Il presidente della Repubblica ha partecipato alla commemorazione per le vittime dell’eccidio di Fivizzano. “Siamo qui, fianco a fianco, tedeschi e italiani, a chinare il capo e invocare perdono. Tesi oblio cancellerebbe radici europee”
"Memoria e verità sono alla base delle democrazie, la notte delle coscienze condusse a immani tragedie, come quelle che ebbero luogo a Fivizzano, le cui vittime oggi solennemente ricordiamo. Uccise per feroce volontà di morte”. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, insieme al presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, ha partecipato a Fivizzano (Massa Carrara) alla commemorazione delle vittime dell'eccidio nazista di Vinca dell'agosto 1944. "Il significato della cerimonia di oggi, come di quelle a Marzabotto e a Sant'Anna di Stazzema, rappresenta ricordo, appello al pentimento e alla riconciliazione”, ha detto il capo dello Stato. “I popoli italiano e tedesco, negli anni fra i due conflitti mondiali, vissero esperienze tragiche e parallele. Furono, insieme, italiani e tedeschi a scatenare la follia omicida contro una popolazione inerme, fatta di anziani, bambini e donne, alcune anche incinte. Di fronte a quei crimini siamo oggi qui, fianco a fianco, tedeschi e italiani, a chinare il capo verso le vittime, a invocare perdono”.
Mattarella: fu terrorismo Ss e brigatisti neri Rsi
"La guerra totale di annientamento, che il regime nazista riservava ai popoli sottomessi, non risparmiò la Lunigiana. La disumanità, il terrorismo senza scrupoli praticato dalle SS e dai brigatisti neri repubblichini, ha crudelmente segnato la vita di questa parte d'Italia, della sua gente”, ha detto Mattarella nel 75esimo anniversario dell'eccidio nazista che fece 173 vittime tra i civili e un disperso. La responsabilità va addossata a "chi aveva in spregio la democrazia", gente a cui fu permesso "di esercitare in potere assoluto". Bisogna "impedire che si creino le condizioni in cui questo possa riprodursi".
Mattarella: Ue spazio libertà, risalita dopo abissi nazismo
Il presidente Mattarella ha ricordato che "i popoli della Repubblica Federale di Germania e della Repubblica Italiana hanno saputo, con determinazione, superando il dolore e le avversità, riprendere in mano il proprio destino e risalire dagli abissi in cui li avevano trascinati il nazismo e il fascismo, contribuendo alla costruzione dell'Unione Europea, uno dei più grandi spazi di libertà esistenti al mondo”.
Mattarella: tesi oblio cancellerebbe radici Ue
"Se accedessimo alla tesi dell'oblio, rischieremmo di dimenticarci anche che in quei drammi affondano le radici e le ragioni del lungo percorso che, attraverso la lotta in Europa contro il nazifascismo, attraverso la Resistenza, con il recupero dei valori democratici e di libertà, ci ha portato alle nostre Costituzioni e nel successivo percorso di integrazione europea, alla nostra comune prospettiva storica”, ha detto Mattarella. ”Se tutto questo non dovesse sempre essere ricordato - ha proseguito -, si realizzerebbe una fuga da noi stessi, dalla nostra storia, con il prevalere dell'incomprensione di ciò che siamo, con il prevalere dell'indifferenza, dell'estraneità verso ciò che autenticamente costituisce Repubblica. Si tratta di un rischio grave, che ci ruberebbe quella nostra storia di sofferenza e di riscatto”.
Mattarella: "mai più" sia consegna quotidiana di tutti
"La storia ci insegna che, di fronte alla barbarie, interi secoli di civiltà possono venire annientati in un istante. Quel "mai più", allora, non è solo eredità della nostra storia recente, ma è la consegna che deve accompagnare ogni giorno il nostro essere cittadini, il clima e i comportamenti della vita quotidiana”, ha detto Mattarella facendo un appello: “Mai più guerre, mai più lutti”. "Sarebbe ingannevole pensare che quegli episodi siano avvenuti perché si trattava di un'altra epoca. Che chi se ne è reso colpevole appartenga a un tempo e un luogo lontani, che non sono quelli di oggi. La pretesa che quei morti, quelle distruzioni, non siano attuali e che, quindi, non ci riguardino, quasi che fossero altre le comunità colpite, estranee le condizioni, è infondata. Quelle vicende non sono un passato doloroso ma archiviato, anzi, da dimenticare! Al contrario, quei morti ci impongono di guardare con consapevolezza mai attenuata quei fatti”.
Steinmeier: difficile parlare qui, mai più nazionalismo sfrenato
Mattarella ha presenziato alla cerimonia insieme al Presidente della Repubblica Federale Tedesca, Frank-Walter Steinmeier, che ha ringraziato: “L'Italia le è grata per avere voluto intervenire. La sua sensibilità nei confronti del valore della memoria è nota". "E' difficile per un presidente federale tedesco essere qui a parlare con voi, vi sono grato”, ha detto Steinmeier. "Non possiamo capire l'odio che spinse i tedeschi qui a Fivizzano a dare atrocità", "saccheggiando e uccidendo". "La nostra comune Europa poggia su una promessa: mai più nazionalismo sfrenato, mai più razzismo, mai più denigrazione e violenza. Noi dobbiamo lottare per la libertà e la democrazia, per i diritti dell'uomo e dell'umanità. Lo dobbiamo alle vittime, a voi superstiti e discendenti di vittime".
Le stragi del 1944
La Toscana fu una delle regioni più colpite dalle stragi naziste del 1944. Una scia di morte tra i civili insanguinò l'Appennino Tosco-Emiliano durante l'attestamento della Linea Gotica e ne fu responsabile il reparto di Ss comandato dal maggiore Reder. Il 12 agosto a Sant'Anna di Stazzema i morti furono 560. Dieci giorni dopo, nella zona di Fivizzano, 401. Tra Versilia e Lunigiana mille vittime in una decina di giorni. L'eccidio di Vinca, commemorato oggi, tra il 24 e il 27 agosto 1944, contò 173 vittime e un disperso tra la popolazione civile. I morti di Vinca erano quasi tutti abitanti del paesino ma c'era anche una trentina di sfollati che avevano cercato riparo in montagna durante il passaggio del fronte.