ad Al Jazeera"
"La decisione degli enti israeliani di chiudere Al Jazeera in Israele è il segnale sbagliato". Lo ha scritto il ministero degli Esteri tedesco su X.
Crosetto: "Un attacco di Israele a Rafah? Ci preoccupa molto"
L'ipotesi di un attacco israeliano a Rafah? "Ci preoccupa, preoccupa tutti noi moltissimo. Da mesi stiamo cercando di trovare una via per una tregua e una de-scalation", un eventuale attacco di Israele a Rafah "non migliorerà la situazione nell'area, nè nell'area specifica di Gaza nè i rapporti con i vicini. Abbiamo provato a spiegare il nostro punto di vista a Israele, un paese sovrano, ci auguriamo che vengano scongiurate ulteriori conseguenze sulla popolazione civile". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, arrivando alla riunione del Gruppo speciale Mediterraneo e Medio Oriente dell' Assemblea Parlamentare presso la Nato alla Camera. "Sono lieto di collaborare con i parlamentari della Nato a delineare gli impegni che in futuro riguarderanno la nostra sicurezza e la nostra difesa anche nell'area mediterraneo. E' un incontro importante", ha detto Crosetto.
Il gabinetto di guerra vara l'azione Rafah, al via in pochi giorni
Il Gabinetto di guerra ha approvato ieri sera all'unanimità l'operazione a Rafah, di cui l'esercito ha preparato i piani. Lo hanno riferito i media secondo cui, una volta evacuata la popolazione in un'azione definita dall'Idf "limitata e temporanea", l'operazione militare dovrebbe cominciare entro pochi giorni.
Mezzaluna palestinese: "Fino a 250mila nella zona di evacuazione a Rafah"
Nell zona di evacuazione designata a Rafah ci sono "circa 250 mila persone, molte delle quali già sradicate da altre parti di Gaza". Lo ha affermato Ossama al-Kahlut, rappresentante della Mezzaluna Rossa Palestinese a Rafah est, fornendo una cifra di oltre il doppio della stima dell'Idf secondo cui dovrebbero spostarsi "circa 100 mila persone".

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Hamas: "Continueremo i negoziati in modo positivo"
"Dopo l'ultimo round di negoziati al Cairo, la leadership del movimento sta portando avanti consultazioni interne e con altri gruppi". Lo ha detto ad Afp il portavoce di Hamas, Abdel Latif Al-Qanou. "Continueremo i negoziati in modo positivo e aperto per raggiungere un accordo che preveda un cessate il fuoco illimitato. Oggi l'esercito israeliano ha ordinato ai residenti di evacuare diversi quartieri nella parte orientale di Rafah, avvertendo che l'esercito si stava preparando a effettuare un'operazione militare lì. Operazione definita "una pericolosa escalation" da un altro funzionario del movimento poco fa. Ieri al Cairo si è concluso senza alcun progresso un ciclo di trattative indirette. Hamas chiede che l'accordo di tregua preveda la fine dell'offensiva israeliana nella Striscia di Gaza, cosa che Israele rifiuta, dichiarandosi determinato ad annientare Hamas.
Sanchez: "Ribadiamo la volontà di riconoscere a breve la Palestina"
Il presidente del governo spagnolo Pedro Sanchez ha ribadito la volontà della spagna di riconoscere "a breve" lo Stato Palestinese. "Questa mattina ho avuto un colloquio telefonico con il primo ministro di Irlanda, Simon Harris, sulla volontà di entrambi i governi di riconoscere lo Stato palestinese e coordinare i nostri sforzi per realizzarlo", ha dichiarato Sanchez in un post su X. Ribadendo che la soluzione dei due Stati "è la via per portare la pace, la stabilità e la sicurezza nella regione" "Siamo pronti a fare passi avanti concreti su questo tema e i nostri governi rimarranno in stretto contatto", ha dichiarato su X Harris dopo il colloquio telefonico con Sanchez, assicurando che il riconoscimento avverrà "a breve".
I media egiziani: "L'attacco a Kerem Shalom ha ostacolato i negoziati"
"Il bombardamento di Hamas sull'area di Kerem Shalom ha ostacolato i negoziati sulla tregua": è il testo di un tweet apparso per qualche minuto e poi rimosso sul profilo dell'emittente statale egiziana Al Qahera, attribuito a una "fonte di alto livello". Le fonti ufficiali hanno precisato che si tratta di dichiarazioni 'off the records'. "I negoziati sono ancora in corso e l'Egitto è in contatto con tutte le diverse parti per raggiungere un cessate il fuoco. Siamo attesa di una risposta da tutte le parti". La delegazione egiziana per la sicurezza, ha poi riferito la stessa Al Qahera, "sta intensificando i suoi contatti per contenere l'attuale escalation tra le due parti".
Macron a Xi: "Decisivo il coordinamento con la Cina su Ucraina e Medio Oriente"
Il presidente francese, Emmanuel Macron, nel corso dell'incontro a Parigi con il presidente cinese Xi Jinping, ha dichiarato che il ''coordinamento'' con la Cina su Ucraina e Medio Oriente è ''decisivo''.
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Morto il quarto soldato dopo i lanci di Hamas su Kerem Shalom
C'è un quarto soldato israeliano ucciso nell'attacco di Hamas di ieri sul valico di Kerem Shalom. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui si tratta di Michael Rozel (18 anni) della Brigata Nahal. Ieri Hamas ha lanciato almeno 15 colpi di mortaio tirati - secondo l'Idf - da 300 metri da una zona umanitaria vicino Rafah nel su della Striscia. Il bilancio è ora di 4 soldati morti e altri 8 feriti.
Khamenei: "Gli eventi di Gaza mostreranno la via da seguire"
"Quello che sta succedendo a Gaza è un segno che indicherà la via da seguire". Lo ha affermato la Guida suprema dell'Iran, Ali Kahemeni, aggiungendo che "i brutali attacchi su Gaza dei sionisti e la loro oppressione e, nello stesso tempo, la resistenza del popolo di Gaza lasceranno un grande segno nella storia". Il leader iraniano si è chiesto se "il regime sionista avesse avuto la forza, il coraggio per comportarsi in modo così barbaro" se non ci fosse stato l'aiuto degli Stati Uniti per Israele. "Riteniamo che non sia possibile trattare in modo gentile con il complice e il sostenitore dell'omicidio", ha detto Khamenei, come riporta Mehr.
Fedriga: "Russia e Hamas non vogliono la pace"
"Oggi la Russia e Hamas non vogliono la pace ma noi dobbiamo raggiungere una pace giusta, che vuol dire non consegnare l'Ucraina alla Russia, e che sia il popolo ucraino a decidere del proprio futuro, e non permettere che il terrorismo continui a diffondersi nella Striscia di Gaza". Lo ha detto il Governatore del Fvg e presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga a margine di un convegno. "Anche le proteste negli Usa contro Israele penso siano frutto di un racconto profondamente falso. Israele ha subito un attacco terribile, con persone colpite in modo scientifico, non si può far finta di nulla. Serve una pace giusta però bisogna confrontarsi con la realtà", ha concluso Fedriga.
Unrwa: "Non evacuiamo da Rafah, forniremo aiuti fino all'ultimo"
"L'Unrwa non sta evacuando: l'Agenzia manterrà una presenza a Rafah il più a lungo possibile e continuerà a fornire aiuti salvavita alle persone". Lo afferma su X l'agenzia dell'Onu. "Un'offensiva israeliana a Rafah significherebbe più sofferenze e morti tra i civili. Le conseguenze sarebbero devastanti per 1,4 milioni di persone", avverte l'Unrwa.
Hamas: "L'evacuazione a Rafah è escalation, avrà delle conseguenze"
L'ordine di Israele ai civili di alcune parti di Rafah di evacuare prima di un'offensiva prevista è una "pericolosa escalation che avrà conseguenze". Lo afferma Sami Abu Zuhri, alto funzionario di Hamas, come riporta il Times of Israel.
Egitto: "Il valico di Rafah con Gaza funziona normalmente"
Il valico di Rafah tra Egitto e la Striscia di Gaza funziona normalmente e il movimento in entrata e in uscita continua come ogni giorno sul lato egiziano. Lo hanno affermato all'ANSA fonti ufficiali smentendo quanto riportato dal quotidiano israeliano Ynet e attribuito a fonti palestinesi.
Idf: "L'evacuazione da Rafah est riguarda 100.000 persone"
Un post tratto dal profilo X dell' Israel Defense Forces (IDF) mostra l'area di Rafah interessata alle operzioni.

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Crosetto: "Non più accettabili le vittime civili a Gaza"
"L'Italia, fin dall'inizio, è stata al fianco di Israele. Ma adesso siamo arrivati al punto in cui il governo di Netanyahu deve capire che non sono più accettabili tutte queste vittime civili a Gaza. In molti si stanno accorgendo che è il momento di combattere Hamas in un altro modo". Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in un'intervista a Il Messaggero.
Suonano sirene, Israele si ferma per vittime Olocausto
Le sirene sono suonate per due minuti in tutto Israele alle 10 locali, le 9 in Italia, per la giornata dedicata alla commemorazione dei 6 milioni di vittime dell'Olocausto. Tutti il Paese interrompe per quei due minuti le sue attività e anche che sta camminando o si sta spostando in auto o con qualunque mezzo di locomozione si ferma, così come le lezioni a scuola e il lavoro negli uffici e nelle fabbriche. Intanto al memoriale Yad Vashem di Gerusalemme è iniziata la cerimonia ufficiale, alla presenza delle principali cariche dello Stato ebraico. Quest'anno, la giornata della memoria è ulteriormente rattristata dal conflitto in corso.
Media, i palestinesi cominciano a fuggire da Rafah est
Le famiglie palestinesi hanno iniziato a fuggire dalle zone orientali di Rafah dopo l'ordine di evacuazione da parte dell'esercito israeliano. Lo riporta Sky News. L'ordine israeliano precede l'attacco di terra da parte delle forze israeliane nella città più meridionale di Gaza. Alcuni residenti di Rafah hanno già raccolto le loro cose per allontanarsi dalla zona con carri trainati da cavalli, auto e anche a piedi.
Media, oggi capo Cia incontrerà Netanyahu
Nel pomeriggio di oggi è previsto a Gerusalemme un incontro tra il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il capo della CIA William Burns; lo riferisce il Times of Israel citando un funzionario israeliano. Burns è partito ieri dal Cairo per Doha per tenere colloqui con il primo ministro del Qatar; da qui si sposterà in Israele.
Hezbollah, decine razzi su base Israele
Il gruppo Hezbollah libanese, sostenuto dall'Iran, ha dichiarato di aver lanciato "dozzine di razzi Katyusha" contro una base israeliana nelle alture di Golan occupate in rappresaglia per un attacco nell'est del Libano.
Gallant, 'Hamas non ha lasciato altra scelta che Rafah'
Hamas non ha lasciato "altra scelta che cominciare l'operazione" a Rafah. Lo ha detto - secondo il suo ufficio, citato dai media - il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant al suo omologo Usa Lloyd Austin. Nella conversazione Gallant ha aggiunto che "Israele sta facendo di tutto per arrivare ad una bozza per il rilascio degli ostaggi e un cessate il fuoco temporaneo", ma "in questa fase Hamas rifiuta qualsiasi proposta che lo consenta".
Idf, l'evacuazione da Rafah est riguarda 100.000 persone
L'esercito israeliano ha annunciato che sta evacuando circa 100.000 persone dalla parte orientale di Rafah, in vista di un previsto assalto di terra nella città meridionale della Striscia di Gaza. "La stima è di circa 100.000 persone", ha detto ai giornalisti un portavoce militare rispondendo a chi gli chiedeva quante persone sarebbero state evacuate. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, circa 1,2 milioni di persone sono attualmente rifugiate a Rafah.
Lanci di volantini Idf su Rafah per spostare popolazione
L'Idf sta lanciando nella parte est di Rafah, nel sud della Striscia, volantini che invitano la popolazione civile a spostarsi temporaneamente verso le aree umanitarie allargate, in previsioni della possibile azione militare nella città più a sud della Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare. I volantini sono in arabo e saranno affiancati da Sms, chiamate telefoniche e annunci sui media, sempre in arabo.
Mo: portavoce, Idf agirà con estrema forza contro organizzazioni terroristiche
"L'Idf agirà con estrema forza contro le organizzazioni terroristiche nelle vostre aree di residenza, come ha fatto finora. Chiunque si trovi vicino ad organizzazioni terroristiche mette a rischio la propria vita e quella della propria famiglia". E' quanto si legge in un messaggio postato su X dal portavoce in arabo dell'Idf in vista della pianificata operazione militare israeliana nella parte meridionale della Striscia, con un "appello urgente a tutti i residenti e agli sfollati nell'area del comune di Al-Shouka e nei quartieri - Al-Salam, Al-Jeneina, Tabet Ziraa e Al-Byouk nell'area di Rafah nei blocchi: 10-16, 28 , 270". Nel messaggio si avverte inoltre che "Gaza City è ancora una pericolosa zona di combattimento". "Astenetevi dal tornare a nord. Vi avvertiamo di stare lontani dalla barriera di sicurezza orientale e meridionale", si chiede inoltre.
Portavoce IDF, evacuazione Rafah "temporanea e limitata"
L'evacuazione di Rafah avviata questa mattina dall'esercito israeliano e' una "operazione di portata limitata": lo ha detto un portavoce di IDF in un briefing con la stampa. "Questa mattina... abbiamo iniziato un'operazione di portata limitata per evacuare temporaneamente i residenti nella parte orientale di Rafah", ha precisato. "Si tratta di un'operazione di portata limitata."
Caccia israeliani hanno abbattuto un drone proveniente da est
Caccia israeliani hanno abbattuto in nottata un drone diretto verso il paese e proveniente dalla "direzione orientale". Il velivolo è stato seguito fino al completamento del suo percorso e non sono state rilevate minacce per la sicurezza della popolazione civile. I militari non hanno precisato l'area in cui è avvenuto l'abbattimento.
La Resistenza islamica in Iraq ha intanto annunciato di aver lanciato due droni contro Israele la notte scorsa, in direzione di due postazioni militari, una delle quali una base a Eilat. A riferirne è il 'Times of Israel'.
Raid israeliano contro una casa a Rafah, uccise 9 persone
Un raid israeliano che ha colpito una casa a Rafah ha causato 9 morti. Lo riferiscono fonti sanitarie di Gaza, citate da Al Arabiya.
Idf chiede a popolazione Rafah di cominciare a spostarsi
L'esercito israeliano ha cominciato a chiedere ai palestinesi di evacuare i quartieri orientali di Rafah, quelli al confine israeliano, in vista di una possibile offensiva pianificata nell'area meridionale della Striscia di Gaza. Lo ha fatto sapere l'esercito stesso. I civili sono stati invitati a spostarsi in una zona umanitaria ampliata nelle aree di al-Mawasi e Khan Younis.