Dell'Utri: "Non mi candido. Me lo ha chiesto Berlusconi"

Politica

Ore intense nel Pdl per decidere le liste da presentare entro le 20 del 21 gennaio. Dopo il passo indietro tra le polemiche, di Scajola, arriva anche quello del senatore che a SkyTG24 spiega: "E' una scelta mia, avrei potuto non accettare la richiesta"

C'è tempo fino alle 20 di lunedì 21 gennaio per la presentazione delle liste. Ore lunghissime per il Pdl che rischia di spaccarsi proprio sulla questione delle candidature. Sul tavolo c'è il dossier 'impresentabili', oggetto di una riunione blindata a Palazzo Grazioli tra Silvio Berlusconi, Angelino Alfano e Denis Verdini. A sorpresa, il Cavaliere ha sposato la linea dura: fuori chi "ha problemi con la giustizia". E, dopo il dietrofront dell'ex ministro Claudio Scajola, che con rabbia ha detto "basta agli esami da parte di qualcuno", arriva anche quello di Marcello Dell'Utri. "Non mi presento per scelta mia" ha detto il senatore del Pdl a SkyTG24. C'è però la questione della candidatura, giudicata "pesante", di Nicola Cosentino in Campania a cui "Berlusconi ha chiesto un atto di generosità". 

Dell'Utri: "Finisce qui, ritiro la mia candidatura" - “E’ una scelta mia che però mi è stata chiesta da Berlusconi. Avrei potuto non accettarla”. Così Marcello Dell’Utri spiega a SkyTG24 la sua decisione di non candidarsi, annunciata in un'intervista al Fatto Quotidiano. E aggiunge: “Alfano non c’entra niente. La scelta è mia perché ho riferito a Berlusconi i miei problemi. E’ convinto che senza gli impresentabili i voti saranno di più e io ho deciso di ritirarmi anche per altri motivi”. Poi sottolinea: "Non voglio fare da capro espiatorio, non voglio che si dica: abbiamo perso per colpa di Dell'Utri ". La scelta è maturata anche perché "siamo al capolinea. Se non fossi stato in Parlamento, è vero, sarei già finito in galera. Ma ora non serve più a niente" perché in caso di condanna definitiva "non c'è scudo che tenga, nemmeno quello parlamentare. Sono in Parlamento per legittima difesa". Quanto all’incognita Cosentino, Dell’Utri dice di “credere e sperare che sia messo in lista perché non ci sono i presupposti di impresentabilità se non quelli fatti dai giornali”.






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