"La Terra è piatta": intervista ad un terrapiattista italiano

Cronaca

Chiara Piotto

Per capire come si possa mettere in discussione, ai giorni nostri, la sfericità della Terra, Sky TG24 ha incontrato uno tra i più citati esponenti nazionali del "terrapiattismo". Una teoria estrema e ultrasettoriale che si diffonde tramite i social network. VIDEO

La Terra è rotonda, una sfera non perfetta, giusto? Si sa da oltre duemila anni, è un dato acquisito ormai. Eppure c'è chi lo mette in discussione e sostiene che la Terra sia piatta, circondata da una cintura di ghiacci, al centro dell'universo: si chiamano "terrapiattisti". Non c’è modo di quantificare con precisione il fenomeno terrapiattista in Italia. Non esiste un albo a cui iscriversi o un’associazione unica a cui aderire. La teoria è nelle mani di quelli che potremmo considerare “lupi solitari”, persone che per la maggior parte si conoscono tra loro, di persona o tramite i social network. Proprio tramite internet si incontrano, si influenzano a vicenda e organizzano eventi dedicati alla Terra piatta o alla “bufala dello sbarco sulla Luna”. Sempre tramite internet diffondono le teorie più estremiste, pubblicando video “originali” o traducendo in Italiano i video americani.

Terra piatta, ci crede il 2% degli Americani

Il nucleo principale di terrapiattisti nel mondo si trova negli Stati Uniti. Un recente sondaggio di YouGov, svolto negli Usa su un campione di 8000 persone, ha calcolato che circa il 2% degli Americani crede che la Terra sia piatta. Una percentuale bassa, ma non trascurabile se applicata alla popolazione statunitense (325 milioni). Il 5% degli intervistati invece ha risposto di aver sempre creduto che la Terra fosse sferica, ma di aver avuto dei dubbi recentemente.

Il ruolo de "Il codice YouTube"

Le teorie complottiste sulla Terra piatta sono sempre esistite, ma cosa è cambiato negli ultimi anni? Grazie a internet circolano più facilmente e attraversano l’Oceano, arrivando anche in Italia. Un’inchiesta di Sky TG24 ha dimostrato come YouTube, tra le principali piattaforme di diffusione online di questi contenuti, favorisca - tramite il proprio algoritmo e lo strumento dei “video consigliati” - i contenuti che più ci tengono “incollati” allo schermo, quindi anche e soprattutto video su bufale, fake news, complotti, misteri…

L'intervista di Sky TG24

Ecco che si crea una notevole sproporzione tra la presenza del fenomeno su internet e la presenza di terrapiattisti “per strada”. Intervistando uno tra i più citati terrapiattisti italiani, Albino Galuppini, abbiamo capito che questa sproporzione inganna soprattutto loro. Galuppini, di mestiere agricoltore e autore del primo libro italiano sulla Terra piatta, ha detto ai nostri microfoni che “sicuramente i terrapiattisti in Italia sono centinaia di migliaia”, pur non potendolo verificare. E quando gli abbiamo fatto notare che sarebbe una percentuale molto alta, su un totale di 60 milioni di Italiani, ha risposto: “Sì ma ne sono convinto perché su Facebook e sugli altri social network i contenuti sulla Terra piatta sono molto seguiti e condivisi”.

La distorsione della realtà online

Peccato che poi di copie del libro, “Quaderni dalla Terra piatta”, ne fossero state vendute “decine, forse un centinaio”. Durante tutta l’intervista è emerso chiaramente quanto i numeri ottenuti dal fenomeno su internet fossero considerati più importanti rispetto a quelli “empirici” (fermate cento persone per strada, quanti risponderanno di credere che la Terra sia piatta?). E quanto i social network avessero un ruolo attivo in questa credenza: i video complottisti di Galuppini, infatti, sono stati in passato censurati da YouTube e non a causa dei contenuti, ma a causa del copyright delle musiche utilizzate. Ecco perché, ne è convinto, “fermare il diffondersi della teoria sarà ormai impossibile”. Ma veramente YouTube e gli altri social network non potrebbero fare di più per arginare, se non fermare, il fenomeno?

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