Il ddl supera l’esame di Palazzo Madama, dopo la fiducia posta dal governo, con 160 voti a favore e 133 contrari. Il provvedimento è atteso ora a Montecitorio per l’ok definitivo. Delrio: "Un Paese più semplice e capace di dare risposte". COSA CAMBIERA'
Renzi: “Dare un messaggio forte” - "Oggi giornata importante per le Province", aveva twittato in mattinata Renzi, prima che il Consiglio dei ministri si riunisse d'urgenza per autorizzare la sua prima richiesta di fiducia al Palazzo Madama, dove la maggioranza è più esigua che alla Camera. "E' il momento di dare un messaggio forte, chiaro e netto: 3.000 posti in meno ai politici è la premessa per tornare a dare speranza e fiducia ai cittadini", ha detto più tardi il premier in vista al comune calabrese di Scalea, stimando in 160 milioni di euro il risparmio sul personale politico e in altri 600-700 milioni quello dell'accorpamento delle funzioni provinciali in altri enti.
I tweet del sottosegretario Delrio e del ministro Boschi:
un Paese più semplice e capace di dare risposte. non più elezioni per le province e dopo 30 anni le Città metropolitane #laSvoltabuona
— Graziano Delrio (@graziano_delrio) 26 Marzo 2014
Sì del Senato al superamento delle province. 3000 poltrone in meno #lavoltabuona
— maria elena boschi (@mariaelenabosch) 26 Marzo 2014
Cosa cambia - Secondo le nuove norme, le province perdono quasi tutte le competenze operative a beneficio delle nuove città metropolitane e delle unioni di comuni e, soprattutto, i relativi organi saranno eletti soltanto dai sindaci e consiglieri comunali del relativo territorio tra di loro. Anche gli organismi delle città metropolitane e delle unioni di comuni saranno composte da sindaci senza ulteriori spese, dice il ddl. L'obiettivo di Renzi è quello di far approvare la legge in tempi rapidissimi, per evitare che all'election day del 25 maggio - rinnovo del Parlamento europeo e delle giunte di diversi comuni - si voti anche per le province (in palio ce ne sarebbero oltre 50).