Dal bonus bebè al Tfr in busta paga: la manovra in pillole

Politica

Le imprese che assumeranno pagheranno zero contributi; pensioni il 10 del mese solo per chi ha più trattamenti; tagli orizzontali a ministeri per 1 mld. Ecco le norme principali della Legge di Stabilità inviata alle Camere. LA SCHEDA

Tfr, bonus mamme, pagamento il 10 delle pensioni solo per chi riceve più di un trattamento. E poi un aumento 'di salvaguardia' dell'Iva che vale 12,6 miliardi nel 2016 che il governo deve 'sminare' a più sconti contributivi per arrivare ad 1 milione di neo assunti. Ecco in 'pillole' le norme principali della Legge di Stabilita' inviata alle Camere.

Tfr in busta paga - La novità scatta dal primo marzo del prossimo anno e sarà in vigore fino al 30 giugno 2018. Una volta optato per il Tfr in busta ogni mese, assoggettato a tassazione ordinaria, la scelta è irrevocabile. Esclusi i lavoratori pubblici, i lavoratori domestici e quelli del settore agricolo. Bisogna lavorare da almeno 6 mesi.

Bonus mamme - Per tutti i nati (o adottati) dal 1 gennaio 2015 al 31 dicembre 2017 arriva un bonus da 960 euro l'anno, 80 euro al mese, fino al terzo anno (di età o di adozione) con limite a 90mila euro di reddito familiare (che non vale dal quinto figlio in su). Intervento che per le fasce medio basse (fino a 26.000 euro) si somma al bonus Irpef, visto che il bonus è esentasse. Va richiesto all'Inps. Per il 2015 anche fondo da 298 milioni per altri interventi a favore della famiglia.

Zero contributi neoassunti, fino a 8.060 euro -
Si punta a un milione di neo assunti. Le imprese che assumono nel 2015 potranno godere dell'azzeramento dei contributi a loro carico per tre anni (ma con un tetto a 8.060 euro). Stanziato 1 miliardo l'anno tra 2015 e 2017 e 500 milioni per il 2018

Pensioni - Saranno pagate il 10 del mese dall'Inps, ma questo riguarderà solo coloro che hanno un doppio trattamento, magari anche dall'Inpdap.

12,6 mld aumento Iva 2016 da sterilizzare - L'aumento dell'Iva di due punti a partire dal 2016, messo dal governo come clausola di salvaguardia, vale 12,8 miliardi il primo anno e 19,2 miliardi nel 2017 per arrivare a 21,2 miliardi nel 2018. Il governo lo dovrà azzerare il prossimo anno.

80 euro strutturali - Il bonus Irpef diventano strutturali ma si trasforma in detrazione (nel bilancio dello Stato passano da maggiore spesa a minore entrata). La platea resta immutata, 10 milioni di italiani tra gli 8.000 e i 26.000 euro di reddito.

Tasse su rendite - Con uno stretto legame all'operazione Tfr, la tassazione sui rendimenti dei fondi pensione "dal periodo d'imposta 2015" passa dall'11 al 20%. Sui redditi da rivalutazioni dei fondi per il Tfr la tassazione passa invece dall'11 al 17%.

Via costo lavoro da Irap - La componente lavoro diventa deducibile dall'imponibile Irap, ma si cancella il taglio del 10% introdotto con il dl Irpef. L'aliquota torna quindi al 3,9% gia' da quest'anno.

Salta riforma maturità - Risorse per la stabilizzazione dei precari (1 miliardo il prossimo anno, 3 a dal 2016). Salta invece la riforma delle commissioni per gli esami di maturità, che arriverà con un provvedimento successivo.

Tagli 4 mld - Le Regioni contribuiranno con 4 miliardi. Si tratta ancora sulla composizione dei tagli. Oltre 6 miliardi di tagli dai ministeri.

Ministeri, anche tagli semi-lineari - Per i ministeri arrivano anche tagli lineari, con una riduzione delle proprie dotazioni di circa 1 miliardo nel 2015. La Difesa taglia 500 mln.

Tagli mirati - Da Corte dei Conti a Csm, ma anche su crediti d'imposta per farmacie o opere d'ingegno: tanti i tagli mirati.

Contratto statali, ancora uno stop - Contratto del pubblico impiego congelato fino a dicembre 2015. Magistrati, avvocati, procuratori dello Stato, personale militare e delle Forze di polizia, diplomatici sono esclusi dal blocco degli scatti.

300mln per ricerca e sviluppo -
Credito d'imposta al 25%, fino al 50% per universita' e enti di ricerca. Fino al 2019.

Resiste ecobonus - Prorogato per il 2015 lo sconto al 65% per gli interventi di efficienza energetica, valido anche per i condomini, così come quello per le ristrutturazioni che si ferma però al 50%. Ok anche al bonus mobili-elettrodomestici.

Cambia fisco per i minimi -
Addio a forfettini e forfettoni. Per artigiani e micro-imprese arriva il forfait unico al 15% per sostenere 900mila partite Iva. Non ha più limiti di tempo e di età, ed è esteso a ricavi fino a 40mila euro (secondo i settori).

Subito 50mln a Giustizia - Arriva un fondo ad hoc. Le risorse raddoppiano l'anno successivo per poi arrivare a quota 120 milioni nel 2017. Le spese per i tribunali non saranno più a carico dei Comuni ma dello Stato (stanziati 250 milioni).

2 miliardi per Jobs Act - Creato un fondo ad hoc per sostenere la riforma del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali, inclusi quelli in deroga.

Reverse charge maxi o tasse - Il meccanismo di reverse charge per il pagamento dell'Iva è allargato, per 4 anni, a pulizie, edilizia, gas, energia elettrica. Si punta anche alle operazioni verso la P.a. ma serve l'ok alla deroga dalla Ue. Se l'autorizzazione non dovesse arrivare scatterà un aumento delle accise sulla benzina per circa 1 miliardo (988 milioni).

Cambiano controlli -
I controlli fiscali avranno l'obiettivo di aiutare il contribuente all'auto-correzione e concentrare il contrasto su frodi e contribuenti meno collaborativi. Arriva il 'ravvedimento lunghissimo' e semplificazioni per adempimenti Iva.

Rai vende immobili; Fs investe - La Rai "puo' cedere sul mercato attività immobiliari e quote di società. Fs investirà risorse da cessioni sulla rete ferroviaria.

Salta intervento forestali - Saltano i 140 milioni, previsti nelle prime bozze, per i forestali calabresi. Restano invece 100 mln per Lsu di Palermo e Napoli.

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