Il premier commenta la lettera di risposta inviata dal ministro Tria dopo il richiamo Ue: "Vogliamo dialogare con Bruxelles". Moscovici assicura: “La Commissione non vuole crisi con Roma”. Piazza Affari chiude in rosso e lo si assesta a 304 punti base
Nessun passo indietro: nella lettera di risposta al richiamo dell’Ue inviata dal ministro Tria il governo italiano mantiene la propria linea sul deficit e sulla manovra. Ma "abbiamo ribadito a Bruxelles che noi vogliamo dialogare con le istituzioni Ue, non mettiamo in discussione il ruolo della commissione Ue", assicura il premier Giuseppe Conte. Come già affermato nei giorni scorsi, nella lettera all'Ue il governo intende “spiegare la manovra”. Ma il premier usa comunque toni concilianti: “Siamo disponibili a metterci a un tavolo per proseguire una interlocuzione con la Commissione europea" (LE REAZIONI ESTERE). Poi però Conte attacca il commissario al Bilancio Oettinger: "Se un commissario Ue prima di leggere la manovra e prima che arrivi la lettera dell'Ue mi dice che questa manovra verrà rigettata, io dico che che è un pregiduizio e che è inaccettabile che provenga da chi rappresenta un'istituzione", afferma. Sulle cifre del deficit contestate dall'Ue, il premier spiega che il governo italiano è disposto a contenere la spesa rispetto al 2,4% programmato: "È il tetto massimo che ci siamo impegnati solennemente a rispettare". Ma - afferma Conte - "siamo anche disponibili a valutare un contenimento nel corso di attuazione della manovra". Il premier ha escluso una patrimoniale: "Se per qualche motivo dovessimo andare in difficoltà semplicemente adotteremmo dei tagli di spesa per rientrare negli obiettivi prefigurati".
Salvini: "I capisaldi della manovra non si toccano"
Anche il vicepremier Matteo Salvini ribadisce: nessun passo indietro. "Stiamo rispondendo alla commissione Ue e in termini garbati, dialoganti e costruttive. Se ci sono proposte sono le benvenute ma è chiaro che la manovra la fa il governo e i capisaldi non si toccano. Non recediamo di un millimetro", afferma il ministro dell'Interno.
Tria: "Sul deficit scelte difficili ma necessarie"
Nella lettera inviata a mezzogiorno alla Commissione Ue, il ministro dell'Economia Giovanni Tria conferma la linea del governo e i contenuti della manovra. E assicura che le misure del governo italiano "non espongono a rischi la stabilità finanziaria dell'Italia né degli altri paesi dell'Unione europea". Nel testo Tria interviene sulle maggiori preoccupazioni espresse da Bruxelles, i rapporti deficit/Pil e debito/Pil: "Qualora non dovessero evolvere in linea con quanto programmato - si legge nella lettera -, il governo si impegna a intervenire adottando tutte le necessarie misure affinché gli obiettivi indicati siano rigorosamente rispettati". Tria definsice le scelte del governo "difficili ma necessarie". Nella missiva dello scorso 18 ottobre e firmata dai commissari Valdis Dombroviskis e Pierre Moscovici si parlava di una “deviazione senza precedenti nella storia del Patto di stabilità”.
Moscovici: "Commissione Ue non vuole crisi con Roma"
Toni di apertura erano stati utilizzati da Di Maio prima dell'invio della lettera: "Spiegheremo le ragioni del 2,4% e che siamo disponibili a sederci al tavolo e riconoscere come interlocutori le istituzioni europee”, aveva rassicurato il vicepremier aggiungendo che "siamo nell'euro e nell'Europa e ci vogliamo restare. Non c'è nessuna intenzione di uscire dall'Europa e non c'è un piano B, c'è solo il piano A”. Nel dibattito è intervenuto anche il Commissario Ue agli affari economici Pierre Moscovici: "La Commissione europea non vuole una crisi tra Bruxelles e Roma, e pensa che il posto dell'Italia sia al centro della zona euro, non all'esterno". Anche se, avverte Moscovici, "il rischio della manovra è che non rilanci affatto la crescita, perché c'è poco investimento in questa politica di rilancio ma anzi che l'affossi. L'Italia può fare la propria politica di bilancio, ma rispettando delle regole comuni". Il cancelliere austriaco Kurz ha invece auspicato che l'Europa bocci la manovra italiana. Una dichiarazione che Conte ha definito "incauta".
Piazza Affari chiude in rosso, spread a 304 punti base
Intanto, nella prima giornata di contrattazioni dopo il declassamento a Baa3 del rating italiano da parte dell'agenzia di rating Moody's, sia lo spread tra Btp e Bund che Piazza Affari fanno registrare un'inversione di rotta nel pomeriggio dopo un'apertura positiva. Il differenziale in giornata arriva a un massimo di 309,5 punti base, dopo che in mattinata era sceso fino a quota 282, per poi assestarsi a 304 con un rendimento del decennale italiano al 3,48%. Dopo aver guadagnato anche l'1,82%, Piazza Affari chiude in rosso, con il Ftse Mib che ha terminato le contrattazioni in ribasso dello 0,6% a 18.966 punti.