Popolare di Bari, arriva l'ok dal Cdm sul decreto per salvare la banca

Politica

Tensione nella maggioranza sul dl. Critiche da Iv, Di Maio attacca Renzi: "Non faremo come per Etruria. Se si interviene va nazionalizzata". Conte: “Tuteleremo i risparmiatori". Emiliano: "Regione Puglia disponibile a intervenire nel capitale"

Si fa il punto stasera, nel Consiglio dei ministri appena terminato a Palazzo Chigi, sul varo del decreto sulla Banca Popolare di Bari. Nella bozza del dl, secondo quanto si apprende, l'ipotesi di una Banca di Investimento e un finanziamento ad Invitalia per rafforzare il patrimonio del Mediocredito Centrale. inoltre, si punta a ridurre il divario tra regioni del nord e del sud. Ma proprio sul contenuto del decreto la maggioranza è già divisa, con Di Maio che ha lanciato una stoccata a Renzi: "Non faremo perdere soldi ai risparmiatori e non ripuliremo la banca con soldi pubblici per venderla ai privati, come in passato. Banca Etruria ha fatto perdere soldi ai risparmiatori che stiamo risarcendo e le banche venete furono ripulite con i soldi degli italiani e rivendute ad un euro". Anche la Regione Puglia, attraverso una note del suo governatore Emiliano, si è detta "disponibile anche ad un intervento diretto nel capitale della compagine che dovrà condurre il salvataggio della Banca". Sul decreto, in giornata, il presidente del Consiglio Conte ha detto: “Tuteleremo i risparmiatori e non concederemo nulla ai responsabili di quella situazione critica e auspichiamo anzi azioni di responsabilità a loro carico”. (CONTE: NON TUTELEREMO ALCUN BANCHIERE - DI MAIO: SERVE COMMISSIONE SULLE BANCHE).

Fino a 900 milioni per Invitalia

Il finanziamento ad Invitalia dovrebbe ammontare "fino ad un importo complessivo massimo di 900 milioni per il 2020", con l'obiettivo di permettere al Microcredito di promuovere, "secondo logiche di mercato, lo sviluppo di attività finanziarie e di investimento, anche a sostegno delle imprese nel Mezzogiorno, da realizzarsi anche attraverso il ricorso all'acquisizione di partecipazioni al capitale di società bancarie e finanziarie, e nella prospettiva di ulteriori possibili operazioni di razionalizzazione di tali partecipazioni". Le risorse per il salvataggio della Popolare, si legge inoltre nella bozza, arrivano dal fondo del ministero dell'Economia destinato "alla partecipazione al capitale di banche e fondi internazionali". Le risorse sono "iscritte sul capitolo 7175 dello stato di previsione del ministero dell'Economia e delle Finanze", rifinanziato per il 2020 "con la Sezione II" della legge di bilancio approvata nel 2018.

L'ipotesi di una Banca di Investimento

Nella bozza del dl anche la costituzione di una Banca di Investimento, che nascerebbe dalla "scissione" delle acquisizioni fatte dal Mediocredito Centrale. La formazione passerà attraverso un decreto con il quale il ministero dell'Economia acquisirà attività e partecipazioni, con l'intero capitale sociale, senza dovere alcun corrispettivo. Le operazioni saranno realizzate in un regime di esenzione fiscale.

Iv: “Nel dl nessuna banca di investimento”

Ma proprio sulla Banca di Investimento la maggioranza, in giornata, si è divisa. “Nuove frontiere della tecnica legislativa: nel titolo del decreto (sulla Popolare di Bari, ndr) si citano 'misure per la realizzazione di una banca d'investimento', manco fossimo a Wall Street, quando nel testo non si nomina neanche una volta una banca di investimento”, avevano fatto sapere fonti di Italia Viva. “L'impressione - avevano aggiunto - è che l'ossessione degli slogan stia debordando pure nei titoli dei decreti. Non c'è nulla di male a dire le cose come stanno: si sta ricapitalizzando la Banca popolare di Bari. Punto”.

Di Maio: "La banca va nazionalizzata"

"Se si deve fare un intervento sulla Popolare di Bari - ha proposto Di Maio - la banca va nazionalizzata, torna agli italiani e cominciamo a fare una banca pubblica per gli investimenti. Noi ci prendiamo la banca e cominciamo a prestare i soldi alle imprese oneste".

Conte: “In gioco il tessuto produttivo del Sud”

Conte, a margine del concerto di Natale in Senato, ha aggiunto che “abbiamo delle responsabilità pubbliche nei confronti dei risparmiatori e del territorio” perché “in gioco c’è il tessuto produttivo di un Sud che è in sofferenza, quindi è chiaro che un polmone creditizio finanziario è importante”. Con l’intervento dell’esecutivo sulla Popolare di Bari, ha aggiunto il presidente del Consiglio, “faremo di necessità virtù, interverremo con una visione strategica con Mediocredito e probabilmente il Fondo interbancario per rilanciare una banca che potrebbe essere la più importante del Sud”.

Decaro: "Se non si salva questa banca salta il tessuto economico”

Un'ipotesi, quella del Fondo, caldeggiata dal sindaco di Bari, Antonio Decaro, che a In mezz'ora ha detto di “auspicare che il Consiglio dei ministri di stasera usi il Fondo interbancario” perché  “se non si salva questa banca salta il tessuto economico”.

Salvini: "In galera chi ha rubato i risparmi dei pugliesi"

Dall'opposizone arrivano poi le parole di Matteo Salvini: "Io voglio vedere in galera quelli che hanno rubato i risparmi dei lavoratori pugliesi, degli imprenditori pugliesi. Voglio vedere in galera quelli che stanno rubando il futuro agli operai dell'Ilva di Taranto". "Spero che il Parlamento approvi il prima possibile la proposta di legge firmata dalla Lega e anche dai Cinquestelle per riformare la Banca d'Italia e farla passare attraverso il Parlamento, quindi attraverso il popolo italiano", ha aggiunto Salvini, evidenziando che "sulla Popolare di Bari qualcuno doveva vigilare". "Non è possibile - ha proseguito il leader della Lega - che gli italiani paghino migliaia di dipendenti in Banca d'Italia, dirigenti pagati centinaia di migliaia di euro che per mestiere devono controllare che le banche abbiano i bilanci a posto, e una dopo l'altra si accorgono, dalla sera alla mattina, che c'è qualcosa che non funziona".

Verso la manifestazione del 18 dicembre

Per la seconda domenica consecutiva un gruppo di azionisti dell’istituto di credito ha protestato davanti alla sede centrale della banca, in corso Cavour a Bari. Il gazebo, allestito dagli iscritti all’associazione Vittime del Salva-Banche, che raccoglie al momento circa 200 azionisti, ha informato i passanti della situazione dell'istituto di credito barese. L’occasione è servita anche per invitare i cittadini a partecipare alla manifestazione organizzata per mercoledì 18 dicembre, che partirà proprio dagli uffici della banca commissariata.

La vicenda della Popolare di Bari

La Banca d'Italia ha disposto per l’istituto di credito lo scioglimento degli organi con funzioni di amministrazione e controllo, oltre alla sottoposizione della banca stessa alla procedura di amministrazione straordinaria in ragione delle perdite patrimoniali. Bankitalia si è mossa nonostante la decisione del cda di promuovere l'azione di responsabilità verso l'ex ad Giorgio Papa, l'ex responsabile dei crediti Nicola Loperfido e l'ex condirettore generale Gianluca Jacobini. Una mossa che appare tardiva in presenza di una banca in condizioni gravissime e sottoposta alle indagini della magistratura che, senza risparmiare l'ad Vincenzo de Bustis, sta verificando la corretta gestione della banca nel corso degli anni.

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