Mediaset, vertice Pdl: non ci sarà crisi di governo

Politica

Berlusconi convoca i suoi per fare il punto dopo il blocco delle Camere per un giorno in seguito alla decisione della Cassazione di fissare per il 30 luglio l’udienza. E sceglie la linea soft. Ma Epifani avverte il Pdl: "Chiarimenti o non andiamo avanti"

Prevale la linea soft nel Pdl dopo un lungo vertice a Palazzo Grazioli finito in nottata. Berlusconi ha riunito i big del partito per fare il punto della situazione e studiare le contromosse dopo la decisione della Cassazione di fissare per il 30 luglio l'udienza per il processo Mediaset. Una riunione, soprattutto, che è arrivata al termine di una giornata complessa in cui, con il blocco dei lavori delle Camere per un giorno ottenuto dal Pdl (che in realtà aveva chiesto tre giorni di stop) dopo la decisione della Cassazione e votato anche dal Pd, si è sfiorata di poco la crisi di governo.

Il Pdl sceglie la linea soft - Berlusconi, a quanto raccontano alcuni presenti, avrebbe ribadito l'intenzione di tenere in vita il governo ed evitare di essere lui il responsabile della caduta di Letta. Una linea soft dunque che vede al momento i falchi costretti a rinculare e archiviare ogni richiesta di rottura con le larghe intese. Al momento, dunque, il governo Letta non rischia, è il messaggio consegnato ai big del partito. Berlusconi non ha esitato a denunciare l'aggressione giudiziaria nei suoi confronti invitando però a scindere i due piani: governo e questioni processuali.
Nessuna rottura dunque anche se da ora in avanti il Pdl inizierà ad incalzare ancora di più Letta sui provvedimenti a partire da Imu e Iva che ancora non soddisfano l'ex capo del governo. Non è poi escluso che Berlusconi decida di convocare gli organismi del partito per un ulteriore approfondimento della situazione. Le ipotesi in campo restano tutte: dalla possibilità di tenere una manifestazione nazionale (le mobilitazioni locali dovrebbero partire a breve), alle dimissioni di massa in caso di condanna. Nel corso del vertice c'è poi anche chi avrebbe suggerito come ulteriore via d'uscita quella di chiedere la grazia al presidente della Repubblica.

Caos nel Pd, Epifani al Pdl: "Chiarimenti o non si va avanti" - Intanto, è caos nel Pd dove crescono i malumori verso le larghe intese: l'ok allo stop per un giorno, che ha causato una bagarre in Aula con il M5S, ha spaccato infatti i dem con i renziani all'attacco. "A furia di tirare, la corda può spezzarsi", è l'altolà di Guglielmo Epifani che dà voce alla preoccupazione del premier Enrico Letta e del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Poi, in un'intervista a l'Unità, Epifani avverte: "O c'è un chiarimento serio, o il Pdl dimostra di essere interessato ai problemi del Paese e non alle vicende di Berlusconi oppure, con la stessa forza con cui abbiamo fatto nascere questo governo, diciamo che così non si può andare avanti".
"Il Pdl - chiarisce - mette a rischio la funzione stessa di questo governo. C'è un limite oltre il quale il nostro senso di responsabilità, che anche oggi abbiamo dimostrato, non può andare".



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