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Salvini visita il multietnico Hotel House: "Va abbattuto"

Politica
Matteo Salvini durante il sopralluogo all'Hotel House di Porto Recanati (Ansa)

Il ministro dell’Interno ha svolto un sopralluogo nel grattacielo a Porto Recanati, che conta circa 500 appartamenti. “Chiederemo un intervento radicale. Non vedo altre soluzioni. Non posso dare tempi se non ho un progetto in mano", ha detto

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Il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha effettuato un sopralluogo all'Hotel House, il grattacielo multietnico di Porto Recanati. "O lo sistemi o lo abbatti. E per esperienza è più facile la seconda. Non c’è una terza via", ha dichiarato. Accompagnato dai vertici delle forze dell'ordine (carabinieri, polizia, guardia di finanza) e dal sindaco Roberto Mozzicafreddo ha incontrato l'amministratore straordinario dell'immobile, che conta circa 500 appartamenti dove abitano 1700 persone. Il grattacielo è stato più volte al centro degli interventi di Salvini per i problemi di degrado, criminalità e sicurezza. Il leader della Lega prima ha parlato con vari residenti e poi è salito all'ultimo piano.

"Chiederemo un intervento radicale"

"Da troppi anni lo stabile è in queste condizioni. Non basta la buona volontà delle amministrazioni locali, della Prefettura e delle forze dell'ordine, come ministero chiederemo un intervento radicale insieme ad altri ministeri", ha dichiarato il vicepremier. "Per quello che mi è dato vedere prevedo l'abbattimento, non vedo altre soluzioni. Non posso dare tempi - ha aggiunto - se non ho un progetto in mano". "Quest'anno l'aumento degli occupanti dell'Hotel House non si è verificato grazie all'effetto deterrente prodotto dal progetto 'Spiagge sicure', che ha coinvolto tra gli altri anche il Comune di Porto Recanati", ha spiegato Salvini, sottolineando che "ora lavoreremo per trovare soluzioni, garantendo diritti ai legittimi proprietari, ma con l'obiettivo di radere al suolo quello che ormai è ricettacolo di spacciatori, ladri e delinquenti".

Il sindaco di Porto Recanati: "Ora un tavolo con il ministero"

"Siamo tutti con te, ma facci lavorare", hanno detto alcuni migranti tra cui nigeriani e pakistani al ministro dell'Interno al termine del sopralluogo. Un residente di origine straniera ha regalato un mazzo di fiori a Salvini. Il sindaco di Porto Recanati Roberto Mozzicafreddo ha assicurato che dal ministro dell'Interno "abbiamo avuto la promessa che un tavolo di concertazione con la presenza del ministero sarà messo immediatamente in piedi: questo per noi è positivo". "Ha capito - ha spiegato il primo cittadino - che occorre mettere in piedi insieme una soluzione definitiva. Le soluzioni possono essere diverse: radicale o no, va concordata prima e una volta deciso si va avanti. Io - ha concluso - sono disponibile già da stasera a lavorare con il ministero".