La deputata, che si è auto-sospesa dai 5s dopo la vicenda dei mancati rimborsi, ha ribadito: “Confido di rimanere nel Movimento perché non ho fatto assolutamente niente”. Fonti M5s: espulsione doverosa, attesa probiviri
La deputata del M5s Giulia Sarti, finita al centro della polemica per la vicenda dei mancati rimborsi, dopo essersi autosospesa dal Movimento ha però spiegato che “non c’è motivo” di dimettersi da parlamentare o di passare al Gruppo Misto. “Io non sono espulsa dal M5S”, ha detto rispondendo ai giornalisti nel piazzale antistante Montecitorio. "Confido di rimanere nel Movimento perché non ho fatto assolutamente niente. Io non lascio il M5s, io l'ho fatto nascere", sottolinea Sarti. Sulle affermazioni del capo politico Luigi Di Maio, che qualche giorno fa ha parlato di espulsione "doverosa" la deputata afferma: "Avrà avuto i suoi motivi". Per Sarti, infine, "non c'è bisogno" di chiedere un incontro con Di Maio. "C'è un provvedimento dei probiviri in corso", ricorda. Ma fonti dei vertici del M5S ribadiscono che l'espulsione di Giulia Sarti è "doverosa" e che "nei confronti della deputata si è avviato il procedimento disciplinare davanti al collegio dei probiviri. E le è stato comunicato il 4 marzo 2019. Si attende l'esito".
Sarti torna alla Camera e partecipa al voto per successore
In giornata si è riunita la commissione Giustizia della Camera per eleggere il nuovo presidente dopo che Sarti si è dimessa dallo stesso ruolo il 26 febbraio auto-sospendendosi dal M5s. La stessa Sarti ha partecipato oggi alla votazione che ha portato alla nomina di Francesca Businarolo, deputata del Movimento al suo secondo mandato parlamentare. La 35enne, padovana di origine, è stata eletta presidente della Commissione con 24 voti.
Il caso Sarti
Il nome di Giulia Sarti era emerso in un servizio delle Iene sui deputati M5s che da eletti non avevano restituito gli stipendi al fondo per il microcredito. Diversi bonifici partiti dal suo conto, destinati a quello del Mef, sarebbero risultati annullati. Nella vicenda è poi stato coinvolto l’ex fidanzato Andrea Tibusche Bogdan, che consegnò alla Procura una chat in cui Sarti gli annunciava la querela per togliersi dall'imbarazzo delle mancate restituzioni. Per il procuratore capo e il pm, che hanno firmato la richiesta di archiviazione, non vi furono reati. Alcuni giorni fa sono emerse nuove rivelazioni.