Libertà di stampa, la classifica 2024 di Reporter Senza Frontiere: l'Italia al 46° posto

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In occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa, l'organizzazione no-profit ha stilato, come ogni anno, la classifica globale dei Paesi in cui l'attività giornalistica è sottoposta a limitazioni o censure. Stando agli ultimi dati, nel 2024 l'Italia è scesa di 5 posizioni rispetto al 2023, e ora si trova al 46° posto su 180

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Oggi, 3 maggio, in tutto il mondo si celebra la Giornata mondiale della libertà di stampa, una ricorrenza che punta a rimarcare l'importanza di un'informazione libera e indipendente. Come ogni anno, Repoter Senza Frontiere (RFS) ha stilato la classifica globale dei Paesi in cui l'attività giornalistica è sottoposta a limitazioni o censure. Stando all'Indice mondiale sulla libertà di stampa prodotto da RFS, nel 2024 l'Italia è scesa di 5 posizioni rispetto all'anno precedente e, attualmente, si trova al 46° posto, su 180. Come riferisce lo studio, a influire sarebbe stato soprattutto il fatto che “un membro della coalizione parlamentare al potere sta cercando di acquisire la seconda più grande agenzia di stampa, Agi”, riferendosi al deputato leghista Antonio Angelucci.

L'indice mondiale sulla libertà di stampa 2024

Come si legge nell'analisi di Repoter Senza Frontiere, la libertà di stampa in tutto il mondo nel 2024 risulta minacciata proprio da coloro che dovrebbero esserne i garanti: le autorità politiche. Questa constatazione si basa sul fatto che, dei cinque indicatori utilizzati per stilare la classifica, è proprio quello politico ad aver subito un calo maggiore, con una diminuzione globale di 7,6 punti. Secondo il rapporto dell'organizzazione no-profit, nel 2024 si è registrata una “chiara mancanza di volontà politica da parte della comunità internazionale di far rispettare i principi di tutela dei giornalisti, in particolare la Risoluzione 2222 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”. Anche la guerra in Medioriente non ha aiutato, a causa del numero da record di violazioni contro i giornalisti e i media negli ultimi 12 mesi: più di 100 reporter palestinesi infatti sono stati uccisi dalle forze di difesa israeliane, di cui almeno 22 mentre erano in servizio.

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I Paesi più liberi

I Paesi in cui la libertà di stampa è “buona” sono tutti membri dell'Unione Europea, che ha adottato la sua prima legge sulla libertà dei media (Media Freedom Act). Al primo posto della classifica sulla libertà di stampa troviamo la Norvegia, il Paese in cui il giornalismo risulta essere più libero e autonomo, seguita da Danimarca (2° posto) e Svezia (3°). La libera informazione viene però messa più a dura prova in Ungheria, Malta e Grecia, i tre Paesi Ue più bassi in classifica.

Spostandoci oltreoceano, si registra un notevole calo in una delle maggiori potenze mondiali, gli Stati Uniti, scesi di ben 10 posizioni e attualmente al 55° posto.

I Paesi più censurati

Le ultime tre posizioni della classifica sono occupate dall'Afghanistan (178°, al terzultimo posto), in cui i giornalisti vengono incessantemente perseguitati, dalla Siria (179°) e, infine dall'Eritrea che, ultima in classifica in 180° posizione, risulta essere il Paese in cui la libertà di stampa è maggiormente minacciata. Come rivela l'Indice della libertà di stampa di RSF, la regione del Maghreb-Medioriente è quella in cui si registra la situazione peggiore, seguita dalla regione Asia-Pacifico, dove il giornalismo è soffocato dai governi autoritari, e l'Africa. Situazione grave anche in Russia (che ricopre il 162° posto), dove quasi tutti i media indipendenti sono stati banditi, dichiarati “organizzazioni sgradite” o sottoposti alla censura militare.  

Taha Siddiqui, award-winning Pakistani journalist, poses for a photograph on the bank of the River Seine in Paris, France, on Sunday, July 8, 2018.. Siddiqui fled to France with his family after surviving an attempted armed abduction on a busy highway in Islamabad. Photographer: Marlene Awaad/Bloomberg via Getty Images

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