La leader di Fratelli d'Italia sul sistema elettorale: "Il proporzionale serve solo a forze politiche agonizzanti". Sulle concessioni autostradali dice che "vanno riviste". E sul futuro personale confessa di immaginarsi "madre di un altro figlio, magari un maschietto"
"Il sistema proporzionale serve solo a forze politiche agonizzanti per restare abbarbicate al potere": è netta Giorgia Meloni nel parlare del sistema elettorale, due giorni dopo la bocciatura da parte della Consulta della proposta di referendum avanzata dalla Lega (COSA SUCCEDE ADESSO).
Intervistata da Maria Latella, la leader di Fratelli d'Italia interviene nel dibattito "La regola del gioco", che per una settimana ha visto su Sky Tg24 le opinioni di politici ed esperti della politica messe a confronto su un tema delicatissimo come la legge che regola, appunto, la scelte degli elettori tra i partiti.
Il punto della governabilità
"Io sono convinta che l'Italia abbia bisogno di un sistema elettorale fatto non per difendere quelli che lo scrivono ma per difendere gli italiani che votano, e l'unico modo per farlo è avere un sistema che consenta a chi arriva prima di poter governare per cinque anni", ha detto Meloni, secondo cui il proporzionale è invece "il sistema perfetto per l'ingovernabilità". Inoltre "trovo surreale che il Pd, che ha votato il Rosatellum, ora dica che fa schifo: almeno chieda scusa agli italiani", ha aggiunto la leader politica.
Contro il Germanicum
"Non mi spaventano le traversate nel deserto, e in ogni caso la politica non è aritmetica: con il Germanicum secondo i sondaggi il centro destra sarebbe in parità. Ma io farò le barricate contro il Germanicum perché non è negli interessi degli italiani.
Lo scenario delle alleanze politiche
"Il mio unico campo di alleanze possibili è il centro destra, per quanto mi riguarda non farei mai alleanza con Italia Viva", ha detto Giorgia Meloni rispondendo a una domanda specifica di Maria Latella. "Anche con un sistema proporzionale chiederò che ogni partito dichiari prima le proprie alleanze. Vediamo quanti voti prende la gente che non dice con chi si allea dopo", ha aggiunto, azzardando anche che il partito di Renzi potrebbe addirittura non superare la soglia di sbarramento.
"Sardine come il Pd"
Sulle Sardine Meloni dice che "non sono un movimento spontaneo, dietro di loro c'è il Pd, c'è il Pd, c'è il Pd. Fanno il paio con la campagna elettorale di un candidato governatore come Stefano Bonaccini, che ha fatto sparire i simboli dei partiti che lo sostengono, ma sempre Pd è".
Il nodo delle concessioni autostradali
"Giusta la revoca" delle concessioni ad Autostrade, dice la leader di FdI, che aggiunge: "Se Autostrade aveva sette miliardi e mezzo di investimenti da fare e voleva assumere poteva farlo anche prima, visto che ha distribuito dieci miliardi di utili. Le concessioni sono state finora concepite come pozzi di petroli su cui sta seduto qualcuno senza avere vincoli", perciò "le concessioni vanno ridiscusse e vanno fatte nuove gare".
Il caso Gregoretti
"Assolutamente incredibile che ci ritroviamo nella condizione di avere ministri processati perché non fanno quello che piace al pensiero unico, ma fanno quello che vuole la gente. I cittadini italiani a stragrande maggioranza chiedono di difendere i confini e di fermare l’immigrazione irregolare. Un ministro che, per la prima volta negli ultimi anni, sceglie di farlo, viene processato. Credo che ci sia un problema serio da questo punto di vista. È un caso surreale e di accanimento", ha detto Meloni riferendosi al caso Gregoretti e alla decisione (TUTTE LE TAPPE DEL CASO - COSA RISCHIA SALVINI).
Il futuro
Alla domanda: Dove si vede tra 10 anni: Palazzo Chigi, Ministro degli Esteri o …? Meloni confessa di vedersi “madre di un altro figlio. Un maschietto magari", mentre dal punto di vista politico dice che "la politica è una missione: dove sarò lo decidono gli italiani, non lo decido io.