Il vicepremier, che sarà in Senato, conferma il 'no' al testo M5s e commenta: suicidio politico dei 5 Stelle. La partita si giocherà anche sul numero legale nell'Aula. Il vicepremier incontra le parti sociali: giù le tasse e via la Tasi. Cambia il bonus 80 euro
Altissima tensione in previsione del voto al Senato alle mozioni sulla Tav (UNA VICENDA LUNGA 20 ANNI), con Lega e M5s che voteranno divisi. A Palazzo Madama saranno presenti sia Matteo Salvini sia Luigi Di Maio. La posizione del leader del M5S è sempre la stessa: se Salvini vuole aprire la crisi lo dica apertamente, alla luce del sole. Posizione che nei gruppi parlamentari viene ribadita con forza. I pentastellati hanno approntato un testo per sottolineare il loro no alla Torino-Lione. Ma Salvini non ha intenzione di arretrare: il Movimento 5 stelle sta attuando un suicidio politico, ha spiegato il ministro dell'Interno ai suoi.
Tensione Salvini-Di Maio
Il premier Giuseppe Conte sembra intenzionato a tenersi fuori dal ring di Palazzo Madama, mentre fonti governative rimarcano come la mozione pentastellata impegni il Parlamento e non l'esecutivo, che ha già dato il via libera all'opera. Per di più, ricordano che la fiducia al governo Conte è stata confermata appena lunedì sera, due giorni fa. La tensione è però altissima e si ripercuote sulla riunione serale del Consiglio dei ministri. I Cinque stelle definiscono "assurda" l'assenza di Salvini per un comizio ad Arcore. "Convocassero per tempo le riunioni", ribatte il leghista. Che in tarda serata, nel corso di un comizio alla festa della Lega di Arcore, ribadisce: "Ma come fai a fermate la Tav? Fermare la Tav significa fermare il futuro. Non ci pagano lo stipendio per tornare indietro".
Numero legale
In Aula, il Pd giocherà sul numero legale, vedrà all'occorrenza se cambiare strategia ma al momento la linea è quella di dire no a M5s. Nonostante, spiegano fonti parlamentari al Senato, il pressing del segretario Zingaretti affinché i dem escano dall'Aula. Anche in FI non si esclude che Salvini possa utilizzare proprio l'argomento della Tav per certificare la fine dell'alleanza, ma gli azzurri hanno confermato al gruppo le proprie posizioni. La Lega voterà tutte le mozioni a favore della realizzazione dell'opera, compresa quella del Pd. Ma la partita è tutta interna alla maggioranza, anche se a palazzo Madama tra i gialloverdi c'è la convinzione che la 'querelle' rimarrà a livello parlamentare, ovvero che non ci saranno conseguenze.