Caos liste Pdl: Cosentino resta fuori

Politica

L'esclusione dell'ex sottosegretario all'Economia è arrivata al termine di una giornata convulsa. Giallo in Campania per la scomparsa di alcuni documenti. Berlusconi sarà capolista in tutte le circoscrizioni del Senato

Termina, dopo due giorni di tensioni, scontri e colpi di scena, la presentazione di liste e candidature in vista delle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio. Nel Pdl si sono consumate le partite più difficili: dalla rinuncia alla candidatura di Marco Milanese, all'estromissione di Nicola Cosentino, alle notizie, smentite dal partito, su liste del Pdl sparite con gli atti di accettazione delle candidature per il Senato e per la circoscrizione Campania 2 alla Camera.

Cosentino non sarà candidato - Dopo lunghe trattative, i vertici del partito e Silvio Berlusconi si sono riuniti di nuovo a palazzo Grazioli dove per tutta la giornata di lunedì 21 gennaio è andato in scena un vero e proprio braccio di ferro sui nomi in lista. Il caso più eclatante riguarda la Campania e l'esclusione di Nicola Cosentino.
Alle prime voci di una mancata candidatura dell'ex sottosegretario, si diffonde la notizia della sparizione delle liste con le firme di chi aveva già accettato la candidatura in Campania. Il Pdl smentisce con una nota ufficiale, ma molti esponenti del partito, candidati proprio in Campania, raggiungono in fretta la loro regione per raccogliere di nuovo le firme entro il termine ultimo per la consegna delle liste. E all'Hotel Terminus di Napoli sfila una processione di candidati pidiellini. "La non candidatura di Cosentino è una scelta giusta", commenta Angelino Alfano, mentre i focolai di rivolta nelle fila del partito di via dell'Umiltà si sono accesi in tutta Italia, con gli esponenti locali in protesta per i nomi paracadutati da Roma.

Berlusconi capolista al Senato - Alla fine Silvio Berlusconi correrà da capolista al Senato in tutte le regioni e Angelino Alfano alla Camera. L'Abruzzo è riuscito a respingere le candidature di Antonio Razzi e Domenico Scilipoti che avevano scatenato le proteste dei dirigenti locali del Pdl, con la minaccia di dimissioni del governatore Gianni Chiodi. Ma il più noto dei "Responsabili", Mimmo Scilipoti, alla fine viene candidato in extremis in Calabria, numero sei al Senato.
Rinuncia alla candidatura Marco Milanese, ex consulente dell'ex ministro Tremonti e deputato del Pdl, coinvolto in alcune inchieste giudiziarie. Confermata la candidatura dell'ex direttore del Tg1, Augusto Minzolini, numero due al Senato in Liguria. Un posto "blindato" anche per la presidente dimissionaria della Regione Lazio, Renata Polverini, numero tre dopo Alfano e Cicchitto. Elezione certa anche per Roberto Formigoni, numero due al Senato dietro Berlusconi. In Calabria correrà Rosanna Scopelliti, figlia del magistrato Antonio, assassinato dalla criminalità organizzata nel 1991, mentre in Emilia Romagna spunta a sorpresa il nome dell'ex sindaco socialista di Roma Franco Carraro.

Commenti e attacchi - Sulla questione degli "impresentabili", durissimo il commento del leader di Sel Nichi Vendola. "A sinistra vogliamo far sentire profumo di diritti sociali. A destra si sente ancora la puzza di camorra", dice il leader di Sel, che invita anche Bersani a "essere più grintoso" su questo tema. E lo stesso segretario del Pd parla di "distanza stellare tra il modo in cui noi abbiamo fatto le liste con le primarie e il modo in cui le hanno fatte loro". "In quale altra democrazia del mondo si sarebbe vissuto questo psicodramma su Cosentino dentro o fuori dalle liste?", chiede il presidente della Camera, Gianfranco Fini.

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