Fondi Lega, Belsito: "Ho lasciato 40 mln, chiedete a Maroni e Salvini"
Politica"Penso che siano stati spesi", dice in un’intervista al Fatto quotidiano l’ex tesoriere del Carroccio, condannato insieme a Umberto Bossi e tre ex revisori del partito per truffa ai danni dello Stato. “Sono pronto a un confronto” con i due segretari, aggiunge
"Quaranta milioni. Quando me ne sono andato dalla Lega (nel 2012) ho lasciato 40 milioni a saldo contabile". Lo dice in un'intervista al Fatto Quotidiano Francesco Belsito, ex tesoriere della Lega condannato a 4 anni e 10 mesi in primo grado insieme a Umberto Bossi e tre ex revisori del partito per una truffa ai danni dello Stato, stimata in 49 milioni di euro, per rimborsi elettorali non dovuti dal 2008 al 2010 (LE FASI DELL'INCHIESTA). Una somma per la quale il tribunale del Riesame ha disposto il sequestro dei fondi del partito (LE POSSIBILI MOSSE DEL CARROCCIO).
L'ex tesoriere difende il suo operato
"Dopo le mie dimissioni nel 2012 - spiega Belsito, che difende il suo operato - sono entrati nelle casse del partito altri 19 milioni legati alle elezioni del periodo di Bossi, perché i rimborsi erano scaglionati negli anni. E immagino che siano arrivati rimborsi per elezioni successive. Soldi ce n'erano". Alla domanda su dove siano finiti i soldi, Belsito risponde: "Penso che siano stati spesi. Come, non lo so. Non voglio dire che ci sia niente di illecito".
"Sono pronto a un confronto con Maroni e Salvini"
L'ex tesoriere respinge l'idea di parlare per vendetta: "Dico soltanto le cose come stanno. Sono pronto a un confronto con Roberto Maroni e Matteo Salvini. Ma sui fatti. Non vale parlare con i tweet". "Mi hanno scaricato - aggiunge - ma adesso viene il bello. La Lega deve querelare anche il Senatur: ci sarà da ridere". E rivendica: "Gli ho tolto tante castagne dal fuoco. La Lega prima si era lanciata in operazioni rovinose come la banca Credieuronord e il villaggio turistico in Istria". Quindi, un commento anche sul sottosegretario Giorgetti: "Intelligente, preparato. Quello che parlava di economia con Bossi. Il Gianni Letta della Lega. C'era allora e c’è anche adesso, sempre con un ruolo chiave. Credetemi, è lui la mente, più di Salvini. Altro che discontinuità".