Manovra 2020, c'è la fiducia alla Camera. Scoppia il caso Bellanova

Politica

Montecitorio conferma la fiducia all’esecutivo sulla Legge di Bilancio con 232 voti contrari e 4 astenuti. In Aula accuse sui fondi per la Kylella contro il ministro dell'Agricoltura, che però si difende definendole "senza fondamento"

La Camera ha confermato la fiducia al governo sulla Legge di Bilancio con 334 sì. La manovra 2020, a questo punto, dovrebbe essere licenziata definitivamente entro questa sera. Con il voto di fiducia l’esecutivo ha scongiurato il rischio di esercizio provvisorio blindando il testo in seconda lettura: il provvedimento, da 32 miliardi, uscirà da Montecitorio senza alcuna modifica rispetto al restyling approvato al Senato (sempre con fiducia) dopo un iter tormentato che ha messo a dura prova la tenuta del governo.

La votazione sulla fiducia: 334 sì

Nell’Aula della Camera la votazione sulla fiducia alla manovra è iniziata intorno alle 15. Una votazione palese e per appello nominale. Ciascun deputato è passato davanti al banco della presidenza e ha dichiarato ad alta voce il proprio voto. I voti a favore sono stati 334, 232 contrari e quattro astenuti. La seduta è stata poi sospesa per qualche minuto per una riunione del comitato dei Nove, chiamato ad esaminare l'unico emendamento alla parte della manovra non ricoperta dal maxiemendamento su cui il governo ha incassato la fiducia.

Le misure

Il valore complessivo della manovra è di 32 miliardi di euro. Nessun aumento dell'Iva, taglio del cuneo fiscale, lotta all'evasione, che si traduce in incentivi all'uso delle carte di credito, e stop al superticket dal primo settembre. E poi plastic tax e sugar tax. Questi i temi principali. Il blocco dell'aumento dell'Iva è costato 23 miliardi di euro: il mancato disinnesco dell'aumento sarebbe pesato per circa 541 euro all'anno sui budget familiari. Per il cuneo fiscale sono stati stanziati 3 miliardi per il 2020 e 5 per il 2021: entra in vigore a luglio 2020 e si tradurrà in circa 50 euro in più nelle buste paga dei lavoratori al di sotto di una certa soglia di reddito. Fra gli strumenti per incentivare l'uso dei pagamenti elettronici, la manovra introduce il bonus Befana, cioè il rimborso di una parte degli acquisti fatti con carte di credito e bancomat: i dettagli verranno definiti con ulteriori interventi normativi. Sulla plastic e la sugar tax il dibattito politico è stato molto acceso. Il risultato è stata una netta riduzione delle due imposte rispetto alle ipotesi iniziali. La tassa sulla plastica, che si applica agli imballaggi monouso, si è fermata a 45 centesimi al chilo e partirà da luglio. Quella sullo zucchero, che riguarda le bevande analcoliche, resta a 10 centesimi al litro ma partirà da ottobre. Praticamente azzerato il gettito previsto dalla tassazione sui mezzi aziendali, che è stata rimodulata a vantaggio di chi opterà per auto a basso impatto ambientale. Oltre che da un maggior ricorso al deficit e dalla spending review, la legge è finanziata dalla stangata sui giochi: nei prossimi mesi salirà al 20% il prelievo sulle vincite oltre i 500 euro, comprese quelle dalle lotterie istantanee come i Gratta e Vinci, e sulle vincite sopra i 200 euro per le slot.

La polemica Bellanova - Lezzi 

Durante la discussione sul voto finale a Montecitorio è anche scoppiato il caso Teresa Bellanova. Alcuni deputati della Lega hanno chiesto che il ministro dell'Agricoltura chiarisse circa le accuse arrivate nei suoi confronti dal M5s, e in particolare dalla senatrice ed ex ministro per il Sud Barbara Lezzi, secondo cui 40 milioni di fondi per i territori colpiti da Xylella sarebbe stati "distratti" a favore del Gruppo d'azione locale' e del 'Distretto agroalimentare di qualità Jonico Salentino', il cui amministratore, secondo Lezzi, è il segretario particolare di Bellanova. La ministra ha replicato in serata attraverso una nota: "Le offensive dichiarazioni della senatrice Lezzi non hanno il benché minimo fondamento - vi si legge. Chi  dal Movimento 5Stelle o dalla Lega nell'Aula della Camera o attraverso dichiarazioni stampa ha fatto insinuazioni sui fondi per le attività sviluppate nel Piano per la rigenerazione olivicola della Puglia attraverso i Gal o con i contratti di distretto dovrebbe sapere, per averlo condiviso in prima persona, che il piano approvato nel febbraio 2019 firmato dal Ministro Centinaio e frutto di concertazione già prevedeva interventi attuati attraverso i Gal e fondi nazionali per il contratto di distretto Xylella, rivenienti peraltro in parte dall'ultima legge di bilancio del Governo Gentiloni".

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