Fisco, ancora polemica sulla norma "salva-Berlusconi"

Politica

Grillo sul blog: l'ex cavaliere "ventriloquo e Renzi burattino". I cinquestelle attaccano anche in Aula: "Palazzo Chigi sembra un rione in mano alla camorra" dice Di Battista. Il Pd replica con Verini: "Non siamo noi a fare leggi ad personam"

Il nodo legato alla responsabilità della norma che rischia di cancellare gli effetti della condanna per frode a Silvio Berlusconi mantiene alto lo scontro politico mentre la polemica arriva alla Camera con i Cinque Stelle che attaccano il governo e, sul blog di Grillo, definiscono il premier un "burattino" nelle mani di un "ventriloquo" come l'ex Cavaliere.

Norma salva-berlusconi, esplode la polemica - L'eco della 'soluzione 3 per cento' (l’articolo 19 bis del decreto legislativo in materia fiscale prevede l’esclusione della punibilità "quando l’importo delle imposte sui redditi evaso non è superiore al 3% del reddito imponibile dichiarato") si fa sentire anche in una Montecitorio praticamente deserta, nel corso della miniseduta convocata per 'incardinare' il Milleproroghe ma che consegna agli atti anche una commemorazione di Pino Daniele (da parte dell'azzurro Simone Baldelli) e un'evocazione di tutt'altro segno della sua Napoli. Quella usata da Alessandro Di Battista per accostare Palazzo Chigi a "uno di quei rioni in mano alla camorra dove nessuno sa nulla all'inizio e poi, alla fine, qualcuno parla per proteggere qualcun altro".

Botta e risposta M5S-Pd - "Renzi ha appena ammesso di averla fatta inserire lui l'oscena norma salva Berlusconi" dice Di Battista. E la 'prova' che la norma fosse concordata tra il premier e il Cav, continua, l'ha data Verdini: "E' lui che ha fatto inserire la norma" e a raccontarlo al M5s sono "esponenti di FI e NCD perché noi possiamo denunciarle e loro non possono farlo". Ma il Pd reagisce. "Non è questo il Governo che fa leggi ad personam" sbotta a Montecitorio Walter Verini. E chi lo fa, conclude, "è veramente in malafede" (VIDEO).

Governo sotto accusa -
Oltre al M5S, anche la Lega non perde l'occasione per il suo affondo. E non si tira indietro nemmeno la minoranza interna del Pd. "Aiuta Grillo chi commette degli errori madornali come quelli contenuti nel decreto" attacca ad esempio Alfredo D'Attorre. Matteo Salvini ironizza: "Renzi non sapeva niente. Voi gli credete?".

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