Manovra, accordo sul deficit: 2,1% nel 2020, 1,8% nel 2021

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Le nuove stime dopo il vertice a Palazzo Chigi sulla chiusura del Def. Per il 2019 la cifra resta quella del 2,4%. Conte: "Debito scenderà al 126,5% nel 2021, disoccupazione calerà fino al 7%". Annunciati 20 miliardi per la copertura delle misure cardine

Il debito scenderà di quattro punti in tre anni: il deficit dal 2,4% del 2019 passerà al 2,1% nel 2020 e all'1,8% nel 2021. Con questi primi dati, il governo formalizza il via libera alla nota di aggiornamento al Def, prova a rassicurare i mercati e a convincere l'Europa.

I numeri e le misure

Dopo il vertice sulla manovra che si è tenuto a Palazzo Chigi, il premier Giuseppe Conte ha annunciato in conferenza stampa che "il rapporto tra debito e pil" scenderà "progressivamente sotto il 130% per arrivare fino al 126,5% nel 2021". Sarà invece di 20 miliardi all'anno lo spazio disponibile in manovra per le riforme cardine "per la coesione sociale": 10 miliardi per il reddito di cittadinanza, 7 miliardi  per la riforma della legge Fornero sulle pensioni (VIDEO), due per la Flat tax al 15% per le partite Iva, uno per le assunzioni di forze dell'ordine. Al vertice hanno partecipato il premier Giuseppe Conte, i vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, il ministro dell'Economia Giovanni Tria, il ministro degli Esteri Enzo Moavero e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti.  

Testo già inviato a Bruxelles

Non appena il testo del Def sarà recepito da Bruxelles e dal Parlamento ("Lo abbiamo già inviato", afferma Di Maio), inizierà l'esame delle cifre, che porterà a fine ottobre al primo giudizio dell'Ue. Ma si aprirà anche un nuovo capitolo nelle trattative del governo per il varo della manovra: quota 100 per andare in pensione a 62 anni con 38 di contributi dovrebbe partire a inizio 2019, prima di aprile; il "reddito" nei primi tre mesi - promette Di Maio - dell'anno (VIDEO).

Conte: "Disoccupazione scenderà fino a 7%". Tria: "0,2% investimenti nel 2019, 0,4% nel 2021"

Il premier Giuseppe Conte si spinge a pronosticare una discesa delle disoccupazione "sotto l'8% o il 7" e pone l'accento sulla natura "strutturale" di quella che definisce "una manovra coraggiosa e seria: rilanciamo la crescita, ci sarà un fisco amico, misure nel segno dell'equità, non tagliamo la sanità, prestiamo attenzione alla scuola: tutte misure che ci rendono orgogliosi di essere italiani"(LA SCHEDA DELLA MANOVRA).

Nuove tensioni tra Italia ed Europa

Gli annunci sul Def arrivano dopo un'altra giornata di tensioni fra il governo italiano e l'Unione Europea. Inizialmente il commissario europeo per gli Affari economici Pierre Moscovici aveva accolto positivamente l'intenzione ribadita da Tria di ridurre progressivamente il debito verso l'obiettivo concordato con l'Europa. "La revisione dei conti è un buon segnale", ha detto Moscovici, che però successivamente ha avvertito l'Italia: "Faremo rispettare le regole", che "in Europa sono abbastanza precise e non stupide". Con il 2,4% di deficit/pil (COSA SIGNIFICA), ha rincarato Moscovici, "c'è un rischio che il deficit strutturale non sia nella traiettoria fissata dal patto di stabilità e crescita". E dal commissario non è mancato neanche un attacco sulla situazione politica interna dell'Italia: "Gli italiani hanno fatto la scelta di un governo decisamente euroscettico e xenofobo che, sulle questioni migratorie e di bilancio, tenta di sbarazzarsi degli obblighi europei". Nel frattempo il ministro per gli Affari europei Paolo Savona aveva provato a rassicurare l'Europa: "Non intendo intraprendere alcuna azione contro l'euro, anzi voglio rafforzarlo", garantisce Savona. L'attesa è adesso per la reazione dei mercati.

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