Richiesta di risarcimento Inps a orfane di femminicidio, Catalfo: "Trovata soluzione"

Politica

La ministra del Lavoro: "Depositata una norma che tutela da ogni forma risarcitoria diretta". L'Istituto aveva chiesto alle due sorelle, rimaste orfane nel 2013, un risarcimento di 124mila euro salvo poi bloccare la procedura

È stata raggiunta una soluzione per la vicenda che ha coinvolto due sorelle orfane di femminicidio a cui l’Inps aveva chiesto un risarcimento da 124 mila euro, salvo poi bloccare la procedura. Ad annunciarlo è stata la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo: "Questo pomeriggio al Senato è stata depositata la norma che, in casi come questo e in altri analoghi, tutela da ogni forma risarcitoria diretta gli orfani di femminicidio". Le spese, ha poi spiegato Catalfo, "saranno coperte dal Fondo di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso, intenzionali violenti e dei crimini domestici".

La richiesta di risarcimento dell'Inps

Al centro della vicenda, c’è un episodio del 2013. Il 28 luglio di quell’anno, il padre delle due sorelle uccise l'ex moglie, ferì gravemente l'uomo che credeva erroneamente essere il suo rivale in amore e poi si tolse la vita. Le due bimbe rimasero così orfane. Successivamente le sorelle, come eredi dell'uomo che sparò, sono state chiamate dall'Inps a pagare 124 mila euro. A tanto ammonta, infatti, la spesa sostenuta dall'Istituto come indennità di malattia e per l'assegno di invalidità erogato all'uomo sopravvissuto. La procedura, però, è stata bloccata dopo l’intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Tridico (Inps): "So cosa si prova, mia sorella uccisa da marito"

Sul caso, poco prima dell’annuncio di Catalfo, era intervenuto anche il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico: "La lettera era un atto dovuto", aveva precisato. Intervistato dal Corriere della Sera, Tridico aveva anche definito la storia come "paradossale" ricordando che anche sua sorella fu uccisa dal marito e che dunque lui sa bene "che cosa si prova".

Politica: I più letti