Tasi, sì del Cdm a "decreto ponte" per rinvio prima rata

Politica
Il premier Renzi saluta da una finestra di Palazzo Chigi prima del Cdm

Approvato un testo uguale all’emendamento già inserito nel dl Irpef, in attesa che il Parlamento lo converta. Per i Comuni che hanno deliberato l’aliquota entro il 23 maggio, rimane l’obbligo di pagamento entro il 16 giugno. Per gli altri rinvio a ottobre

Via libera del Consiglio dei ministri al decreto che rinvia il pagamento della prima rata della Tasi al 16 ottobre nei Comuni “ritardatari”, che non hanno ancora deliberato l'aliquota. Si tratta di un “decreto ponte”, fotocopia dell'emendamento già inserito nel dl Irpef, in attesa che il Parlamento lo converta.
Le deroghe per il 2014 - Il testo del decreto approvato in Cdm stabilisce che dal 2015 i Comuni assicurino “la massima semplificazione degli adempimenti per i contribuenti, rendendo disponibili i modelli di pagamento preventivamente compilati”. Rimane, per i Comuni che hanno già deliberato l'aliquota entro il 23 maggio, l'obbligo di pagamento entro il 16 giugno 2014. Rinviato al 16 ottobre, invece, il pagamento per i Comuni che non hanno ancora deliberato. Se le delibere non arriveranno entro il 10 settembre, l'imposta “sarà dovuta applicando l'aliquota di base pari all'1 per mille e sarà versata in un'unica soluzione il 16 dicembre 2014”. Sempre nel caso della mancata determinazione, “la Tasi dovuta dall'occupante sarà nella misura del 10 per cento dell'ammontare complessivo del tributo, determinato con riferimento alle condizioni del titolare del diritto reale”.

Perché un “decreto ponte” - Il testo approvato d’urgenza dal Consiglio dei ministri serve perché il decreto Irpef, all’esame della Camera dopo il via libera al Senato, potrebbe non essere convertito prima della scadenza del 16 giugno. Ma il provvedimento, probabilmente, andrà a morire: quando le disposizioni contenute nel decreto Irpef diventeranno legge, infatti, non sarà necessaria la conversione.

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