Berlusconi: crisi non colpa mia. Bersani: no Monti al Colle

Politica

Il Cavaliere ospite di Santoro dice di essere stato "costretto a votare per l'Imu". Il segretario del Pd intanto propone di eliminare la tassa se inferiore a 500 euro. Sulla Stampa Napolitano annuncia: "Non farò altri senatori a vita". La rassegna stampa

Duello a distanza tra due dei candidati principali per le elezioni 2013: Silvio Berlusconi e Pier Luigi Bersani. Il Cavaliere è stato ospite di Michele Santoro a Servizio Pubblico, mentre in seconda serata il segretario del Pd era nello studio di Porta a Porta per farsi intervistare da Bruno Vespa. Tra Berlusconi e Santoro non sono mancate scintille, soprattutto nel finale di trasmissione, quando il Cavaliere ha voluto leggere una sua "letterina"  a Marco Travaglio, ma secondo i principali commentatori sui quotidiani, la corrida che ci si aspettava tra i due vecchi avversari mediatici è mancata. Nel frattempo Bersani, in onda sulla Rai, sembrava concentrare i suoi sforzi più verso Mario Monti che non verso il Cavaliere, spiegando che molto difficilmente il Professore andrà al Colle, ipotesi che fino a poco tempo fa circolava in ambienti politici.

Berlusconi e Santoro - Sul Corriere della Sera Aldo Grasso scrive che la trasmissione che ha visto l'incontro tra Berlusconi e Santoro "è sembrato lo scontro fra due vecchi professionisti della politica da bar, due tecnici del populismo, fratelli coltelli un po' guitti", mentre per Aldo Cazzullo "ognuno esce vincitore per il suo pubblico". Anche perché, ricorda il giornalista di via Solferino "vent'anni dopo, entrambi hanno ancora bisogno l'uno dell'altro, anche se per entrambi potrebbe essere stata davvero l'ultima volta". Su Repubblica invece Curzio Maltese pubblica un commento dal significativo titolo "Molto rumore per quasi nulla". "Berlusconi contro Santoro è un affare per i duellanti - scrive l'editorialista - Berlusconi ha bisogno di far notizia da qui alla vigilia del voto, altrimenti è politicamente morto. La sua formula politica è finita. Accettare la sfida in trasferta è un colpo da maestro. Santoro ha un parallelo bisogno di far notizia e di sopravvivere a una formula televisiva moribonda, il talk show. Per anni ha fatto notizia contro Berlusconi, ora l'unica possibilità era di farla con Berlusconi".

Libero e Il Giornale: "Ha vinto Berlusconi" - Cantano invece vittoria i due principali quotidiani vicini al centro destra. "Sgominato il clan Santoro" titola il Giornale, aggiungendo nel sommario che "Berlusconi vince: sorride, risponde e mette in crisi la trasmissione che doveva attaccarlo. Travaglio e C. si sgretolano". Nel suo editoriale Alessandro Sallusti scrive che il Cavaliere "aveva vinto ancora prima di entrare in studio, fosse solo per l'attesa suscitata nel pubblico. Una volta nell'arena si è dimostrato che non poteva esserci partita. Persino Travaglio ha fatto la figura dello scolaretto impreparato."
Libero invece riprende nel titolo la sigla iniziale di Servizio Pubblico, con il Torero di Claudio Villa, scrivendo che "Silvio mata Santoro".

Bersani: "Monti non salirà al Colle"
-Sceglie invece di aprire con Bersani, ospite di Bruno Vespa, Repubblica. "Monti non salirà al Colle" titola il quotidiano diretto da Ezio Mauro. "A lungo il Pd - si scrive nel resoconto interno - ha lasciato capire di gradire una possibile ascesa del professore al Colle più alto, in caso di vittoria elettorale del centrosinistra." Ma nel corso dell'intervista a Bruno Vespa "Bersani frena: "Prendo atto della risposta che ha dato Monti, vale a dire che lo vede meno probabile'", ha detto il segretario del Pd. Poi un'altra stoccata: "Per governare il paese bisogna avere il 51 per cento. Si parte da lì. Gli altri paesi ragionano così". Come dire, Monti non è certo il più probabile candidato per palazzo Chigi."
Il segretario del Pd, poi, "ha chiarito i suoi piani per la modifica futura dell'Imu. "Alleggerire le situazioni più deboli, eliminando l'Imu per quelli che stanno pagando adesso fino a 500 euro". "In tutti i paesi del mondo - ha aggiunto - c'è una tassazione sugli immobili. Per noi bisogna comunque alleggerirla: ma dire no alla prima casa non ha senso, perché uno può avere come prima casa anche la Reggia di Caserta". La misura, ha aggiunto Bersani, potrebbe essere coperta con una patrimoniale sugli immobili "fino a 1,5 e mezzo catastale, che significa a mercato 3 milioni".

Napolitano: "Non farò nuovi senatori a vita" - La Stampa ospite invece un'intervista del direttore Mario Calabresi a Giorgio Napolitano. Il Capo dello Stato spiega che non nominerà altri senatori a vita dopo la scomparsa di Sergio Pininfarina e Rita Levi Montalcini. Napolitano afferma di non "poter esercitare con la dovuta ponderazione e serenità questa prerogativa a così breve distanza dalla fine del settennato".  La Costituzione, ha spiegato il Presidente della Repubblica, "prevede la possibilita' e la facolta' di nominare un numero massimo di cinque senatori a vita e ci sono state molte dispute sul significato da dare a questa espressione. Qualcuno l'ha interpretata come la possibilita' che ogni presidente ne potesse indicare cinque e così facendo ci sono stati momenti in cui è lievitato il numero dei partecipanti all'Assemblea. L'interpretazione da tempo riconosciuta come corretta - ha sottolineato - è una sola: i senatori a vita possono essere cinque in tutto". Oggi non mancherebbero di certo i nomi per indicare due cittadini che si sono distinti per meriti altissimi. "Certo - ha spiegato il Presidente della Repubblica - ci sono due seggi vacanti e io sono un convinto sostenitore di questo istituto: l'ho sempre difeso dagli attacchi e dalle polemiche . Ma in questa fase, a così breve distanza dalla conclusione del mio mandato, non intendo utilizzare questa facoltà e ritengo invece più opportuno trasmettere al mio successore ogni valutazione e decisione". Il Presidente della Repubblica ha detto che "arrivano sollecitazioni e stimoli che riguardano persone degnissime ma - afferma - sono convinto che se sono meritevoli di attenzione da parte mia, lo saranno anche da parte del mio successore".

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