Il testo della legge di bilancio arriverà in Parlamento mercoledì prossimo. Invariati i fondi per le due misure cardine per M5s e Lega, che saranno realizzate attraverso appositi disegni di legge. Spunta bonus per l'assunzione di giovani laureati. Riunione Conte-Tria
Arriva una nuova bozza della legge di bilancio (LE MISURE PREVISTE) approvata dal governo il 15 ottobre, dopo la bocciatura dell’Unione europea. Il nuovo testo sale a 115 articoli contro i 73 dell’ultima bozza della manovra, e arriverà in Parlamento mercoledì prossimo. Il testo è chiuso ed è al vaglio della Ragioneria e del Mef. Nel nuovo testo, tra le altre cose, viene confermata l’introduzione con "appositi provvedimenti normativi" del reddito di cittadinanza e della riforma delle pensioni con quota 100. Intanto, a palazzo Chigi si è svolto un incontro sulla legge di bilancio tra il premier Giuseppe Conte e il ministro dell'Economia Giovanni Tria. I due avrebbero deciso di riaggiornarsi più tardi.
Invariati i fondi per reddito cittadinanza e riforma pensioni
Su reddito di cittadinanza e pensioni resta invariato l'articolo che dispone l'istituzione di due fondi rispettivamente da 9 miliardi e da 6,7 miliardi (7 miliardi dal 2020). Nel nuovo testo si precisa che "nell'ambito del Fondo per il reddito di cittadinanza, fino a 1 miliardo nel 2019 e 2020" va ai centri per l'impiego, "fino a 10 milioni" all'Anpal (l’Agenzia nazionale politiche attive lavoro).
Bonus occupazione per “giovani eccellenze”
Altra novità del nuovo testo è il bonus occupazione per i giovani con carriere universitarie eccellenti, laureati under 30 o dottori di ricerca under 34. Si tratta di un "incentivo" sotto forma di esonero dei contributi a carico del datore di lavoro, ad eccezione dei premi e contributi Inail, per un anno al massimo e con un tetto di 8mila euro. Lo sconto vale per le assunzioni a tempo indeterminato avvenute nel 2019.
Stop Iva nel 2019, poi aliquote fino a 11,5% e 24,5%
Nella nuova formulazione del primo articolo della manovra, alcune conferme sulle aliquote Iva a partire dalla riduzione dell'1,5% "strutturale" dell'aumento dell'aliquota agevolata Iva che quindi nel 2019 resterà al 10% per passare nel 2020 all'11,5% (senza quindi salire al 13%). Mentre il rincaro dell'aliquota ordinaria è sterilizzato per il solo 2019 mentre nel 2020, senza ulteriori interventi di sterilizzazione, salirà al 24,1% anziché al 24,9% e dal 2021 al 24,5% anziché al 25%. Si conferma così lo stop per intero agli aumenti per il solo 2019 (per circa 12,5 miliardi) mentre si tratta di una sterilizzazione parziale per il 2020 e 2021 (secondo il Dbp rispettivamente per circa 5,2 e 3,8 miliardi). Nel 2019 niente aumenti anche per le accise sulla benzina, che dovrà poi portare nel 2020 un contributo ridotto (da 350 a 140 milioni), che diventano 300 dal 2021.
Regioni, taglio vitalizi o scure sulle risorse
Con il nuovo testo si conferma l’intenzione del governo di tagliare i vitalizi anche nelle regioni dopo aver realizzato la decurtazione per deputati e senatori. Le regioni dovranno tagliare i vitalizi del presidente e dei consiglieri sulla falsariga di quanto fatto alla Camera entro sei mesi dall'entrata in vigore della manovra o subiranno un taglio delle risorse in arrivo dallo Stato per il 2019 pari al 30 per cento, a esclusione degli stanziamenti per la sanità, le politiche sociali e il trasporto pubblico locale. Dal 2020 i trasferimenti verranno tagliati in modo lineare per un importo pari alla metà delle somme destinate nel 2018 ai vitalizi.
Per rinnovo contratti Pa pronti 4,2 miliardi in tre anni
Aumentano le risorse nel nuovo testo per il rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione posti a carico del bilancio statale. Il governo intende stanziare nel complesso 4,2 miliardi per il prossimo triennio. Per i miglioramenti economici del personale statale in regime di diritto pubblico - si legge - sono stanziati 1,1 miliardi per il 2019, 1,425 nel 2020 e 1,775 miliardi nel 2020.