Sul blog di Beppe Grillo, i pentastellati sottolineano come le testate abbiano pubblicato due articoli partendo da una ricerca di Marco Carrai, fonte vicina a Renzi secondo il Movimento. Nel frattempo, il garante della privacy: "Non sia un algoritmo l'arbitro di verità"
Non si fa attendere la risposta del M5s all'attacco di Renzi durante la Leopolda in tema di fake news: "Buzzfeed e il New York Times pubblicano due articoli spacciandoli per inchieste giornalistiche sulle fake news partendo da una ricerca condotta da un dipendente di Marco Carrai, fonte, vista la sua estrema vicinanza a Renzi, piuttosto discutibile. E lo fanno proprio alla vigilia della Leopolda, aperta all'insegna delle fake news, puntando il dito ancora una volta contro il M5S". Così il M5s sul blog di Grillo dove attacca: "Diciamocelo chiaramente: sembra un giochino apparecchiato su misura al segretario del Pd, oramai in caduta libera". Sul tema interviene anche il garante della privacy: "Evitare di attribuire ad un algoritmo il compito di ‘arbitro della verità’ in materia di fake news".
Di Maio: "Più che le fake news mi preoccupa il voto di scambio"
Il tema delle fake news è stato ripreso anche da Luigi Di Maio, leader del Movimento 5 stelle, che durante una trasmissione radiofonica ha risposto alle parole di Renzi il quale, nel discorso di chiusura della Leopolda, era ritornato sulla polemica delle notizie false accusando i pentastellati: "Ho letto più volte che sia alcuni quotidiani, sia alcuni leader di partito sono preoccupati per l'esito delle elezioni politiche perché potrebbe essere condizionato dalle false notizie. A me preoccupa più il voto di scambio che le bufale, ma questo non è un tema da sottovalutare".
"Se Renzi ha perso il referendum è perché ha governato con le fake news"
"Se Renzi ha perso il referendum, ha perso le comunali, le regionali in passato e sta per perdere le politiche è perché pure lui ha governato con le fake news facendo delle promesse agli italiani che non ha mai mantenuto e addirittura diffondendo delle notizie non vere. La scheda elettorale del Senato con cui lui promuoveva il sì al Referendum non è mai esistita". Così Luigi De Maio ha rincarato la dose nei confronti del leader del Partito Democratico per poi aggiungere: "C'è una bruttissima prassi della politica italiana per cui ogni volta che c'è un problema si vuole fare una nuova legge. In realtà per combattere le fake news basterebbe una Rai libera dai partiti, degli editori puliti che gestiscono i giornali e una cultura dell'informazione politica che porti avanti la verità".
Le parole di Renzi e la polemica per l’immagine di Boschi
"Cari amici dell'opposizione, vi abbiamo sgamato". Così aveva esordito Matteo Renzi durante il discorso alla Leopolda riferendosi al tema delle fake news: "Di Maio ha detto che vuole gli osservatori Osce giacché ha il telefono in mano chiami anche i Caschi Blu e la Croce Rossa; ma chiami anche la Casaleggio e Associati da dove continuano a postare quelle schifezze, visto che lui continua a taggarli". La polemica era nata qualche giorno prima quando due account apparentemente legati al Movimento 5 stelle avevano pubblicato un’immagine falsa in cui si vedeva Maria Elena Boschi al funerale di Totò Riina. Lo stesso Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri aveva chiesto un chiarimento a Luigi Di Maio su Twitter.
Garante privacy: "Ci sono spazi per una legislazione più puntuale"
"Quello che bisogna evitare", nel trattamento delle fake news - ha detto Antonello Soro, garante della privacy -, è " da un lato attribuire ai gestori delle piattaforme digitali il ruolo di semaforo, lasciando loro una discrezionalità totale nella individuazione di contenuti lesivi, dall'altro evitare di attribuire ad un algoritmo il compito di 'arbitro della verità' in materia di fake news. Poi aggiunge: "Ci sono spazi perché la legislazione diventi più puntuale, tutte le volte che si sposta il faro dal regime off line a quello online". Il presidente dell'Autorità garante per la protezione dei dati personali ha precisato: "Uno dei temi è quello della tempestività degli interventi". Infine, sul cyberbullismo: "È stato disciplinato da una legge recente: sicuramente esistono altri margini".