Vaccini, Grillo: “Nessuna svolta: io critico l’obbligatorietà, che è questione politica”

Politica

Il comico è tornato sulla questione del patto per la scienza spiegando di essere contrario alla “questione politica” e non all’immunizzazione in sé. Ieri, la polemica sui social contro la decisione del fondatore del M5S

“Non c’è stata nessuna svolta, io critico l’obbligatorietà dei vaccini, che è questione politica; non i vaccini in sé, che quando sono sicuri ed efficaci rappresentano il frutto della scienza”. Beppe Grillo, con un tweet, ha chiarito la sua decisione di firmare il patto per la scienza, proposto dal medico Roberto Burioni e dal ricercatore italiano Guido Silvestri al comico genovese e all’ex leader del Pd, Matteo Renzi.

Il ministro Toninelli con Beppe Grillo 

Ieri, la vicenda aveva scatenato varie polemiche sui social da parte di chi accusava Grillo di “tradimento” sul tema delle immunizzazioni. Sul patto per la scienza è intervenuto anche il ministro delle Infrastrutture: Danilo Toninelli ha detto che anche lui avrebbe firmato l’accordo per poi ragionare “sull'obbligatorietà dei vaccini e su come farla meglio”. E sulla decisione del comico genovese, il ministro ha spiegato: “Beppe non ha mai contestato la scientificità dei vaccini ma che certa politica li rendesse obbligatori”.

Burioni, in un'intervista a Sky tg24 aveva espresso il desiderio di incontrare il leader del M5S: "Le sue sono parole bellissime. Mi piacerebbe conoscerlo, come comico mi è sempre piaciuto".

Grillo: “Nella scienza non si crede: o si capisce oppure no”

Nell’annunciare la propria adesione al "patto trasversale per la scienza”, Grillo aveva scritto nel suo blog che “nella scienza non si crede: o si capisce oppure non si capisce”. Per il comico, il progresso della scienza “deve essere riconosciuto come un valore universale dell’umanità e non può essere negato o distorto per fini politici e/o elettorali". La posizione quasi inedita di Grillo era sembrata molto vicina alle idee dell’immunologo Burioni che aveva scritto: "Non ascoltare la scienza significa non solo oscurantismo e superstizione, ma anche dolore, sofferenza e morte di esseri umani". 

Le polemiche sui social

Dopo la decisione del fondatore del Movimento 5 stelle di firmare il patto, la pagina Facebook di Beppe Grillo era stata inondata di commenti critici e accuse di “tradimento”. Alcuni  utenti hanno scritto che bisogna vergognarsi per “essersi rimangiati tutto” e che il M5S non avrebbe più avuto i loro voti “dopo questo voltafaccia”. Nella polemica, non sono mancate le reazioni positive di chi ha promosso “l’ottima iniziativa”. Alle critiche, Grillo ha risposto: “Trovare stupefacente che io abbia sottoscritto questo patto richiede una mentalità pari a quella dei terrapiattisti”.

Il patto per la scienza

Il ricercatore Guido Silvestri, intervistato da Corriere della Sera e La Stampa, ha spiegato di aver proposto il documento a Beppe Grillo perché l’idea dell’immunologo è che “per il progresso dell'umanità la politica non possa dividersi sugli argomenti scientifici”. Lo scienziato ha chiarito inoltre che il fondatore del M5S era al corrente che il patto sarebbe stato firmato da Renzi, al quale il testo è stato sottoposto da Burioni, visto “che l'obiettivo del documento è proprio mettere d'accordo tutti gli schieramenti politici sull'universalità della scienza al di là delle tessere di partito”. E se Silvestri ha contattato Grillo e Burioni ha intercettato l’ex leader del Pd, ora all’appello mancherebbe Salvini “perché noi non lo conosciamo”, ha spiegato il ricercatore. Silvestri ha poi parlato anche delle reazioni dei no-vax: "Sembrano molti perché sono aggressivi e spesso troll, ma in realtà rappresentano solo lo 0,7% della popolazione. Che voti possono spostare? Meglio ignorarli"

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