Tensioni M5s-Lega, Di Maio: c'è un contratto di governo, va rispettato

Politica
(Foto: Ansa)

Il vicepremier, intervistato dal Corriere della Sera, all’indomani dei contrasti sul reddito di cittadinanza richiama l’accordo su cui si basa il governo giallo-verde e assicura: "Nessuna scissione nel M5s". Sulla manovra: “Importante dialogo con l’Ue ma non arretriamo”

"Abbiamo firmato un contratto di governo che va rispettato da entrambi i contraenti". Le parole del vicepremier Luigi Di Maio, intervistato dal Corriere della Sera, arrivano all’indomani delle tensioni, poi smentite, tra M5s e Lega sull’attuazione del reddito di cittadinanza. (COS'È) Ma non solo: il riferimento è "alle posizioni della Lega sulla prescrizione o alle norme sulla trasparenza delle fondazioni legate ai partiti", ma anche a chi esprime malessere nel Movimento sul decreto sicurezza, confidando nel "buon senso dei parlamentari di entrambe le parti". (COSA PREVEDE IL DECRETO SICUREZZA)

“Nessuna scissione nel M5s”

Tuttavia, nonostante qualche malumore, Di Maio assicura che non ci sono pericoli di scissione all’interno del Movimento: "Non ci siamo mai divisi in correnti e non ho mai visto differenze di vedute importanti. L'importante è che al momento del voto si rispetti l'opinione della maggioranza”. Poi il vicepremier ricorda che “abbiamo fatto un contratto proprio per non aprire un dibattito su ogni tema. Se cominciassimo a litigare adesso, gli italiani non ce lo perdonerebbero". E suoi fuoriusciti dal M5s aggiunge: “Sono tutti scomparsi”. (DAL TAP AL DL SICUREZZA: I MALUMORI INTERNI AL M5S)

“Il reddito di cittadinanza sarà operativo nei primi tre mesi del 2019”

Di Maio torna anche a replicare al sottosegretario Giancarlo Giorgetti, che aveva parlato di complicazioni attuative da risolvere sul reddito di cittadinanza: "Siamo stati sempre chiari. Il reddito sarà operativo nei primi tre mesi del 2019. Se vedo un problema non è nelle risorse o nelle norme ma quando qualcuno non crede in quello che stiamo facendo. Se qualche membro del governo non crede in quello che stiamo facendo allora è un rischio per i cittadini prima di tutto".

“Importante il dialogo con l’Ue ma sulla manovra non arretriamo”

Il ministro del Lavoro è intervenuto poi sulla manovra, e sul monito lanciato dall’Ue ha detto: "È chiaro che con la Commissione Ue è importante avere un dialogo, ma non arretriamo di un millimetro sia per quello che c'è nel testo, sia per quello che ancora non c'è ma verrà aggiunto in Aula e - precisa - mi riferisco a più soldi per la scuola, alla misura sulle pensioni d'oro e sui tagli all'editoria".

Torna il Restitution day

E Di Maio non rinuncia nemmeno a uno dei cavalli di battaglia del Movimento, il Restitution day per gli stipendi dei parlamentari: "Credo che tredicimila euro di stipendio sommando le varie voci siano troppi. Credo sia necessario agire eliminando le indennità di carica e parte della diaria, come noi abbiamo già fatto senza aspettare una legge". Questo mese, quindi, il M5S organizzerà "un Restitution day. Rispetto al passato i soldi non vanno più sul fondo per il microcredito, che ormai finanziamo come governo, ma sono destinati a finanziare progetti scelti dagli iscritti per fare interventi ancor più diretti per le persone in difficoltà".

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