Caso rimborsi, Giulia Sarti: mi dimetto da Commissione Giustizia e autosospendo da M5S

Politica

La deputata fa un passo indietro dopo che è stata depositata la richiesta di archiviazione del fascicolo a carico del suo ex fidanzato, da lei denunciato in relazione alla vicenda dei mancati bonifici al fondo per il micro credito

"A seguito delle notizie riportate sulla stampa in merito alla richiesta di archiviazione per la querela da me sporta nei confronti di Andrea Tibusche Bogdan, annuncio le mie dimissioni da presidente della Commissione giustizia della Camera e, a tutela del M5s, mi autosospendo". A parlare è Giulia Sarti, portavoce del M5s e presidente della Commissione Giustizia, dopo la notizia che per la Procura di Rimini la deputata non fu “derubata” dall'ex fidanzato contro il quale aveva sporto denuncia in relazione a mancati bonifici al fondo per il micro credito: secondo la stampa locale è stata infatti depositata la richiesta di archiviazione del fascicolo. "Preciso che né Ilaria Loquenzi né Rocco Casalino mi hanno spinto a denunciare nessuno - aggiunge Sarti - ma si sono limitati a starmi vicino nell'affrontare una situazione personale e delicata". Ma Casalino spiega in una nota: "Sarti si è probabilmente coperta dietro il mio nome con l'allora compagno, se avessi saputo di questi ammanchi o di giri strani l'avrei immediatamente riferito al Capo politico e ai Probiviri. Io non tutelo i parlamentari, ma il Movimento, come sanno tutti".

D'Uva, presidente gruppo M5S Camera: "Già avviato iter per sostituirla"

A seguito della notizia, il presidente del gruppo Movimento 5 Stelle alla Camera, Francesco D'Uva, fa sapere di aver già “avviato l'iter che porterà alla pronta e immediata sostituzione” in Commissione giustizia dell’onorevole Sarti. “Le attività della Commissione – prosegue D’Uva - potranno quindi proseguire senza subire interruzioni o rallentamenti. La regolarità dei lavori istituzionali per noi rappresenta la priorità, così come l'adozione dei provvedimenti in esame".

La denuncia

La vicenda era emersa dopo che il nome di Sarti era spuntato nell'elenco delle Iene di deputati M5s che da eletti non avevano restituito gli stipendi al fondo. Sette i bonifici partiti dal conto della Sarti, destinati a quello del Mef, che però risultavano annullati. Quando fu interrogato dal pm Davide Ercolani, un anno fa, l’ex fidanzato Bogdan spiegò che se aveva agito sul conto corrente online della deputata lo aveva fatto con la consapevolezza di lei e avendone le password. Inoltre consegnò alla Procura una chat in cui Sarti gli annunciava la querela per togliersi dall'imbarazzo delle mancate restituzioni. Per il procuratore capo e il pm, che hanno firmato la richiesta di archiviazione, non vi furono reati. Ora sarà il Gip a decidere e al momento non ci sono opposizioni alla richiesta.

“Attendiamo la decisione del Gip”

"La circostanza che lascia più amarezza personale in capo alla mia assistita consiste nella tesi, convalidata o comunque non smentita dal pm, che l'indagato fosse un collaboratore della Sarti, anziché il suo fidanzato convivente", dice Fabio Repici, avvocato di Giulia Sarti. "Questi, come è stato accertato, gestiva in piena autonomia il conto bancario della deputata e decise da sé di non inviare alcuni bonifici al fondo per il microcredito. La Procura ha ritenuto che non fossero condotte per le quali esercitare l'azione penale. Attendiamo con serenità e fiducia le determinazioni del Gip", spiega il legale.

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