Campania, accolto il ricorso: De Luca può governare

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Il presidente era stato fermato per la Legge Severino: “Si ripristina il rispetto della volontà popolare”. Ora potrà nominare la Giunta. I giudici, che hanno sospeso provvisoriamente il provvedimento firmato da Renzi, decideranno nel merito il 17 luglio

Vincenzo De Luca può governare. Il tribunale di Napoli, infatti, ha accolto il ricorso d'urgenza presentato dal neo-eletto governatore della Campania. De Luca, che era stato sospeso per effetto della Legge Severino, potrà quindi partecipare al primo Consiglio, previsto per il 29 giugno e poi rinviato, e nominare la Giunta. La nuova data per l’insediamento del Consiglio regionale della Campania dovrebbe essere il 9 o il 10 luglio.

Provvedimento sospeso – Il tribunale ha sospeso provvisoriamente l'efficacia del provvedimento di sospensione e ha fissato per il 17 luglio l'udienza collegiale per la conferma, la modifica o la revoca dello stesso. Respinto dal Tar, invece, un ricorso d'urgenza presentato dai consiglieri regionali del M5s. "Si ripristina il rispetto della volontà popolare e si apre la fase del lavoro e dell'impegno amministrativo pieno", ha scritto De Luca su Facebook.

L’avvocato: “Estrema soddisfazione” – L’avvocato Lorenzo Lentini, legale del presidente campano, ha parlato di “estrema soddisfazione” sia “per l'esito favorevole del ricorso” sia “per i tempi celeri della giustizia”. Era stato lui, insieme ai colleghi Giuseppe Abbamonte e Antonio Brancaccio, a presentare due giorni fa il ricorso d'urgenza contro il decreto, firmato dal premier Matteo Renzi, che prevedeva la sospensione di De Luca dalla carica di governatore. Il Tribunale, accogliendo il ricorso, “ha reintegrato De Luca e ha riconosciuto i profili di illegittimità costituzionale della legge Severino", ha detto l’avvocato.

La nota del tribunale – Il provvedimento è stato annunciato anche da Ettore Ferrara, presidente del tribunale di Napoli. “Atteso l'evidente rilievo mediatico assunto in questi giorni dalla questione e l'interesse pubblico sotteso – si legge in una nota – comunico che con decreto 'inaudita altera parte' depositato oggi dal presidente della sezione competente a provvedere, il Tribunale ha sospeso provvisoriamente l'efficacia del provvedimento fissando per il giorno 17 luglio l'udienza dinanzi al Collegio per la comparizione delle parti e per la conferma, la modifica o la revoca del decreto stesso”.

Cantone: "Legge Severino da rivedere" – Sulla vicenda è intervenuto anche Raffaele Cantone, presidente dell'Autorità Anticorruzione. “Rispetto la decisione del giudice e non entro nel merito”, ha detto. E sulla Legge Severino: “È da rivedere, ma le modifiche necessarie non riguardano tanto la sospensione, quanto altri aspetti. Noi abbiamo chiesto alla presidenza del Consiglio di costituirsi a difesa della sospensione, che riteniamo utile. Sarà la Corte Costituzionale a definire gli ambiti in cui si applica”. A meno di “3 anni dall'entrata in vigore della legge 190 – ha aggiunto – si riscontrano problematiche e dubbi applicativi”. Legge Severino e norme attuative sono strumenti centrali di prevenzione, ha concluso, ma servono “interventi legislativi per consentire una loro reale efficacia ed utilità”. Cantone ha presentato la sua relazione al Parlamento. “Il 90 per cento delle amministrazioni ha adottato un piano anticorruzione, ma la qualità dei documenti è in molti casi insufficiente per metodo, sostenibilità ed efficacia”, ha spiegato.

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