Attacchi a Mattarella sui social, l'antiterrorismo apre un'inchiesta

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L'indagine riguarderà insulti e inviti alle dimissioni comparsi, tra il 27 e 28 maggio scorso, dopo il "no" del capo dello Stato a Savona come ministro dell'Economia. Sarà affidata al pool di magistrati che si occupa dell'antiterrorismo. Sospetti su presunti troll russi

Un'inchiesta sugli attacchi web via social al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. È il fascicolo d'indagine che sarà formalmente aperto dalla Procura di Roma nei primi giorni della prossima settimana. L'indagine sarà affidata al pool di magistrati che si occupa dell'antiterrorismo. A piazzale Clodio è attesa un'informativa della polizia postale.

Gli attacchi dopo il no a Savona come ministro dell'Economia

La vicenda riguarda quanto avvenuto la notte tra il 27 e il 28 maggio scorso, nelle ore in cui Mattarella espresse il suo "no" alla candidatura di Paolo Savona come ministro dell'Economia. Su Twitter si registrarono in pochi minuti circa 300 nuovi profili, sembra tutti riconducibili ad un'unica origine, dai quali partirono migliaia di messaggi di insulti e di inviti alle dimissioni nei confronti del Presidente della Repubblica. L'ipotesi, avanzata inizialmente, che dietro questi attacchi simultanei possano esserci operatori russi specializzati in troll non sembra confermata, scrive il Corriere della sera. Di questa vicenda si occuperà lunedì anche il Copasir, con l'audizione del direttore del Dis, Alessandro Pansa (gli aggiornamenti).

La rete di account sospetti che insultava Mattarella

Alla fine del maggio scorso uno studio aveva segnalato la presenza di una rete di oltre 300 account sospetti che, su Twitter, aveva amplificato e diffuso nei giorni precedenti messaggi contro il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dopo l'opposizione al nome di Paolo Savona e la momentanea rinuncia al mandato di Giuseppe Conte. Gli account "anomali" avevano rilanciato anche hashtag contro il Colle: su Twitter erano comparsi #mattarelladimettiti, #impeachment e #impeachmentmattarella. Questi account avrebbero insomma agito come un megafono per rilanciare i messaggi contro il capo dello Stato. 

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