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Sea Watch, Di Maio: "Decide intero governo". Salvini: "I porti italiani restano chiusi"

Politica

Il vicepremier 5 Stelle: "Donne e bambini vanno tutelati". Toninelli: "Diamo lezione all'Europa accogliendo donne e bambini". Il premier maltese intanto non vuol far sbarcare migranti sull'isola per non creare precedenti. Appello del Papa ai leader europei

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Luigi Di Maio torna sul caso della Sea Watch e della Sea Eye, le navi con 49 migranti a bordo bloccate in mare da oltre due settimane, e puntualizza che "questa è una decisione che prende il governo intero". Il vicepremier ribadisce che non ha una posizione diversa rispetto a quella del suo collega Matteo Salvini: "Io sono per la linea del governo sull'immigrazione, sto solo dicendo che donne e bambini li prendiamo". E in una precedente intervista al Corriere della Sera aveva aggiunto: "Non ho sentito Salvini dire che donne e bambini devono rimanere sulle navi. Anzi. Ci siamo sentiti. Sono d'accordo sulla linea dura: non possiamo assumerci da soli i problemi dell'Unione Europea sui migranti”. La Sea Watch, che ha 32 migranti a bordo, così come la Sea Eye sulla quale ci sono altri 17 migranti, al momento però rimangono al largo. E Salvini ribadisce in un post su Facebook e poi in una diretta sul social, replicando alla Ong Sea Eye (che aveva scritto "'L'Italia non è Salvinia'): "Fate quello che volete, ma per chi non rispetta le leggi, i porti Italiani sono e rimarranno chiusi". Intanto sulla questione è intervenuto anche il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli: "Siamo pronti a dare una lezione all'Europa accogliendo donne e bambini a bordo delle navi Sea-Watch3 e Prof Albrecht Penck, ma tutta la Ue deve farsi carico del problema a partire da Germania e Olanda, Paesi le cui bandiere sventolano sulle due imbarcazioni".

Il premier maltese: "Non voglio creare precedenti"

Secondo Di Maio è necessario "fare pressione perchè le due imbarcazioni le si faccia sbarcare il prima possibile a Malta. Poi, per dare uno schiaffo morale all'Europa che è ancora in settimana bianca e a Malta che li tiene lì da giorni e giorni possiamo prenderci 10 tra donne e bambini". Ma il premier maltese Joseph Muscat oggi ha confermato che Malta non diventerà il luogo dove vengono fatti sbarcare i migranti salvati dalle organizzazioni umanitarie che altri paesi non vogliono accogliere. In un'intervista all'emittente maltese One Radio, Muscat ha detto che è sua responsabilità non creare un precedente. "Il governo - ha spiegato Muscat - deve trovare un equilibrio tra protezione di vite umane e proteggere Malta e la sua sicurezza, evitando che siano minacciate". Sul caso dei migranti bloccati in mare è arrivato anche l'appello ai leader europei di Papa Francesco che ha chiesto loro "concreta solidarietà".

Toninelli: "Autorità portuali non travalichino"

Toninelli, ha invece detto che "nessuna Autorità di sistema portuale italiana può arrogarsi prerogative che travalicano le sue funzioni amministrative", aggiungendo che darà "mandato alle strutture del ministero di valutare eventuali accertamenti di natura disciplinare". Il ministro ha spiegato di non aver emanato alcun decreto di chiusura dei porti "perché non serve, non essendo alcun porto italiano interessato alle operazioni e non avendo il Mrcc (Maritime rescue coordination centre) italiano coordinato i soccorsi". Secondo Toninelli, poi, le Ong di riferimento "come al solito, non hanno rispettato la legge del mare". 

“Tutti i sindaci applicheranno il dl sicurezza”

Altro tema caldo, in qualche modo legato anche alla vicenda Sea Watch, è il decreto sicurezza (COSA E'). La polemica aperta dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando che ha sospeso l’applicazione del decreto è ancora viva. In un'intervista al Corriere della Sera, Di Maio assicura che "tutti i nostri sindaci applicheranno il dl sicurezza perché è una legge dello Stato. Il punto è migliorare i provvedimenti anche alla luce dei nostri valori e lo abbiamo fatto. Anche la Lega ha votato alcuni nostri provvedimenti, pur non essendo totalmente favorevole".