Elezioni Europee, Napolitano: no all'inganno dei sovranisti

Politica

In un’intervista a Repubblica il presidente emerito mette in guardia sulla "ipocrisia o mistificazione di chi si dichiara europeista, ma nei fatti concreti nega i valori dell'Ue". All’Italia chiede di prosegue percorso di risanamento del bilancio

I sovranisti e gli anti-europeisti propongono "un'illusione se non un vero e proprio inganno". Questo il monito lanciato dal presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, intervistato da Repubblica a pochi giorni dalle elezioni europee (LO SPECIALE - IL QUIZ). L'Unione europea - ha detto l’ex presidente della Repubblica - è nata "dall'immane disastro della seconda guerra mondiale in reazione ai nazionalismi e alle tendenze reazionarie, fasciste e di destra che l'hanno provocato". Questo "patrimonio" non può essere disperso. L’Europa, anche per la sinistra, rappresenta la "sola speranza e la via di una nobiltà della politica" (LO SPECIALE ELEZIONI DEL 26 MAGGIO).

Napolitano contro chi nega i valori dell’Ue

Napolitano mette in guardia sulla "ipocrisia o addirittura mistificazione da parte di chi si dichiara europeista, ma nei fatti e nei comportamenti concreti nega i valori e le politiche comuni dell'Ue". Per l'ex capo dello Stato, "non si può addebitare alle istituzioni europee un eccesso di severità solo perché ci si preoccupa - come necessario - di evitare uno strisciante avventurismo finanziario che può essere catastrofico per la crescita presente e futura dei nostri Paesi".

“In Italia proseguire risanamento bilancio pubblico”

In Italia, dice Napolitano, “penso che i sacrifici che gli italiani hanno fatto negli anni di più rigorosa conduzione delle politiche economico-finanziarie non possano essere vanificati se non si prosegue nel percorso di risanamento del bilancio pubblico. Come è possibile continuare a pagare di più per la spesa sugli interessi del debito che per l'istruzione?". "Più sapremo continuare un processo di rinnovamento e di equo rigore, più saremo in grado di influire sulle politiche economiche al livello europeo", evidenzia Napolitano, che propone: "Si potrebbe lavorare a una proposta di revisione e trasformazione degli indirizzi di welfare in Europa, mirando a un nuovo modello comune per corrispondere a istanze sociali e a fenomeni di povertà ed emarginazione nei Paesi europei e in Italia. Ciò varrebbe ben più di promesse o concessioni disparate e parziali a questo o quel segmento sociale".

La questione migranti

Sui migranti, "ci sono resistenze incomprensibili verso un approccio complessivo al tema delle migrazioni, come quello proposto dall'Onu con il Global Compact", dice Napolitano. "Il tema è delicato, ma certo è irresponsabile e non offre aiuto chi pensa di sfruttarlo a fini elettorali e di propaganda". Napolitano ammette che "da tempo il disegno di integrazione europea mostra elementi di crisi". Ma, chiede, "come si può affrontare il vero e proprio sommovimento del mondo attuale se non mettendo in campo tutto il prezioso potenziale delle energie europee?". In politica estera e sicurezza comune, aggiunge, l'Ue "ha fatto significativi passi in avanti", ma "siamo ancora lontani da soluzioni unitarie e anche dal discutere la proposta Juncker di estendere la procedura a maggioranza alle decisioni di politica estera".

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