G7 Ambiente Torino: c'è accordo per stop carbone tra il 2030 e il 2035

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È arrivato il documento finale siglato alla Reggia di Venaria. C'è l'impegno a "eliminare progressivamente la generazione di energia a carbone durante la prima metà degli anni 2030 o in un periodo coerente con il mantenimento dell'aumento della temperatura entro un grado e mezzo". Il ministro Pichetto Fratin: "Un'operazione ponte tra la Cop 28 e la Cop 29 di Baku"

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Si chiude il G7 Ambiente, Energia e Clima di Torino. Oggi, 30 aprile, è arrivato l’accordo finale siglato alla Reggia di Venaria. Confermate le anticipazioni: i Paesi si impegnano a "eliminare progressivamente la generazione di energia a carbone durante la prima metà degli anni 2030 o in un periodo coerente con il mantenimento dell'aumento della temperatura entro un grado e mezzo". Il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin in conferenza stampa ha parlato di "un lavoro intenso”, sottolineando "un passo avanti rispetto alla Cop 28 di Dubai” e una sorta di ponte verso “la Cop 29 di Baku". Messo nero su bianco nel documento finale anche lo sforzo per "una riduzione del 75% delle emissioni globali di metano" da combustibili fossili, anche "riducendo l'intensità delle emissioni di metano delle operazioni petrolifere e sul gas entro il 2030". I Paesi spingeranno inoltre per "sostenere la triplicazione della capacità globale di energia rinnovabile". Tra gli impegni presi anche l'intenzione di sbloccare finanziamenti per il clima nell'ordine di "migliaia di miliardi", riconoscendo le sfide che i Paesi vulnerabili stanno affrontando in relazione agli impatti climatici.

La Coalizione per l'acqua

Nasce poi "la Coalizione del G7 per l'acqua", che punta ad "affrontare la crisi idrica globale": i ministri spiegano che "mira a identificare obiettivi e strategie comuni, a catalizzare ambizioni e priorità condivise per affrontare la crisi idrica globale e a integrare l'acqua e la sua rilevanza intersettoriale in modo efficace e coerente nei forum e nei processi esistenti, anche attraverso aumentare l'attenzione politica sull'acqua a livello globale, aumentare l'impatto del G7 e integrare altre iniziative globali".

Il nucleare

Dal G7 nasce anche una sponda per sostenere l'avvio del nucleare di nuova generazione. "Per quei Paesi che scelgono di utilizzare l'energia nucleare o sostengono il suo utilizzo", si legge nel documento, c'è un impegno a "promuovere il responsabile dispiegamento delle tecnologie per l'energia nucleare, compresi reattori avanzati e reattori modulari di piccole dimensioni, compresi i microreattori, e lavorare collettivamente per condividere le migliori pratiche nazionali, inclusa la gestione responsabile dei rifiuti, consentire un maggiore accesso agli strumenti di finanziamento dei progetti, sostenere la collaborazione settoriale, progettare procedure di licenza e rafforzare il coordinamento nello sviluppo di progetti commerciali tra i membri interessati del G7 e i mercati terzi". Si punta poi a collaborazioni internazionali per potenziare lo sviluppo delle centrali a fusione, "incoraggiando l'aumento degli investimenti privati e il coinvolgimento pubblico".

Battaglia alla plastica

Un capitolo anche sulla plastica. All’orizzonte, stando al documento finale, ci sono “azioni ambiziose per l'intero ciclo di vita della plastica” per porre fine all'inquinamento connesso. Si invita “la comunità globale a fare lo stesso, con l'aspirazione a ridurre e, ove opportuno, limitare la produzione e il consumo globale di polimeri plastici primari". I ministri del G7 evidenziano “la necessità di mobilitare il sostegno finanziario da tutte le fonti, sia pubbliche che private, a livello nazionale e internazionale" per riuscire nel loro intento. Scendendo più nel tecnico, si impegnano “a promuovere l'armonizzazione del monitoraggio dell'inquinamento da plastica su base scientifica, anche attraverso la standardizzazione dei metodi, della raccolta dei dati e degli strumenti di valutazione". Azioni concrete potrebbero includere “lo stabilire criteri o requisiti minimi di prestazione per la progettazione della circolarità per i prodotti, compresi durabilità, riutilizzo, riparazione e riciclaggio", ma anche "affrontare il problema dei prodotti plastici non necessari, problematici ed evitabili, compresa la plastica monouso, nonché dei polimeri e delle sostanze chimiche preoccupanti e ridurre la plastica non riciclabile". 

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Gnl per liberarsi da dipendenza energetica da Mosca

I ministri dei sette Paesi indicano nell'aumento delle consegne di Gnl (gas naturale liquefatto) un metodo per "porre fine alla significativa dipendenza dalle importazioni di gas russo e gli investimenti nel settore possono essere appropriati in risposta all'attuale crisi e per affrontare le potenziali carenze del mercato del gas provocate dalla crisi". E precisano che proprio nella "circostanza eccezionale" di affrancarsi da Mosca, "gli investimenti finanziati con fondi pubblici nel settore del gas possono essere appropriati come risposta temporanea, soggetta a circostanze nazionali chiaramente definite, se attuati in modo coerente con i nostri obiettivi climatici".

La crisi a Gaza

Un passaggio nel documento finale è dedicato alla guerra in Medio Oriente. I ministri del G7 si dicono "profondamente preoccupati per la devastante e crescente crisi umanitaria a Gaza" e ricordando le passate dichiarazioni sul tema sottolineano la richiesta di "un cessate il fuoco immediato e il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi".

Le tensioni a Torino per il G7

Già da domenica 28 a Torino e dintorni sono scesi in piazza migliaia di antagonisti per protestare contro il G7. Ieri ci sono state tensioni in centro città: 50 le persone identificate della Digos, tra cui - dicono gli investigatori - anche i vertici del centro sociale Askatasuna. Contro alcuni manifestanti saranno presentate denunce per danneggiamento, violenza a pubblico ufficiale aggravata e danneggiamento e lancio di oggetti. Una studentessa universitaria oggi ha spiegato in conferenza stampa che "un ragazzo è ricoverato in ospedale con il naso rotto, dovrà essere operato perché colpito da un lacrimogeno". E ancora: "Circa una decina i feriti tra di noi, molti minorenni. La polizia ci ha impedito con la violenza di manifestare il nostro dissenso. Non c'era solo Askatasuna in piazza. In questa città ogni volta che qualcuno protesta si tende a dire che c'è dietro la regia di Askatasuna. Ieri eravamo soprattutto studenti". Oggi azione diretta del movimento antispecista 'Ribellione Animale' contro la prefettura di Torino. Quattro attiviste hanno imbrattato il palazzo, in piazza Castello, con del letame.

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