Dopo l'approvazione della legge di bilancio alla Camera, il governo annuncia cambiamenti al Senato e incontra le parti sociali. 15 associazioni di imprenditori sono state ricevute al Viminale. Il ministro dell'Interno: "Incontro concreto con le imprese"
La manovra di governo, approvata ieri alla Camera, è un libro in gran parte ancora da scrivere e il governo avvia il dialogo con le parti sociali. Oggi sono state accolte al Viminale le 15 associazioni imprenditoriali (compresa Confindustria) che lo scorso 3 dicembre si sono riunite a Torino per sollecitare il rilancio delle infrastrutture, a partire dalla linea ad alta velocità Torino-Lione. "Per la prima volta dall'insediamento il governo ha convocato i rappresentanti del mondo dell'economia e riusciamo dialogare in termini di confronto", ha detto il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, al termine della riunione. "Il clima e il dialogo sono sicuramente andati bene, ora però aspettiamo i fatti", aggiunge. "Due ore positive con imprenditori e associazioni di categoria, incontro concreto, proficuo. inizia un percorso comune che parte dal lavoro, stop burocrazia, sviluppo infrastrutture per rilancio dell'economia e del paese", il commento del ministro dell'Interno Matteo Salvini, che riceverà anche gli addetti della categoria dei locali da ballo, come promesso ieri dopo la sua visita ai feriti della discoteca di Corinaldo, dove nella notte tra il 7 e l’8 dicembre sono morte sei persone. Domani sarà la volta dei sindacati, attesi a Palazzo Chigi, già in pressing per ottenere maggiori garanzie su crescita e lavoro. Martedì invece toccherà ai rappresentanti di piccole e medie imprese, che saranno ricevuti dal ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio.
Boccia: "Governo consapevole rischi recessione Italia"
Boccia ha sottolineato al termine del vertice che "un elemento importante è che la trattativa con l'Ue per evitare una procedura infrazione è ora nelle mani del premier, assume determinazione e legittimazione politica. E dunque c'è l'auspicio che non si entri in procedura che potrebbe comportare effetti negativi come la chiusura dei fondi di coesione e un rientro forzato del debito". "Abbiamo espresso le premure delle imprese a partire dal rallentamento dell'economia globale e sia Salvini che il sottosegretario Giancarlo Giorgetti ne hanno preso atto - ha aggiunto - Se la crescita non dovesse esserci, il governo dovrebbe correggere la manovra in corso, e dunque sarebbe opportuno pensarci prima". Rispondendo a una domanda sul fatto che l'Italia rischi una recessione, Boccia ha detto che "è possibile, il governo penso ne sia consapevole, l'appello del ministro Salvini a una compattezza nel 2019 che non sarà un anno facile, e il fatto che il governo inizi ad ascoltare le ragioni dello sviluppo e della crescita, significa che c'è una consapevolezza del governo che noi leggiamo in chiave positiva".
Le associazioni di imprenditori
Sono 15 le associazioni di imprenditori che hanno partecipato all’incontro. Per Confindustria, oltre al presidente Vincenzo Boccia, era presente il direttore generale Marcella Panuccia e per i costruttori dell'Ance il presidente Gabriele Buia. Sul fronte industriale anche il presidente di Confapi, Maurizio Casasco e il presidente di Confimi industria, Paolo Agnelli. Tra le rappresentanze dei commercianti e delle imprese dei servizi erano presenti il vice presidente vicario di Confcommercio, Lino Enrico Stoppani, e il presidente di Confesercenti Patrizia De Luise. Per le cooperative il presidente di Lega Coop, Mauro Lusetti, il presidente dell' Agci, Brenno Begani, e il presidente di Confcooperative Maurizio Gardini. Gli agricoltori e il settore agroalimentari sono stati rappresentati dal presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, dal presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti e dal presidente di Filiera Italia, Luigi Scordamaglia. Folta anche la rappresentante per gli artigiani: il presidente di Cna Daniele Vaccarino, il presidente di Casartigiani Giacomo Basso e il presidente di Coinfartigianato Giorgio Merletti. Tanti i temi sul tavolo: dalle infrastrutture alla burocrazia, dal balzello sull'acquisto di auto inquinanti dall'uso del reddito di cittadinanza come anticipo per realizzare start up.