Monti, un piano per la lista unica

Politica

Il premier starebbe pensando a uno strumento che gli consenta di "controllare" le candidature. Secondo Repubblica ci sarebbero diversi imprenditori pronti a finanziare la campagna elettorale: "Budget da 15 milioni"

Mario Monti vuole una lista unica per le prossime elezioni. L'indiscrezione circolata nella serata di mercoledì 26 dicembre viene riportata sulle prime pagine di diversi quotidiani. Il presidente del Consiglio infatti starebbe pensando a uno strumento che guardi soprattutto alla società civile e gli consenta di "controllare" le candidature. Di certo c'è che tra incontri e contatti, i prossimi giorni saranno decisivi per il "nuovo centro" che alcuni sondaggi danno al 20%. Intanto l'annuncio della "salita" in politica fatto dal professore su Twitter alimenta commenti e critiche. Per il candidato premier del Pd, Pie Luigi Bersani, si può discutere: cose condivisibili, altre meno. Berlusconi attacca: una congiura, ci ha fatto lasciare il governo.

Repubblica: "Per la nuova lista budget da 15 milioni" -
Secondo Repubblica ci sarebbero diversi imprenditori pronti a finanziare la campagna elettorale di Mario Monti. Il budget sarebbe di 15 milioni di euro. Molti nomi ruotano intorno all'associazione Italia Futura di Luca Cordero di Montezemolo.

Corriere: "Troppo Stato in quell'agenda" -
Sul Corriere un editoriale firmato da Alberto Alesina e Francesco Giavazzi commenta l'agenda del premier: "Di ridurre lo spazio che occupa lo Stato non si parla abbastanza nel programma che Mario Monti ha proposto agli italiani. Anzi, finora il governo Monti si è mosso nella direzione opposta".

La Stampa, Monti: "Vorrei la lista unica ma non so se ci riuscirò" -
Secondo un retroscena pubblicato su La Stampa Monti si starebbe occupando anche delle questioni pratiche per le prossime elezioni: "Vorrei la lista unica ma non so se ci riuscirò", avrebbe detto a "uno dei suoi interlocutori politici". L'ostacolo più serio, secondo il quotidiano, sarebbe Pier Ferdinando Casini che "punta a ottenere la metà dei candidati".

Alfano: "Monti in campo è solo un aiutino alla sinistra" - "Monti aveva una grande chance: unire l'area alternativa alla sinistra, ma ha preferito l'acrobatico tentativo di scomposizione dei due partiti che non sta dando alcun effetto e rischia di consegnare l'area del centro a un ruolo di vassallo nei confronti di una sinistra anche se dovesse vincere in modo insufficiente". Lo dice in una intervista al Mattino il segretario del Pdl, Angelino Alfano, secondo il quale "la scommessa del centrino nascente" non è quella di "battere la sinistra e di vincere le elezioni ma di offrire un aiutino nel caso Bersani non vincesse bene o dopo poco litigasse con Vendola. Il nostro partito, invece, è l'unico che può battere la sinistra".

Fornero: "Guai a rinnegare le nostre riforme" - L'Agenda Monti è "fondamentale" per il rilancio del Paese e, certo, su alcune riforme, a partire dal lavoro e pensioni, si può "intervenire migliorandole, ma senza stravolgimenti". Perché "guai a rinnegare le nostre riforme". Ne è convinta il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, che in una intervista al Messaggero spiega di considerare chiusa la sua esperienza politica e definisce "una cosa incivile, segno di barbarie" gli attacchi alla sua famiglia.

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