Decreto sicurezza, il governo pone la fiducia anche alla Camera

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Dopo l'approvazione del testo in Senato lo scorso 7 novembre, la richiesta dell'esecutivo arriva anche a Montecitorio. Il voto domani dalle 17:10. All'annuncio applausi da Lega e M5S, mentre dai banchi del Pd si è alzato il coro "Vergogna"

Il governo pone anche alla Camera la questione di fiducia sul decreto sicurezza (COSA PREVEDE), dopo l’approvazione al Senato il 7 novembre scorso. Lo ha annunciato a Montecitorio il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro. La seduta è stata sospesa per permettere la conferenza dei capigruppo di Montecitorio, che ha fissato per domani alle 17.10 l'inizio del voto di fiducia. Le dichiarazioni di voto avranno inizio dalle 15:45.

Applausi di Lega e M5s. Il Pd. “Vergogna”

L'annuncio della richiesta di fiducia sul decreto sicurezza è stato salutato nell'Aula di Montecitorio da un applauso fragoroso della Lega e del M5S, mentre dai banchi del Pd si urlava "vergogna, vergogna!". Il deputato del Pd Enrico Borghi ha sottolineato come "questa fiducia venga posta senza ostruzionismo e a fronte del ritiro di tantissimi emendamenti. Ai colleghi del M5s dico: è una fiducia contro di voi".

Critiche da Delrio e dalla senatrice M5s dissdente Nugnes

“La necessità di chiudere la bocca alle considerazioni dei deputati cinquestelle che in questi giorni hanno manifestato le loro critiche al provvedimento resta l'unico motivo per cui è stato bloccato il confronto in Aula”, ha attaccato il presidente dei deputati Pd Graziano Delrio. Critiche sono arrivate proprio da una dei dissidenti M5s deferiti ai probiviri del Movimento, Paola Nugnes: "Cosa avremmo detto e fatto noi ieri di fronte ad un provvedimento tecnicamente sbagliato, umanamente devastante, pregiudizialmente anti costituzionale?", scrive la senatrice in un post su Facebook. “Il provvedimento”, continua Nugnes, “è stato imposto per ideologia, per bandiera, avrà conseguenze gravi sulla sicurezza dei cittadini italiani, sugli stranieri, sul lavoro regolare, incrementando il lavoro nero, non risolve nulla delle cose che dichiara di voler risolvere ma che crea molti problemi in più.

Cosa prevede il decreto sicurezza

Il decreto sicurezza, provvedimento bandiera del ministro dell'Interno Matteo Salvini, interviene sul diritto d'asilo, sulla lotta al terrorismo e sulla lotta alla criminalità organizzata. Prevede inoltre lo stanziamento di risorse aggiuntive per le forze dell'ordine. Per quanto riguarda i flussi migratori, una delle misure più importanti è l'abrogazione del permesso di soggiorno per motivi umanitari. Prevista anche una revisione dello Sprar, il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati affidato ai comuni, i cui progetti di integrazione saranno riservati ai titolari di protezione internazionale e ai minori non accompagnati. Vengono poi stanziati quasi 360 milioni fino al 2025 per "contingenti e straordinarie esigenze" di polizia e vigili del fuoco. L'utilizzo del taser, la pistola elettrica, verrà esteso anche ai vigili urbani. Il decreto prevede anche un allargamento del Daspo urbano, che può scattare nei "presidi sanitari", nelle zone di particolare interesse turistico e nelle "aree destinate allo svolgimento di fiere, mercati e spettacoli". Per quanto riguarda la lotta alla criminalità organizzata, il dl sicurezza prevede la possibilità che un immobile confiscato sia dato in affitto "sociale" alle famiglie in condizioni di disagio.

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