
Il 24 febbraio del 1990 moriva l'ex capo dello Stato, uno dei più amati dal popolo italiano. Partigiano e membro dell'Assemblea costituente, fu eletto alla presidenza della Repubblica l’8 luglio 1978 con 832 voti su 995, la maggioranza più larga della storia

Il 24 febbraio 1990 moriva Sandro Pertini, ex presidente della Repubblica. Fu eletto nel 1978 dal Parlamento con una maggioranza schiacciante, 832 voti su 995: la più larga nella storia repubblicana. Partigiano, socialista e tra i padri fondatori della Repubblica, è stato uno dei capi di Stato più amati di sempre
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Nato a San Giovanni di Stella, in provincia di Savona, il 25 settembre 1896, Sandro Pertini morì all'età di 93 anni a Roma per poi essere sepolto nella sua città natale

La sua militanza politica iniziò nel 1918 con l'iscrizione al Psi. Negli anni successivi fu impegnato nella lotta al fascismo. Proprio a causa della repressione, nel 1925 fu condannato a otto mesi di carcere, e quindi costretto all'esilio in Francia dove continuò la sua lotta. (Nella foto Sandro Pertini e la moglie Carla Voltolina)

Nella Resistenza fu attivo a Roma, in Toscana, Valle d'Aosta e Lombardia. Fu anche insignito con una medaglia d'oro al valore militare

Nel 1978 fu eletto presidente della Repubblica. Per l’elezione di Pertini furono necessari 16 scrutini. Fu il primo socialista a essere eletto al Quirinale, ma il primo a indicarlo non fu il segretario del Psi Craxi, bensì il comunista Berlinguer. Nel discorso in occasione del giuramento, spiccano il ricordo di Aldo Moro, assassinato soltanto due mesi prima, e il richiamo alla pace: “Si svuotino gli arsenali di guerra, sorgente di morte, si colmino i granai, sorgente di vita”
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Quella del luglio 1978 è un’Italia inquieta e appena sconvolta dal rapimento e dall’uccisione del presidente della Dc Aldo Moro, per mano delle Br. Il 15 giugno 1978, su una scena politica già convulsa, arriva la notizia delle dimissioni del presidente della Repubblica Giovanni Leone, costretto a lasciare il Quirinale sei mesi prima della scadenza naturale del mandato in seguito allo scandalo Lockheed
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Nel 1978 Pertini ha 81 anni. Dopo il ruolo attivo svolto nella Resistenza durante la Guerra di Liberazione, aveva assunto le redini del Partito socialista (allora Psiup), di cui era diventato segretario nel 1945. Il 2 giugno 1946 era stato eletto deputato nell’Assemblea costituente e ha contribuito alla stesura degli articoli del Titolo I della Costituzione, la parte sui rapporti civili. Nell’Italia repubblicana è stato due volte presidente della Camera

Quello del settennato di Pertini resta per l’Italia un periodo molto delicato. Nella foto, Pertini rende omaggio alle vittime della strage di Bologna del 2 agosto 1980 durante i funerali di Stato. Nella strage persero la vita 85 persone
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Nel novembre 1980 l’Italia fu sconvolta dal terremoto in Irpinia, che provocò 8.848 morti. Resta memorabile il discorso alla nazione di Pertini la sera del 27 novembre 1980, quando denunciò i ritardi nei soccorsi e invitò tutti gli italiani a prestare aiuto agli sfortunati connazionali: “Qui c’entra la solidarietà umana, tutte le italiane e gli italiani devono mobilitarsi per andare in aiuto”
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Pertini fu un presidente vicino ai cittadini, con uno stile diretto e amichevole. È rimasta impressa nella memoria degli italiani la sua presenza ai tentativi di salvataggio del piccolo Alfredino Rampi, il bambino di sei anni di Vermicino caduto in un pozzo nel 1981, dove perse la vita dopo tre giorni. Nelle ore precedenti Pertini tentò di rincuorare personalmente il bimbo, incitandolo a resistere
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Pertini fu sposato dal 1946 fino alla sua morte, nel 1990, con Carla Voltolina, partigiana conosciuta a Milano dove il futuro capo dello Stato si trovava come rappresentante del Comitato di liberazione nazionale. Carla Voltolina è scomparsa nel 2005

Quando si parla di Pertini non si può non parlare di calcio, e più precisamente dei Mondiali del 1982 che videro trionfare l’Italia. Indelebili, nella memoria degli italiani, le immagini del presidente che esulta durante la finale di Madrid contro la Germania di fronte a un impassibile re spagnolo Juan Carlos

Altrettanto iconica è l’immagine della partita a carte sull’aereo di ritorno della Nazionale con Dino Zoff, Franco Causio, e il ct Enzo Bearzot

Nel 1981, Pertini affidò l’incarico di formare un governo al repubblicano Giovanni Spadolini, in seguito alla caduta del governo Forlani a causa dello scoppio dello scandalo della loggia P2. Dal 10 dicembre 1945, data di giuramento del primo governo De Gasperi, la presidenza del Consiglio era stata sempre affidata a esponenti della Dc, ininterrottamente per più di 35 anni

Nel 1983, dopo un tentativo andato a vuoto nel 1979, Pertini diede l'incarico di formare il governo al leader del Psi Bettino Craxi. Il 4 agosto il primo governo a guida socialista si presentava al Quirinale per il giuramento. Per due anni, e per la prima volta nella storia d'Italia, furono socialisti sia il presidente della Repubblica, sia il presidente del Consiglio dei ministri

Come da consuetudine per un presidente della Repubblica, Pertini nominò diversi senatori a vita. Tra questi il drammaturgo napoletano Eduardo De Filippo nel 1981 (nella foto). E poi il giornalista e politico Leo Valiani, Camilla Ravera (contribuì a fondare il Pci), il critico letterario Carlo Bo e il politologo Norberto Bobbio

29 giugno 1985: il giorno del commiato. Sandro Pertini si dimette pochi giorni prima della scadenza naturale del suo mandato per permettere l'immediato insediamento di Francesco Cossiga, appena eletto suo successore. Pertini lascia il Quirinale commosso dopo aver salutato i suoi collaboratori. Come previsto dalla Costituzione, al termine del mandato diventa senatore a vita

La presidenza di Sandro Pertini rimase nella storia anche per via del suo stile diretto e impegnato: non una semplice figura istituzionale. (Nella foto Sandro Pertini e Gianni Agnelli)

"Non è necessario essere socialisti per amare e stimare Pertini. Qualunque cosa egli dica o faccia, odora di pulizia, di lealtà e di sincerità", scrisse di lui Indro Montanelli. (Nella foto Sandro Pertini e Ronald Reagan)

Anche a 30 anni dalla sua scomparsa, Sandro Pertini è considerato tra i presidenti della Repubblica più amati dagli italiani