In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Alfonso Bonafede, chi è il ministro della Giustizia

Politica

Siciliano, soprannominato “mister Wolf” per la sua vicinanza a Luigi Di Maio, è avvocato al Foro di Firenze. Nel 2009 ha sfidato Matteo Renzi alle comunali del capoluogo toscano. Lavora nella stessa università di Conte ed è stato lui ad avvicinarlo ai pentastellati

Condividi:

Siciliano di nascita, toscano di adozione, il deputato del M5s Alfonso Bonafede, oltre che il nuovo ministro della Giustizia del governo Conte  (GIURAMENTO MINISTRI - FOTO -  VIDEO), è uno dei parlamentari più fidati e vicini al capo politico del MoVimento, Luigi Di Maio, tanto da essere soprannominato per questo il “mister Wolf” a 5 Stelle. Ha fatto parte del direttorio politico M5s nella scorsa legislatura e, una volta, sciolto l'organismo, ha seguito le complicate vicende del Campidoglio fungendo da interfaccia sia con i parlamentari sia con Beppe Grillo e Davide Casaleggio.

Gli studi e il lavoro da avvocato

Avvocato, è nato a Mazara del Vallo il 2 luglio del 1976, ma dal 1995 abita a Firenze dove si è laureato in Giurisprudenza e dove è rimasto collaboratore come cultore di Diritto Privato e ha conosciuto Giuseppe Conte, docente di privato nello stesso ateneo, avvicinandolo al M5s. Nel 2006 ha conseguito il dottorato di ricerca presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Pisa e dallo stesso anno è avvocato presso il Foro di Firenze con uno studio autonomo.

La storia politica

L'attività politica la inizia nel 2006 quando entra a far parte del gruppo degli “Amici di Beppe Grillo” del Meet-up di Firenze. Tre anni dopo si candida alle comunali del capoluogo toscano contro Matteo Renzi, arrivando solo all'1,8%. Candidato come capolista alla Camera per il M5s nella circoscrizione Toscana come "più votato" alle parlamentarie on line, ha preso 227 voti su un totale di 1.300 in tutta la regione. Alle politiche del 2013 entra in parlamento come deputato. Per tutta la legislatura ricopre il ruolo di vice presidente della commissione Giustizia. Da deputato, si fa promotore di una legge sulla class action che approvata alla Camera è poi sfumata al Senato. Nel 2016 insieme a Riccardo Fraccaro e Giancarlo Cancelleri entra a far parte del gruppo di coordinamento e supporto dei comuni governati dai Cinquestelle costituito da Di Maio, allora responsabile degli enti locali del Movimento, occupandosi del centro e della Sardegna e poi puntando i riflettori anche su Roma. È inoltre responsabile della funzione “Scudo della Rete” nella piattaforma Rousseau. Alle elezioni del marzo 2018, nuovamente candidato alla Camera nel collegio uninominale di Firenze-Novoli-Peretola, viene presentato da Di Maio come guardasigilli dell'eventuale governo M5S.