Il vicepremier chiede le dimissioni del deputato. Ma Fico, Di Maio e una parte dei parlamentari del M5s difendono il sottosegretario alle Pari opportunità. Rinviata presentazione della "Cabina di regia per l'attuazione del piano sulla violenza contro le donne"
"Non devo scusarmi". A dirlo a Repubblica è il sottosegretario alle Pari opportunità Vincenzo Spadafora, al termine di una giornata carica di tensione, dopo le polemiche all’interno del governo suscitate dagli attacchi al vicepremier Salvini per gli "insulti sessisti" a Carola Rackete. Secondo Spadafora, quelle del ministro dell'Interno, sono state "parole che hanno aperto la scia dell'odio maschilista contro Carola, con insulti dilagati sui social". Salvini ha replicato: "Cosa sta a fare al governo con un pericoloso maschilista? Se pensa che sono così brutto e cattivo, fossi in lui mi dimetterei e farei altro, ci sono delle ong che lo aspettano". Ma il sottosegretario viene difeso dal presidente della Camera Roberto Fico e dal vicepremier Luigi Di Maio: "Niente dimissioni". Anche una parte dei parlamentari del M5s si compatta a favore del sottosegretario alle Pari opportunità.
Parlamentari M5s: "Non capiamo tutto questo clamore"
"Non comprendiamo tutto questo clamore intorno alle affermazioni del sottosegretario Spadafora. I numeri dell'ultima indagine Istat manifestano che il fenomeno della violenza sulle donne nel nostro Paese non è affatto debellato. Che questo fenomeno si alimenti anche con determinate affermazioni e che l'esempio incide anche sull'approccio culturale, non è un mistero per nessuno. Basti pensare che in Italia le donne sono oggetto del 63% di tutti i tweet negativi. Ognuno di noi, quindi, nel rispetto del proprio ruolo, ha la responsabilità di combattere e debellare questo fenomeno. E il lavoro portato avanti sul codice rosso dal Sottosegretario Spadafora e dalla ministra Bongiorno va proprio in questo verso. Detto ciò è compito e dovere di tutti lavorare ed andare avanti per la tutela di tutti i cittadini". E' quanto hanno affermato in una nota i parlamentari del Movimento 5 Stelle Conny Giordano, Orietta Vanin, Michela Montevecchi, Luigi Iovino, Elena Botto, Francesca Galizia, Paolo Lattanzio, Carmen Di Lauro, Vittoria Casa, Yana Ehm, Celeste D'Arrando, Aldo Penna, Fabiana Dadone, Alessandra Maiorino e Elisa Tripodi.
Rinviata presentazione piano sulla violenza contro le donne
Lo scontro sulle parole di Spadafora è arrivato nel giorno in cui, insieme al ministro Giulia Bongiorno, avrebbe dovuto presentare la "Cabina di regia per l'attuazione del piano sulla violenza contro le donne". L'appuntamento è stato rimandato da Spadafora, ufficialmente "per motivi personali". Ma è indubbio che la polemica abbia avuto il suo peso.