Entrambi i vicepremier escludono un aumento dell’Imposta sul valore aggiunto per finanziare la riforma fiscale promessa nel Def approvato ieri. Il ministro del Lavoro: non ho mai sentito Tria parlarne. Conte: "Non prevediamo una patrimoniale e l'aumento dell'Iva"
“La flat tax si farà, ma senza aumentare l’Iva”. A dirlo sono i vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, che escludono categoricamente l’ipotesi di un aumento dell’Imposta sul valore aggiunto – paventato invece dal ministro dell’Economia Giovanni Tria – per finanziare la riforma fiscale contenuta nel Documento di economia e finanza (Def) (COSA È IL DEF) approvato ieri senza riferimenti numerici né indicazioni precise sulla misura voluta dalla Lega: nel testo solo la promessa che si realizzerà già con la prossima manovra e che sarà destinata al ceto medio. Il leader del Carroccio parla di “rivoluzione storica”. Mentre il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al suo arrivo a Bruxelles per il consiglio europeo, ha sottolineato: "Non prevediamo una patrimoniale e l'aumento dell'Iva". E in serata il ministro del Lavoro ribadisce: "Non ho mai sentito Tria dire che bisogna aumentare l'Iva per fare la flat tax. E io dico che non si può aumentare l'Iva per fare la flat tax, perché si prenderebbero in giro le persone".
Salvini: "Cambiare le regole europee"
"Confermiamo tutte le manovre economiche fatte - sottolinea Salvini a margine delle celebrazioni del 167esimo anniversario della polizia di Stato - Oggi ci sono i dati sulla produzione industriale, quota 100 va avanti, il reddito parte e sulla flat tax l'impegno entro l'anno è di approvare una rivoluzione storica per semplificare la vita alle famiglie italiane. Il principio è semplificare e far pagare meno, non tutti ma tanti. I numeri saranno in manovra economica". Per quanto riguarda le dichiarazioni di Tria, secondo il ministro dell’Interno il titolare dell’Economia “non ha detto che per fare la flat tax bisogna aumentare l'Iva. Ho letto ricostruzioni surreali in cui avrei litigato con lui, se c'era una giornata in cui ero tranquillo era ieri. Stiamo ragionando anche del cambio di alcuni parametri europei perché vivere in una gabbia non fa per me e non fa per gli italiani. Non si può vivere sotto ricatto, sotto minacce e sotto vincoli. Una delle soluzioni è cambiare le regole europee", aggiunge.
Landini: "Flat tax è solo propaganda elettorale"
Critico il leader della Cgil Maurizio Landini: "Nella bozza di Def il governo boccia se stesso; insiste nelle inesattezze e certifica gli errori fatti sulle stime della crescita; prevede un calo nell'occupazione e un aumento della disoccupazione", attacca il sindacalista. “Il governo continua a prendere il giro gli italiani con misure di propaganda elettorale come la Flat tax", aggiunge rimarcando che non c'è "più tempo da perdere", serve "una diversa politica economica" e "una vera riforma fiscale. Così non si regge, rischiamo seriamente di andare a sbattere".
Di Maio: "Decreto truffati da banche va concordato coi risparmiatori"
Al centro degli accordi della maggioranza, comunque, rimane sempre l'ombra del contratto di governo che ha siglato l'alleanza, ma Di Maio precisa: "Il fatto che siamo al governo e abbiamo firmato un contratto non mi esime dalla possibilità di dire quando le cose non mi vanno bene. Il 99% delle cose che ci vedono discutere non stanno nel contratto di governo". E aggiunge: "Fuori dal contratto non si passa", citando, tra l'altro, la proposta della Lega per facilitare l'acquisto delle armi. Quanto al decreto per tutelare i truffati dalle banche, il capo politico di M5s ha tenuto a sottolineare che "se non si concorda con i risparmiatori non si fa nulla".
Vertice tra Conte e i vicepremier per scongiurare lo stallo
Intanto oggi Conte e i due vicepremier si sono incontrati in un colloquio di circa due ore per avviare quella che il premier definisce la “fase due” del programma di governo per evitare lo stallo, ovvero per non fermarsi in attesa della prossima manovra. Il Quirinale avrebbe apprezzato la scelta di comporre un Def che presenta cifre più aderenti alla realtà, rispetto all'1,5% di crescita ipotizzato a settembre, anche se è un Documento di galleggiamento, osserva chi ha letto le ultime bozze: tra l'estate e l'autunno dovranno essere sciolti i diversi nodi. La riforma fiscale che include la flat tax, con "spending review" e revisione delle agevolazioni fiscali, arriverà - spiega il premier - "dopo l'estate". La tanto dibattuta tassa piatta, non è tema dell'oggi: i nodi verranno al pettine dopo le europee. Salvini annuncia il progetto per le "prossime settimane". Nel Documento di economia e finanza, di cui manca il testo finale, c'è solo un generico impegno. I numeri del Def del ministro Tria sono passati perché, spiega Salvini, "è meglio essere prudenti prima e correre dopo". Ma con Conte e Di Maio il leader della Lega insiste perché si esca dallo stallo, mentre tardano le norme sui rimborsi ai risparmiatori truffati che potrebbero andare in un dl ad hoc o nel decreto crescita.