Il numero uno del Dis sarà ascoltato sui tweet indirizzati al Capo dello Stato lo scorso maggio dopo il suo no a Paolo Savona come ministro dell’Economia. Secondo il Corriere della Sera il dirigente consegnerà un dossier in cui esclude un coinvolgimento russo
Si apre una settimana importante per il caso delle presunte ingerenze russe sulla politica italiana e in particolare degli attacchi web rivolti al capo dello Stato, nella delicatissima fase di formazione del governo. Parte oggi l'indagine del Copasir, il Comitato per la sicurezza della Repubblica, guidato dal deputato dem Lorenzo Guerini. All'ordine del giorno c'e' l'audizione di Alessandro Pansa, direttore generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis). E novità sono attese anche sul fronte giudiziario: l'inchiesta della procura di Roma dovrebbe compiere i primi passi, con l'arrivo sul tavolo dei magistrati del pool-antiterrorismo dell'informativa della polizia postale. Pm dai quali vuole essere sentito nella veste di testimone l'ex premier Matteo Renzi: "Ho molto da raccontare", ha detto intervistato dal Messaggero.
Bombardamemto di tweet
I riflettori del Copasir e dei pm della capitale sono puntati su quel che accadde nella notte tra il 27 e il 28 maggio scorsi: in pochissimo tempo furono creati su Twitter 400 profili, tutti riconducibili a un'unica origine, da cui partirono migliaia di messaggi per chiedere le dimissioni del capo dello Stato. Sergio Mattarella aveva appena rifiutato la nomina di Paolo Savona a ministro dell'Economia e Giuseppe Conte aveva perciò rimesso il mandato a formare il governo. Una scelta giudicata "incomprensibile" dal capo politico del M5S Luigi Di Maio che prospettò la messa in stato d'accusa del presidente della Repubblica. Poco dopo parti' l'attacco via web, condito anche da insulti e offese volgari al capo dello Stato.
Troll
Se sembra probabile che dietro quel bombardamento di tweet ci sia stata una regia unica, è da verificare l'ipotesi che dietro questi attacchi simultanei ci siano stati operatori russi specializzati in troll. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, il capo dell’intelligence consegnerà "un dossier che ricostruisce quanto accaduto la notte tra il 27 e il 28 maggio. Evidenziando come quel bombardamento di tweet non abbia nulla a che fare con il Russiagate, cioè con i troll di Mosca che sarebbero stati utilizzati per influenzare la campagna negli Stati Uniti che ha portato all’elezione di Donald Trump”. Inoltre, scrive sempre il quotidiano di via Solferino, “la prima traccia utile trovata dagli specialisti avvalora la possibilità che a generare l’operazione sia stato un account creato sullo snodo dati di Milano”.