Zingaretti: Pd-M5s con altri partiti al 47-48%, facciamola diventare un'alleanza

Politica

Il segretario dem promuove l’intesa su larga scala con il Movimento 5 Stelle e le altre forze che sostengono il governo Conte, “anche con Renzi”. Su carcere per evasori annuncia “provvedimento a hoc”. E aggiunge: “Penso che dovranno cambiare i decreti sicurezza”

"Il Pd e il M5s insieme rappresentano oltre il 40% dell'elettorato italiano, se allarghiamo anche agli altri alleati abbiamo un'alleanza che sta intorno al 47-48%. Vogliamo provare a farla diventare un'alleanza? Io dico di sì, sennò torna Salvini”. Il segretario del Pd Nicola Zingaretti, parlando alla trasmissione Otto e Mezzo su La7, ha promosso l’alleanza con l’attuale partner del governo giallorosso, il Movimento 5 Stelle e con le altre forze che sostengono l’esecutivo (LA SUPERMEDIA DEI SONDAGGI). Con una forte apertura anche a Matteo Renzi e alla sua nuova formazione “Italia Viva”: “Per quanto mi riguarda ovviamente sì, poi va chiesto a lui”, ha risposto Zingaretti. "L'ossessione condivisa del programma con M5s è crescita e giustizia sociale, grandi assenti nelle sceneggiate del Papeete”, ha proseguito. Ora la priorità è "non mollare sulla riduzione delle tasse sul lavoro sui redditi medio bassi" (LE ULTIME NOVITA' SU MANOVRA E DL FISCO).

“Carcere evasori? Sì, con altre misure”

Il segretario del Partito democratico si è poi soffermato sulle misure che potrebbero confluire nel dl fisco, in particolare sul carcere per i grandi evasori: "Se sono d’accordo? Penso di sì, dentro una strategia che mette in campo altre misure, digitalizzazione, controllo, non dobbiamo avere paura di mettere in campo anche misure più dure. Sennò rendiamo dei santi e dei furbacchioni questi che si rubano 100 miliardi di euro dei cittadini". Zingaretti ha aggiunto che però “questa parte andrà vista nella delega sulla lotta all'evasione, cioè tolta da un impianto sulla giustizia e collocata questa discussione dentro quello che sarà lo strumento per combattere l'evasione fiscale". Quindi è stato "deciso qualche ora fa di rimandare questa discussione in un provvedimento sulla lotta all'evasione" (ISTAT E BANKITALIA: ALLARME SULL'EVASIONE).

Zingaretti su riforme sicurezza e giustizia

"Lo Ius culturae non fa parte del programma, lo porremo in Parlamento per andare avanti”, ha affermato Zingaretti che sul dl sicurezza ha ribadito: “Almeno i rilievi del Quirinale dovranno essere accolti. Ma tutta la maggioranza dovrà costruire una nuova politica dell'immigrazione. Penso che dovranno cambiare i decreti sicurezza”. Sul tema giustizia, invece, ha annunciato “Sullo stop alla prescrizione dopo il primo grado di giudizio abbiamo aperto un tavolo di confronto per arrivare a un compromesso. Abbiamo sempre detto lavoriamo sulla riduzione dei tempi dei processi e vediamo gli effetti, poi affrontiamo il tema della prescrizione”.

“Dimissioni Raggi? No, affronti temi chiave”

Zingaretti, presidente della Regione Lazio, ha poi parlato della sindaca di Roma Virginia Raggi: "Dovrebbe dimettersi? No, dovrebbe affrontare con più decisione e collegialità temi per troppo tempo irrisolti. Ho passato più tempo ad occuparmi dei rifiuti di Roma di chiunque altro prima nella storia, dando una mano non tanto alla Raggi quanto soprattutto ai cittadini romani”.

Russiagate, Zingaretti: convocare Conte presto al Copasir

Infine un accenno al filone italiano del caso Russiagate: “Vediamo se è preoccupante, noi abbiamo chiesto per primi di riferire al Copasir, io sono sereno sulla forza e correttezza dei nostri servizi segreti. La collaborazione tra servizi e un grande alleato come gli Usa è normale. Da un fatto serio non si faccia solo gossip, il neo presidente Copasir convochi al più presto Conte. Su queste cose non possono esserci troppi 'se' per troppo tempo”.

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