Legge elettorale, la Consulta boccia il referendum: "Manipolativo". Salvini: "Vergognoso"

Politica

No al quesito proposto da 8 regioni su impulso della Lega, che mirava a un sistema elettorale schiettamente maggioritario. Per la Corte Costituzionale è “inammissibile”. Di Maio: “Seguiamo la strada proporzionale” 

Non si terrà il referendum sulla legge elettorale, sostenuto dalla Lega per abrogare le norme sulla distribuzione proporzionale dei seggi e trasformare il sistema in un maggioritario puro. Dopo 6 ore di confronto i 15 giudici costituzionali hanno dichiarato “inammissibile” il quesito. Le motivazioni della sentenza, presa a larga maggioranza, saranno depositate entro il 10 febbraio.

La decisione dell'Alta corte

Per evitare la principale obiezione e cioè che in caso di effettiva abrogazione restasse in piedi un sistema elettorale non subito applicabile, i promotori avevano puntato sulla legge delega per la revisione dei collegi elettorali legata al taglio dei parlamentari. Ma questo tentativo è stato giudicato dalla corte "eccessivamente manipolativo".

La reazione della Lega

Molto dura la reazione della Lega, con Salvini che parla di decisione politica da parte della Consulta. “E' una vergogna” dice, “è il vecchio sistema che si difende” con "Pd e M5s che sono e restano attaccati alle poltrone". È un "ritorno alla preistoria della peggiore politica italica". "È l'ennesimo furto di democrazia ai danni del popolo italiano", ha lamentato, "con i dem e i pentastellati che provano "a tornare indietro di 30 anni con leggi proporzionali che aiutano i partitini ma danneggiano il Paese".
Il leader della Lega, dalla Calabria dove è in tour in vista delle Regionali di domenica 26, rilancia annunciando che il suo partito presenterà una proposta di modifica costituzionale per introdurre l'elezione diretta del presidente della Repubblica. "Non ci arrendiamo” assicura, “chiederemo agli italiani le firme".

La soddisfazione della maggioranza

Immediata invece la soddisfazione della maggioranza, arrivata in tandem con le critiche alla Lega. “Quello che importa loro è accaparrarsi più poltrone possibili”, attacca Di Maio, “il M5s non pensa a leggi per la propria convenienza. Ci importa che i cittadini si sentano davvero rappresentati e per questo la strada da seguire è quella del proporzionale". E i pentastellati plaudono ad una scelta che, sostengono, "fa il bene del Paese". 
"Un altro bluff di Salvini è caduto. Ora avanti per cambiare davvero l'Italia" commenta il segretario del Pd Zingaretti. Dal resto del centrodestra arriva l'invito a presentare ora una proposta comune di riforma elettorale che consenta a chi vince le elezioni di governare davvero.

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