Aggressioni a Milano, Maroni: "Un folle, Kyenge non c’entra"

Politica
Roberto Maroni
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Il governatore lombardo e segretario della Lega Nord prova a smorzare le polemiche dopo le parole di Salvini e il sit-in leghista: “Le parole del ministro hanno però un’influenza negativa sui fenomeni di immigrazioni”. Pisapia: evitare strumentalizzazioni

"Io non faccio alcun collegamento tra le proposte della ministra Kyenge e l'incredibile episodio di Milano: quell'immigrato è un pazzo". Lo chiarisce in una intervista a Repubblica il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, a proposito del gesto di Mada Kabobo, il giovane 31enne ghanese che sabato 11 maggio ha preso a picconate i passanti in zona Niguarda, uccidendone uno e ferendone gravemente due.
Dopo le polemiche sollevate dalla parole di Matteo Salvini ("I clandestini che il ministro Kyenge vuole regolarizzare ammazzano a picconate") e le contestazioni al sit-in della Lega organizzato domenica 12 maggio, l'ex ministro dell'Interno sottolinea però che "l'immigrazione è un tema che chi ha responsabilità di governo dovrebbe maneggiare con cura", perché "quando si fanno certe affermazioni è inevitabile che ci siano conseguenze".
"Sarà un caso - osserva - ma sono ripresi gli sbarchi a Lampedusa. Arrivano dalla Tunisia con i gommoni: se vengono da lì sono clandestini, non profughi come potrebbero essere i libici".

"Parole del ministro hanno un'influenza negativa" - Le proposte del ministro Kyenge "non è che favoriscono questi atti di follia omicida, ma hanno una influenza negativa sui fenomeni di immigrazione”, ha chiarito poi Maroni. Il governatore lombardo ha sostenuto che "quando si dice ius soli e cancellazione del reato di clandestinità, le grandi organizzazioni criminali recepiscono subito queste cose. E lo si vede, è ripartita l'immigrazione selvaggia" a Lampedusa.

"Lo ius soli non passerà mai" - In ogni caso, "lo ius soli non passerà mai. Anche perché in Parlamento non c'è una maggioranza su questa proposta: il governo potrebbe saltare". Maroni si dice disponibile a incontrare il ministro "la prima volta che avrà occasione di passare a Milano", per darle "qualche consiglio", a partire dal fatto che "sull'immigrazione c'è bisogno di un'azione più incisiva. Ci si è rilassati troppo. Anche il grande tema della sicurezza urbana, che avevo posto da ministro, si è perso nei meandri del montismo".

Pisapia: "Evitiamo strumentalizzazioni" - Il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, avverte: “Evitiamo che su un evento così drammatico vengano fatte strumentalizzazioni, è un appello che rivolgo a tutte le forze politiche e ai cittadini milanesi". "Mi sento molto vicino alle famiglie delle vittime che stanno vivendo ore drammatiche per la tragica scomparsa di Alessandro - ha detto il sindaco - e per Ermanno Masini e Daniele Carella che sono rimasti gravemente feriti e che ora stanno lottando tra la vita e la morte”.

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