Legge di Bilancio, Salvini: "Il reddito di cittadinanza ci sarà"

Politica
Foto d'archivio (Getty Images)

Il vicepremier assicura: "È un tema del M5s. Ma ovviamente ci sarà". Flat tax partirà "dai più piccoli". Di Maio avverte: "Non favorisca i ricchi". Botta e risposta fra i due vicepremier anche sul ddl corruzione. Il leader leghista: "Attenti a processi sommari"

"Il reddito di cittadinanza sarà nella manovra, quella di ieri era una riunione dei temi economici della Lega: il reddito di cittadinanza è una battaglia dei Cinquestelle, non metto becco nei temi altrui, ma in governo siamo in due". Così il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, a Radio Anch'io dopo che nell’elenco stilato dal leader leghista nei giorni scorsi con gli economisti del partito mancava il reddito di cittadinanza (CHE COSA E'). Lacuna che, a stretto giro, aveva portato il vicepremier del M5s Di Maio a commentare: "In Italia ci sono cinque milioni di poveri, otto milioni in povertà relativa, questi sono la priorità della legge di bilancio". Ma i due vicepremier continuano a rivendicare le rispettive priorità. E il confronto si riapre anche sulla flat tax e sul ddl anticorruzione.

"Governo rispetterà vincoli Ue"

In un'intervista al Sole 24 ore, Salvini assicura che il governo rispetterà i parametri imposti da Bruxelles: "Il dibattito sul 2,9% arriva alla fine. Prima ci mettiamo i contenuti. Ma non sforeremo alcunché". Salvini spiega poi come l’obiettivo prioritario resti la riforma della legge Fornero: "Quota 100 da subito per tutti, non solo per equità ma per creare lavoro". Secondo il ministro dell'Interno, il costo per intervenire è di 6-8 miliardi, "ma abbiamo tre anni per fare tutto". "Quota 100 e in alternativa quota 41 (anni di contributi) è una delle nostre priorità perché crea nuovo lavoro mandando persone in pensione", precisa poi Di Maio in mattinata.

Flat tax, priorità per Salvini. Di Maio: "Non favorisca ricchi"

Tra le altre priorità del ministro dell’Interno rimane sicuramente la flat tax che però partirà "dai più piccoli", partite Iva o famiglie. "È il nostro traguardo", sostiene il vicepremier che apre alla proposta pentastellata di una riduzione a tre delle aliquote per dare subito un segnale di cambiamento. Ma proprio sulla flat tax Di Maio avverte: è nel contratto, ma deve "aiutare i più deboli" e non favorire i ricchi.

Riforma legge Fornero: costo per intervenire 6-8 miliardi

Altra priorità per il leader leghista è la pace fiscale. Non solo la rottamazione delle cartelle di Equitalia entro i 100mila euro, ma anche le multe. Si lavora anche all'ipotesi del taglio del cuneo e nel programma si prevede inoltre il mantenimento delle misure di Industria 4.0, "ma estendendone i benefici alle piccole e medie imprese", e via libera a Tap. E ancora, si affronterà la questione delle accise sulla benzina, "con l'obiettivo di annullare gradualmente quelle che hanno compiuto 60-80 anni di storia". Inoltre, "fino a quando gli italiani non avranno l'aliquota al 15%, gli 80 euro resteranno". 

Di Maio: corrotti non vedranno più Stato. Salvini: attenzione a processi sommari

Botta e risposta tra i due vicepremier anche sul tema della corruzione. Al centro del dibattito, il daspo a vita per i corrotti, previsto dal ddl anticorruzione. “Stiamo leggendo e rileggendo il testo: la lotta senza quartiere alla corruzione è una priorità", spiega Salvini. "Ma", aggiunge, "bisogna stare attenti a garantire che fino al terzo grado di giudizio si è innocenti, processi sommari non sono da paese civile". Corrotti e corruttori "non vedranno più lo Stato" assicura invece Di Maio, in un'intervista radiofonica, e spiega che il decreto anti-corruzione sarà varato ''entro la settimana".

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