Sondaggi politici: secondo Ipsos la Lega sale al 34,3%. In calo Pd e M5s

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Il nuovo sondaggio dell’Istituto, realizzato per il Corriere della Sera, ha analizzato gli orientamenti di voto dopo il voto regionale in Umbria. Il Carroccio cresce del 3,5%, impennata anche per FdI, ora al 9,8%. Giù i due alleati di governo, entrambi sotto il 18

Vola la Lega, cresce Fratelli d’Italia, i principali partiti della maggioranza di governo calano mentre Renzi sale. Sono questi i dati principali emersi dal nuovo sondaggio Ipsos che, per il Corriere della Sera, ha analizzato gli orientamenti di voto all'indomani del voto per le Regionali in Umbria.

Lega primo partito

La Lega si conferma il primo partito con il 34,3%, in crescita del 3,5%, seguito dal M5s con il 17,9%, in calo del 2,9%, e dal Pd che arretra di 2,3%, attestandosi al 17,2%. A seguire Fratelli d'Italia (9,8%) che da fine agosto nei sondaggi ha sorpassato Forza Italia, oggi al 6,2% alla pari di Italia viva che fa segnare un aumento dell'1,4%. Da segnalare infine la crescita di Europa Verde che passa dall'1,2% al 2,2% e la flessione delle forze di Sinistra dal 2,8% all'1,7%"  (I dati, anche con nota metodologica).      

“L’effetto Umbria” sui sondaggi

Nando Pagnoncelli, nella sua analisi sul Corriere, spiega l'impatto del risultato delle Regionali sugli orientamenti a livello nazionale: "Analogamente ai giudizi sui leader e come da tradizione, premiano chi ha vinto e penalizzano chi ha perso le elezioni, confermando il famoso aforisma di Ennio Flaiano, che dipingeva gli italiani come un popolo abituato ad andare in soccorso al vincitore” (LA MAPPA DEL VOTO - LO SPECIALE).

Voto In Umbria locale o nazionale?

Secondo Pagnoncelli, gli elettori si sono divisi sull’interpretazione dell’esito elettorale: il 38% lo attribuisce a dinamiche nazionali, e quindi sfiducia l’alleanza di governo Pd-M5S. Un altro 38% considera invece il voto umbro “una conseguenza della crisi economica che ha colpito la regione unitamente allo scandalo della sanità”.

Le prospettive del governo

Agli intervistati è stato poi chiesto quali siano le prospettive future dell’esecutivo. E qui le opinioni sono più nette: il 56% prevede che dopo la sconfitta dell’alleanza Pd-M5S in Umbria, il governo affronterà qualche difficoltà ma non entrerà in crisi, mentre il 17% si aspetta la conclusione dell’esperienza giallo-rossa. L’apprezzamento per il governo segna un arretramento: il 36% esprime un giudizio positivo, mentre il 50% dà un giudizio negativo, riportando il gradimento al livello registrato all’inizio del mandato.

Bene Conte

Le valutazioni sul premier Conte, nonostante la presenza in campagna elettorale a favore di Bianconi, si mantengono stabili rispetto a tre settimane fa: il 48% esprime apprezzamento per il premier contro il 43% di giudizi negativi. Tra gli altri leader, Salvini e Meloni fanno segnare una crescita significativa, rispettivamente di 5 e 7 punti, attestandosi il primo al 40% e la seconda al 36%; Renzi è in lieve crescita (dal 12% al 14%), mentre Di Maio e Zingaretti arretrano di 5 e 7 punti, risultando graditi al 21% e al 16% degli elettori. Berlusconi risulta stabile al 15%.

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