L’Ong, commentando il caso della capitana Carola Rackete, ha attaccato la normativa del nostro Paese invocando la superiorità del diritto internazionale. Il vicepremier: “Ma come si permettono? Che la Spagna se li prenda indietro, altrimenti ci penseremo noi”
La vicenda della Sea Watch e il destino giudiziario della capitana Carola Rackete (CHI È), ancora in attesa della decisione sulla convalida del fermo (GLI AGGIORNAMENTI - FOTO), continuano a infiammare le polemiche. L’ultimo scontro è quello tra il ministro dell’Interno Matteo Salvini e la Ong Proactiva Open Arms, che ha criticato l'Italia parlando di leggi "razziste e fasciste". “Che la Spagna se li prenda indietro”, ha replicato il vicepremier. (CAROLA RACKETE AD AGRIGENTO PER L'UDIENZA - DIFFUSA LA FOTO SEGNALETICA, POLEMICHE)
L’attacco di Open Arms
Tutto comincia con un tweet del 28 giugno, nel quale la Ong spagnola commentando il caso della Sea Watch ha scritto: “Il diritto internazionale può essere definito come il diritto della comunità degli Stati, quindi un diritto al di sopra di essi e dei loro ordinamenti giuridici interni. Le Convenzioni Internazionali sono nate proprio per arginare leggi nazionali razziste e fasciste”. (IL PUNTO - LE POLEMICHE POLITICHE - VIDEO)
Salvini: “Ma come si permettono?”
La replica di Salvini è arrivata oggi, 1 luglio, su Facebook: "Ma come si permettono questi 'signori'??? Che la Spagna se li prenda indietro, altrimenti (ovviamente con le buone maniere) ci penseremo noi!".
La Open Arms di nuovo in mare
Intanto ieri sera sono arrivati a Pozzallo 46 migranti che si trovavano su un barcone intercettato proprio da Open Arms al largo della Libia. Altre dodici persone, invece, erano state portate subito a Lampedusa perché necessitavano di urgenti cure mediche.