Giulia Sarti, le nuove rivelazioni: così avrebbe speso i soldi dei rimborsi M5s

Politica

Nella nuova puntata delle Iene l’ex compagno della deputata, Andrea Tibusche Bogdan, ha detto di sapere come sarebbero stati spesi i soldi che non erano finiti nel fondo del microcredito

Nuove rivelazioni sul caso della deputata Giulia Sarti (che si è autosospesa dal M5s) e le mancate restituzioni degli stipendi. Nella puntata de Le Iene di domenica 3 marzo, il programma televisivo ha mandato in onda un'intervista ad Andrea Tibusche Bogdan, l'ex fidanzato di Sarti da lei denunciato in relazione alla vicenda dei mancati bonifici al fondo per il micro credito: denuncia per cui i pm hanno chiesto l'archiviazione. Bogdan, che ha confermato di essere solo un mero esecutore delle volontà della compagna, ha raccontato alle Iene che ai giudici avrebbe detto anche di più, cioè avrebbe fatto anche capire di sapere come sarebbero stati spesi quei soldi che non erano finiti nel fondo del microcredito. Circostanze tutte da verificare, ma che sembano complicare la posizione della parlamentare. Bogdan, nel racconto fatto alle Iene, sostiene - tra le altre cose - di aver riferito ai giudici di soldi "prestati dalla Sarti al padre per l'acquisto di un'auto e per la ristrutturazione della casa".

Il caso rimborsopoli

La vicenda era emersa dopo che il nome di Sarti era spuntato nell'elenco delle Iene di deputati M5s che da eletti non avevano restituito gli stipendi al fondo. Sette i bonifici partiti dal conto della Sarti, destinati a quello del Mef, che però risultavano annullati. Quando fu interrogato dal pm Davide Ercolani, un anno fa, l’ex fidanzato Bogdan spiegò che se aveva agito sul conto corrente online della deputata lo aveva fatto con la consapevolezza di lei e avendone le password. Inoltre consegnò alla Procura una chat in cui Sarti gli annunciava la querela per togliersi dall'imbarazzo delle mancate restituzioni. Per il procuratore capo e il pm, che hanno firmato la richiesta di archiviazione, non vi furono reati.

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